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Feola: «Niente calcoli, a Lucca per imporre il nostro gioco»

29.04.2015 18:30

Se la difesa della Reggiana è al momento la meno perforata del girone B (appena 29 reti subite, alla pari con il Pisa) tale merito oltre che ai difensori va riconosciuto anche a Ivano Feola, portiere classe '91 arrivato quest'estate dalla Pro Patria assieme a buona parte dei suoi compagni. A pochi giorni dall'importantissima sfida di Lucca, l'estremo difensore napoletano ci racconta il clima che si respira negli spogliatoi: «Siamo consapevoli di cosa ci aspetta sabato, andiamo in Toscana per giocarcela fino in fondo. La settimana sta passando con la consueta tranquillità e serenità che ci ha contraddistinto dall'inizio del campionato. Questa è una partita da preparare come tutte le altre: se pensiamo di vincere per forza faremo fatica, non siamo una squadra che fa calcoli».   Come spiega gli ultimi risultati altalenanti? «La stanchezza fa la sua parte ma conta molto anche il fattore mentale. Il girone di ritorno è sempre il più difficile poiché si incontrano squadre che si devono salvare e non permettono di esprimere appieno il nostro gioco, mentre contro chi giocava a viso aperto abbiamo sempre dimostrato il nostro valore». Colombo ha detto che la gara vinta con il San Marino può essere la svolta della stagione: è d'accordo? «Il mister ha ragione: la partita di domenica ci deve far capire che ora tocca a noi dimostrare chi siamo dal primo minuto, non dobbiamo aspettare gli avversari. Sbagliare d'ora in poi ci costerà carissimo, non c'è più spazio per gli errori». Che lezione ha tratto la Reggiana dalla gara d'andata con la Lucchese? «I rossoneri ci avevano messo in difficoltà ma alla fine meritavamo di vincere. Anche se vengono da tre sconfitte consecutive, giocano un buon calcio e non hanno intenzione di fare brutta figura all'ultima giornata in casa: non ci regaleranno nulla, sarà una battaglia». Si sente partecipe dell'importante stagione granata al di là delle critiche che ogni tanto le rivolgono? «Ho fatto bene ma potevo dare di più, si può sempre migliorare. Siamo tutti partecipi del grande campionato sin qui disputato: il gruppo rende forti, non il singolo. Il Teramo ha una coppia di bomber da 40 gol ma senza la squadra dietro che li sostiene non si troverebbe di certo in testa alla classifica. L'unico giocatore che vinceva le partite da solo era Maradona». E' la prima volta che si gioca qualcosa di così importante in carriera? «Ho già disputato due playoff a Chieti, perdendo una finale promozione per la Prima Divisione, ma non ho mai avuto l'opportunità di lottare per la Serie B». Durante la settimana su cosa si focalizza l'allenamento di un portiere? «Col nostro preparatore studiamo le caratteristiche e il modo in cui calciano gli avversari. Non è semplice essere un portiere: in allenamento ci prepariamo su tanti tiri ma in partita ne può capitare anche uno solo e in quell'occasione non si può sbagliare». Com'è il suo rapporto con Messina? «Siamo amici da anni. Fra di noi c'è una sana competizione, rapporto migliore fra due portieri non ci potrebbe essere». In queste ultime giornate cercherà di convincere la dirigenza a rinnovarle il contratto? «Sono in scadenza ma spero di rimanere anche la prossima stagione perché conosco bene il gruppo e l'allenatore, poi Reggio è una piazza importante. Spetta alla società prendere una decisione, ma non penso che il mio campionato sarà valutato da queste ultime gare anche se sono le più importanti: è la continuità di rendimento a fare la differenza».  

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