foto Silvia Casali
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Rozzio: «Avere alti e bassi fa parte del percorso, ma ce la giochiamo con tutti. Andiamo a La Spezia per i tre punti»

«Difesa a tre o a quattro per me cambia poco, la differenza la fa l'atteggiamento. La gara con la Carrarese è stata affrontata nel modo giusto, ma ci sono aspetti da migliorare. Gondo? Abbiamo bisogno di lui, fa un lavoro importante per la squadra»

02.10.2024 18:00

Paolo Rozzio ha iniziato la stagione 2024/25 offrendo prestazioni di livello alto come nella parte conclusiva dello scorso campionato e ora mette nel mirino l'attesa sfida contro lo Spezia di sabato 5 ottobre invitando la Reggiana ad alzare la guardia ma ad andare al “Picco” a testa alta. L'obiettivo? Fare punti, possibilmente tre…

«Mi sento bene, da inizio di campionato ho sensazioni positive dal punto di vista fisico – sottolinea il capitano davanti a telecamere e microfoni, protagonista dell'intervista settimanale organizzata dal club granata – Sto bene e voglio cercare di mantenere questa condizione».

Per quattro volte su sette partite la difesa non ha subìto reti…
«Per noi difensori che viviamo di questi dati è una cosa positiva. Non prendere gol vuol dire saper di poter dare una grossa mano alla squadra e in qualche modo rendere più probabile la vittoria. Ma il risultato finale è sempre il più importante…».

Eppure in estate si diceva che con la linea a quattro Rozzio avrebbe faticato…
«Nel difendere a tre o a quattro per me cambia solamente la posizione di pochi metri. La differenza la fa la voglia che hai nel non prendere gol, l’atteggiamento che hai in campo e la parola che dai al compagno. Il cambio di modulo quindi è poco rilevante, anche perché in fase di impostazione siamo disposti a tre dietro».

Pensi che il passaggio a tre potrebbe diventare stabile nel corso della stagione?
«Potrebbe, non lo escludo. Ma il mister con noi non parla tanto di moduli ma di princìpi di gioco, prepara molto la gara in base all’avversario. Magari più avanti potremmo iniziare la gara con la difesa a tre in base alle caratteristiche dell'altra squadra. In fase di costruzione molto dipende dalla strategia di gara».

Contro la Carrarese ti sei un po’ arrabbiato con i compagni che non davano una mano dietro?
«A Pisa abbiamo fatto la gara che serviva contro una squadra che farà giocare male tante avversarie. L’approccio e l’atteggiamento erano giusti, nei minuti iniziali del secondo tempo abbiamo perso un po’ le misure subendo un paio di ripartenze da evitare. L’occasione capitata a Cerri all’ultimo secondo è una delle piccole cose su cui dobbiamo lavorare e migliorare».

Come si vive un momento di difficoltà come quello di Gondo?
«Cedric ha la nostra fiducia totale e lo sa. Ha un valore umano e come giocatore importante e fa un lavoro fondamentale per la squadra. Abbiamo bisogno di lui e so che ci darà una mano da qui alla fine. Pochi altri attaccanti riescono a fare il lavoro che fa lui, al di là dal numero dei gol. Sappiamo che in questo momento vorrebbe tornare a segnare ma lui è intelligente e capisce che se non segna il suo contributo lo può dare in altre maniere».

Che tipo di difensore è Lucchesi?
«È un ragazzo d’oro che si è inserito molto bene, come giocatore mi sembra bravo tecnicamente e può fare il centrale o il braccetto. Mi aveva già fatto una buona impressione nello scorso campionato quando giocava con la Ternana».

Il rendimento della Reggiana è indubbiamente cambiato dopo la sosta: vi siete dati una spiegazione?
«Sono considerazioni a cui non è facile dare una risposta. Lavoriamo sempre nello stesso modo e con la stessa voglia, siamo predisposti a seguire le indicazioni del mister a volte fin troppo, quasi da soldati. Lo step da fare è avere una capacità di interpretazione nostra durante la gara sul terreno di gioco. Dopo la sosta c’è stato un leggero calo fisico ma ci sono anche gli avversari e la loro qualità: sanno come giochi e ti vengono a prendere in un certo modo. Con la Carrarese se avessimo pensato di giocare in maniera superficiale avremmo perso con due o tre gol di scarto, invece la partita è stata affrontata nel modo giusto. E la capacità di cambiare nel corso del campionato è segno di grande maturità e crescita della squadra. Ci potranno essere partite belle come a Genova con la Sampdoria o prestazioni come quella con la Carrarese, formazione che mette intensità uomo su uomo per 90 minuti obbligandoti a giocare in maniera più sporca. Non dobbiamo mai perdere la nostra identità e i nostri principi di gioco ma anche saperci adattare alle varie partite. Avere alti e bassi fa parte di un percorso, magari la Reggiana vista nelle prime tre partite potrebbe tornare già sabato…Faremo di tutto per ritrovare la brillantezza iniziale il prima possibile, ma quando non si ha la gamba bisogna cercare di portare a casa comunque un punto che può fare comodo a fine campionato».

A Spezia sperate in un pareggio?
«Nel momento in cui speri in un pareggio, perdi la partita. Andiamo a La Spezia per provare a vincere: sappiamo di potercela giocare con tutti e lo abbiamo dimostrato anche l’anno scorso facendo meglio con le avversarie candidate ad essere promosse. Sarà una gara complicata perché lo Spezia ha una squadra rodata ed è molto forte sui calci piazzati, quindi servirà un occhio di riguardo. Andiamo là con i nostri principi per cercare di vincere. La Serie B è bella perché imprevedibile…».

 

 

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