Mercato

Pizzimenti: «Lavoro per mantenere equilibrato il gruppo, non ho veti dalla società. Potremmo intervenire a centrocampo»

«Con l'innesto di Sosa la difesa è solida. Cerchiamo profili giovani di un certo livello perché gli esperti ci sono già, ma prima è necessario sfoltire la rosa. Sersanti? Non vuole partire, escludo le cessioni dei giocatori più rappresentativi»

14.01.2025 17:30

Al fianco di Joaquín Sosa presso la sede dello sponsor Autostile era presente anche il direttore sportivo Marcello Pizzimenti, tornato a prendere la parola a un paio di settimane dall’intervista di fine 2024 concentrandosi sulle operazioni di mercato e sull'andamento in campionato della Reggiana.

«Dovevamo intervenire per sistemare un’esigenza importante in difesa dopo l’infortunio di Rozzio e grazie a Sartori, ds del Bologna, è stato agevolato l’inserimento di Sosa - ha sottolineato l'uomo mercato del club granata - Si tratta di un ragazzo che ha già esordito in Serie A e in MLS, penso ci darà una grande mano da qui alla fine del campionato».

Direttore, quando sarà pronto Sosa? 
«In due settimane penso che sarà pronto, anche perché non viene da due mesi di inattività: è un professionista. Gli manca solo il minutaggio, l’allenamento con il gruppo e l’intensità. Ora sta molto bene».

Qual è il suo commento a freddo su Reggiana-Bari?
«Rimarco sempre le cose positive: la nostra squadra ha cercato la vittoria con un atteggiamento importante che abbiamo da qualche settimana. Anche in inferiorità numerica sono state create molte occasioni e non ne ricordo tante del Bari, quindi meritavamo di vincere. Ma nessuna recriminazione, guardiamo avanti: se riuscissimo a mantenere sempre questo atteggiamento potremmo divertirci o quanto meno raggiungere i risultati che ci aspettiamo».

Due mesi fa dopo un gol annullato la Reggiana si sarebbe spenta, domenica invece ha reagito…
«Anche quella con il Modena per me è stata una buona partita, non bisogna dimenticare che venivamo da una settimana corta con meno riposo. Perdere un derby davanti ai propri tifosi toglie qualcosa a livello mentale e morale, a Cittadella la squadra ha giocato la gara più brutta della stagione ma i giocatori hanno avuto una grande reazione ricercando quello che sanno fare. Bisogna continuare così».

Tornando a parlare di mercato, a ogni entrata corrisponderà un'uscita?
«Abbiamo lavorato subito sulle necessità da colmare in difesa, ora siamo vigili per cercare di colmare alcune lacune in altri ruoli senza però stravolgere la squadra. Bisogna sfoltire perché da agosto il mister fa fatica ad allenare 28-29 giocatori, dopodiché restando vigili cercheremo di colmare qualche mancanza».

Sulla fascia o a centrocampo?
«Direi più una mezzala che un terzino visto che lì sta facendo bene Libutti, e la difesa è piuttosto solida. Probabilmente andando in ordine potrebbe servirci una mezzala, poi il mercato è lungo e vedremo se capiteranno delle occasioni giuste da cogliere».

Il budget messo a disposizione dalla società si avvicina al milione di euro?
«Chiaramente non abbiamo un portafoglio pieno da spendere, ma posso dire che non mi hanno messo nessun veto. Mi stanno facendo lavorare per trovare il giocatore giusto mantenendo l’equilibrio del gruppo. È sempre importante far quadrare i conti, noi siamo una società tra le più solide in Italia e lavoreremo per continuare ad esserlo».

Cosa si devono aspettare i tifosi granata dal mercato?
«Qualche inserimento in alcuni reparti dove siamo un po' carenti, ma la rosa è ampia e non possiamo allargarla ancora di più. È necessario sfoltire prima di far entrare altri giocatori».

Cessioni illustri come quella di Sersanti sono da escludere?
«Mi sento di affermare che i giocatori più rappresentativi rimarranno con la Reggiana, qui si trovano tutti bene. Dietro Sersanti ci sono stati dei rumor, non lo nascondo, ma lui li ha rimandati al mittente perché qui si trova bene ed è un vanto che l’abbia fatto, per il club e la città».

L’idea è quella di investire sui giovani e sul futuro?
«Di giocatori esperti in rosa ce ne sono già tanti, non abbiamo bisogno di big che potrebbero rompere gli equilibri. Vanno colmate alcune lacune in alcuni ruoli e sì, pensiamo a dei giovani. Sosa per quello che ha fatto sembra un atleta esperto poiché ha giocato partite importanti con 900 minuti in Serie A e 2000 in MLS, ma è pur sempre un 2002. Quindi guardiamo ai giovani ma comunque verso ragazzi che si allenano già con la prima squadra e hanno già alzato il loro livello tecnico, tattico e cognitivo».

È soddisfatto del suo bilancio da direttore sportivo fino a questo momento?
«Guardo sempre a quello che potevo fare meglio. Ricevere complimenti sui giovani fa piacere, però sicuramente si commettono degli errori e io ne ho fatti. Ma è inevitabile: nella mia esperienza ventennale e studiando anche altri direttori non c’è nessuno di noi esente da errori. Il calcio è uno sport di gruppo ed è più facile sbagliare».

Quali sono state le maggiori difficoltà che ha riscontrato nel suo primo anno da responsabile?
«Ho trovato delle difficoltà nell’essere tempestivo e veloce nel prendere le decisioni, per il resto le dinamiche sono uguali a quelle che avevo prima».

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