Nesta: «A Catanzaro dobbiamo farci trovare pronti e determinati. Sarà una partita opposta a quella di Ascoli»
«Giallorossi sazi? No, faranno di tutto per continuare a sognare. Il problema della Reggiana non è la finalizzazione, bisogna migliorare nelle ultime scelte e tirare di più. Quando avrò tante prime punte a disposizione faremo delle valutazioni»
A 24 ore dalla partenza in aereo verso Catanzaro il tecnico granata Alessandro Nesta è tornato a prendere la parola dal centro sportivo di Via Agosti in vista della sfida contro i giallorossi che metterà di fronte due neopromosse separate da 15 punti in classifica e in lotta per obiettivi contrapposti.
Mister, dall’infermeria solo novità negative in merito alle condizioni di Bardi e Sampirisi?
«Abbiamo ancora un altro giorno per valutare le condizioni dei giocatori, prima di darli per “morti” c’è ancora tempo…».
Che settimana è stata ai campi di allenamento?
«Una settimana corta: i primi due giorni e mezzo li abbiamo usati per recuperare le energie perché chi ha giocato le tre partite è arrivato stanco».
Senza Bardi si sente tranquillo?
«Assolutamente sì, c’è Satalino che è entrato bene con l’Ascoli».
Ora tocca a Szyminski o Libutti?
«Siamo questi: inizia uno e finisce l’altro o viceversa. Libutti può fare anche il quinto, tappa tutto. Ma vedremo come staremo sabato: ad Ascoli eravamo corti a centrocampo, questa volta lo siamo di più dietro. Però andiamo avanti…».
Kabashi è pronto?
«Sì, lo è».
Portanova si allena sempre in maniera serena o le vicende extra campo incidono?
«Manolo è calato un po’, bisogna capire se dal punto di vista fisico o mentale. Speriamo che superi presto questo momento di calo e riparta come capita a tanti giocatori».
Crnigoj e Vido come stanno?
«Crnigoj sta tornando, oggi ha svolto parte dell’allenamento con noi. Per Vido invece è ancora presto».
Sta pensando di rinfoltire il centrocampo?
«Dipende sempre dalle caratteristiche dei giocatori: a volte siamo a quattro, altre a due in base agli esterni. A livello difensivo il modulo attuale ci sta dando molto, siamo quadrati e teniamo bene il campo ma in casa dovremo sicuramente fare qualcosa di diverso. Quando avrò tante prime punte a disposizione faremo delle valutazioni: ad oggi Pettinari non ha i 90 minuti, Vido è reduce da un infortunio al crociato, Okwonkwo deve rientrare piano piano e Varela è stato fermo due settimane. Ho tante seconde punte da mettere sulla trequarti ma quando riavremo al 100% Vido o Pettinari magari giocheremo con le due punte».
Per vedere in azione Okwonkwo quanto manca ancora?
«Per me è quasi pronto per giocare 15 minuti ma a volte quando scelgo di mettere una seconda punta vado su chi sta meglio che in questo caso è Pettinari».
Quali caratteristiche ha il nigeriano?
«È una seconda punta che ha gamba e può fare anche la prima allungando la squadra. È un giocatore che spende molte energie, per questo deve stare bene».
Blanco è in rampa di lancio per partire dall’inizio?
«Chi arriva dopo lo inserisco piano piano ma lui è pronto. Se può essere la sua partita dipende solamente da lui».
Perché a inserire i nuovi giocatori impiega così tanto tempo?
«Per me hanno bisogno di tempo per capire esattamente quello che voglio».
Reinhart a che punto è?
«È pronto, ma ha caratteristiche simili a Bianco che io fatico a togliere».
Nel decidere la formazione del “Ceravolo” terrà conto anche del successivo scontro diretto con lo Spezia?
«No, ci sarà tempo per pensare a quella. Quando le partite sono tre in una settimana ha senso fare questo ragionamento, ma adesso no».
Il Catanzaro in casa prende tanti gol...
«Speriamo continui così, ma è una squadra in salute e gli ultimi risultati lo dimostrano. Hanno ritrovato un gioco importante e il loro bomber a pieno ritmo: Iemmello è un giocatore che determina, nelle ultime quattro partite ha sempre segnato».
Ha già allenato Iemmello al Frosinone: come si ferma?
«È un giocatore intelligente, negli ultimi anni ha avuto qualche problema ma sa capire il calcio prima dell’allenatore, sa fare tutto e a Catanzaro ha ritrovato la strada giusta. Se sta bene ed è tutto a posto è un giocatore fortissimo che vale la Serie A».
Contro le grandi la Reggiana rende al meglio…
«Sì, ma ci attende una partita contro un avversario forte che ha ancora la speranza di prendere chi gli sta sopra e puntare alla promozione diretta. Dobbiamo farci trovare pronti e determinati».
Per affrontare il Catanzaro è meglio aspettare l’avversario o andarlo a prendere alto?
«Con le squadre che palleggiano non bisogna mai farsi trovare a metà strada, altrimenti ti bucano».
I giallorossi saranno sazi avendo raggiunto la salvezza o avranno la pressione di arrivare in alto?
«Lo stadio li spingerà ora che hanno ripreso i giri giusti e vedranno questa gara come la grande occasione per provare a sognare quindi andranno forte di sicuro».
Perché nell’ultima partita ha privilegiato Antiste dal primo minuto nonostante il momento di forma non positivo del francese?
«Mi ero immaginato una partita dove venivano a prenderci forte e ci volevano giocatori più fisici davanti per ripulire e giocare lungo anche noi. Sapevo che nel secondo tempo sarebbero calati e così ho messo dentro giocatori come Portanova e Melegoni che danno più fastidio».
La squadra di mister Vivarini gioca in velocità, sulle ripartenze e con gli esterni: questa volta sceglierà chi è più in forma?
«Sarà una partita opposta a quella di Ascoli. I giocatori che non sono al top della forma possono dare una mano per un certo minutaggio, nel secondo tempo metto dentro quelli con altre caratteristiche, per esempio i più tecnici: così l’ho pensata ad Ascoli».
Il problema della Reggiana è l’attacco che non inquadra la porta e manca di cinismo?
«Nelle ultime tre partite se avessimo fatto 9 punti non avremmo rubato nulla a nessuno. Il problema per me non è la finalizzazione ma il fatto che i tiri siano pochi. Inoltre bisogna migliorare nelle ultime scelte sulla trequarti o al cross: la qualità di queste decisioni deve essere superiore e quando tireremo di più faremo più gol».
Cosa manca negli ultimi metri nel trovare le letture giuste?
«Ci sono situazioni che non si possono prevedere e il calciatore deve avere una sua lettura. Quando si è in attacco si lavora spesso in inferiorità numerica, perciò le scelte diventano fondamentali e dobbiamo migliorare proprio lì».
Ha mai avuto così tante occasioni perse in un campionato?
«Ho allenato il Perugia che era in Serie B da tempo, a Frosinone la squadra era costruita per andare in Serie A ma anche a Miami ho allenato una squadra da vertice mentre qua è diverso. Ogni tanto scivoliamo ma spesso abbiamo avuto la sensazione di vincere. Se si guarda alle occasioni perse, l’aspetto è negativo…».
La mentalità è il problema?
«Siamo in costruzione e la squadra non è completa, ma se riuscissimo a mantenere la categoria la squadra verrà consolidata e migliorata in due o tre anni».
Pensa che la quota salvezza sia ancora a 43 punti, a 10 giornate dalla fine del campionato?
«Io dico che a 43 ci si salva per bene, poi bisogna vedere cosa fanno le squadre sotto di noi. Dobbiamo trovare due o tre vittorie e probabilmente ci arriviamo».
Lei si sta allenando nelle migliori condizioni possibili qui a Reggio?
«Non manca niente ma si può migliorare tutto. A confronto con altri club direi che abbiamo di tutto e di più».
Non pensa che il metro arbitrale negli ultimi anni sia basato su cartellini troppo frequenti?
«Anche per me si sta andando troppo in là, prima i falli erano più duri e si ammoniva di meno, inoltre il calcio era più lento mentre ora con la maggiore velocità i falli sembrano più gravi di quello che sono in realtà. In questo momento gli arbitri sono in difficoltà e lo sanno anche loro, forse a causa del regolamento troppo complesso che porta a tante interpretazioni. L’importante per me è che ci siano trattamenti omogenei: col VAR si pensava di risolvere tutti i problemi ma non è così».
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