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Kabashi: «Alla Reggiana mi sento a casa, non ho mai avuto dubbi sul futuro. Andiamo a Frosinone per vincere»

«Veniamo da due sconfitte e c'è grande voglia di rivalsa, dobbiamo diventare più cinici. Recuperare dall'infortunio è stato difficile, ho lavorato duramente lontano da Reggio. Il legame con il club e la piazza è forte, ringrazio Viali per la fiducia»

11.02.2025 18:00

La Reggiana questa mattina ha presentato ufficialmente la partnership con l’azienda Elettroapparecchiature Friggeri S.r.l. di Montecchio, che con il marchio Power for Events ha deciso di affiancare la società granata fino al termine della stagione, con un’opzione per il rinnovo. Nella conferenza stampa sono intervenuti anche il vicepresidente e direttore generale di AC Reggiana, Vittorio Cattani, e il titolare dell'azienda, Andrea Friggeri. Power for Events nasce nel 1971 e in un percorso di continua crescita si afferma nella produzione di attrezzatura elettrica per il settore edilizio per poi specializzarsi nel materiale per lo spettacolo con service, concerti, allestimenti fieristici e matrimoni. L’azienda si appoggia a rivenditori che la portano ad operare sia in Italia che all’estero. Un legame importante per il club, che continua a coinvolgere le realtà del territorio nel suo progetto sportivo. Nel corso dell’evento è intervenuto anche Elvis Kabashi, centrocampista albanese classe ‘94 tornato di recente tra i protagonisti in campo che ha raccontato il suo momento di “rinascita” dopo l’infortunio e il legame con la squadra oltre a entrare in ottica partita all'inizio della settimana che porta allo scontro salvezza sul campo del Frosinone.

«Ho avuto un periodo difficile a causa di un infortunio, ma ora mi sento bene fisicamente e sono felice di far parte del gruppo - ha dichiarato in apertura il numero 77 granata - Devo ringraziare tutti quelli che mi hanno supportato, dallo staff medico ai compagni di squadra, e ovviamente il mister che mi ha dato fiducia».

Hai detto che ti sei sempre sentito parte del gruppo, anche nei momenti più difficili quando non eri in lista?
«Assolutamente sì. Anche quando ero infortunato e non potevo allenarmi con la squadra, mi sono sempre sentito vicino ai miei compagni. Il legame con questa società è forte e non ho mai avuto dubbi sul mio ritorno».

Cosa ti è successo in ritiro?
«Sembrava un problema lieve, ma si è rivelato molto più serio di quanto pensassi. Ho avuto una pubalgia intensa che mi ha colpito duramente. Per recuperare, ogni giorno facevo più di 300 km per raggiungere un centro specializzato e farmi aiutare da una persona di fiducia. È stato un percorso difficile, ma ho lavorato tantissimo per rientrare il prima possibile».

Hai mai pensato di lasciare la Reggiana?
«Onestamente mai. Ho ricevuto molte richieste, anche dalla Serie B e qualche interessamento dall'estero, ma non ho mai pensato di andarmene nonostante tutti i comfort messi sul piatto. Il mio legame con questa piazza è speciale, ho vinto un campionato qui e sento il supporto e l'affetto dei tifosi. Non ho mai considerato altre opzioni, anche a gennaio quando ho ricevuto tante richieste».

Le richieste che hai ricevuto erano per giocare come centrale o mezzala?
«Le richieste variano, nel mercato escono tanti nomi. Io ho giocato sia da mediano che da mezzala, anche a due a centrocampo. Sono a disposizione del mister e cerco di adattarmi al suo sistema di gioco: per esempio domenica con il Cesena ho impostato basso tra i centrali».

Non avevi paura di rimanere ai margini della squadra vista la concorrenza?
«No, assolutamente. Il calcio è la mia passione e la competizione fa parte del gioco. I miei compagni sono ragazzi eccezionali, il mister decide chi gioca e noi ci sosteniamo a vicenda. La cosa più importante è il bene della squadra».

Due partite fa avevate sei punti di vantaggio sulla zona playout, ora si è ridotto a uno: cosa sta succedendo?
«Ovviamente ci dispiace aver perso il derby con il Cesena, volevamo vincerlo. Ma nel calcio ci sono momenti difficili, l’importante è restare uniti e consapevoli della nostra forza. Continueremo a lavorare sodo e andremo a Frosinone per cercare di vincere».

La Reggiana fatica a rimontare quando va in svantaggio: è un problema psicologico o di finalizzazione?
«Sono dinamiche di gara. Quando vai sotto, devi scoprirti di più e rischiare. Non credo sia un problema psicologico: le occasioni le creiamo, dobbiamo solo essere più cinici sotto porta».

La squadra fatica a segnare: ti preoccupa?
«No, perché creiamo tante occasioni. Ci sono partite in cui segniamo tanto come con Cremonese e Palermo e altre in cui fatichiamo a concretizzare come accaduto a Bolzano. L’importante è continuare a creare gioco, bisogna essere più lucidi nel finalizzare le occasioni».

Hai giocato con Diana che ti dava tanta libertà, con Nesta a due e ora con Viali a tre in mezzo al campo: cambia qualcosa per te?
«Ogni allenatore ha le sue idee. Bisogna essere bravi ad adattarsi e mettere in pratica le richieste del mister il prima possibile».

Il Frosinone sta preparando la partita come se fosse l’ultima spiaggia: voi come la affronterete?
«Non credo sia l'ultima spiaggia perché mancano tante partite, noi comunque andremo a Frosinone per vincere. Veniamo da due sconfitte e abbiamo voglia di rivalsa. Sarà una partita importante e daremo il massimo».

I ciociari hanno perso più punti da situazione di vantaggio rispetto alle altre contendenti in Serie B. Se andate sotto, pensate di poter rimontare?
«Non guardo troppo i numeri. Conta l’approccio mentale con cui affrontiamo la partita. Andremo lì per fare la nostra gara e cercare di portare a casa i tre punti».


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