Serie C

Calcioscommesse, Vavassori allontana le critiche: «La Pro Patria non c'entra nulla»

22.05.2015 13:00

La tempesta calcioscommesse ha investito in pieno Busto Arsizio, dove uno dei maggiori indagati, Mauro Ulizio, agiva con la complicità del figlio giocatore della Pro Patria, del portiere Melillo e dell'allenatore Tosi (che condusse disastrosamente 6 partite tra dicembre e gennaio con un solo punto raccolto, 5 reti segnate e ben 15 subìte). Contattato dal quotidiano La Prealpina, il patron Pietro Vavassori getta acqua sul fuoco, in particolare sul ruolo "occulto" che, secondo le indagini, Ulizio svolgeva della società: «Non c'è nessun socio occulto, non sono stati mai soci, nè hanno mai avuto alcun incarico ufficiale. E, se hanno fatto dei pasticci, li hanno fatti in proprio. La Pro Patria non c'entra nulla». Vavassori, spesso presente in tribuna a Reggio e accostato a più riprese come nuova figura all'interno della Reggiana, si trova ora in Giappone per motivi di lavoro: «Non ho nulla da dire sulla questione calcioscommesse; non conosco i fatti, quando sarò in Italia mi documenterò e vedremo come agire». Qualche polemica anche con il presidente del Lumezzane, Roberto Cavagna, che aveva definito "una vergogna" la stagione dei bustocchi. Proprio le due compagini saranno avversarie nei playout che prendono il via domenica: «Il presidente del Lumezzane dovrebbe stare attento alle dichiarazioni che ha fatto e che farà - conclude Vavassori - I giocatori ora hanno una buona occasione per mostrare di che pasta sono fatti».  

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