Bovo è pronto a sfidare il suo passato: «Padova mi ha dato tanto, sabato non possiamo commettere errori»
Il centrocampista classe '86 si troverà di fronte l'amico di sempre Trevisan
«È inutile negarlo, quella di sabato sera all'Euganeo sarà una partita speciale per me e la vivrò in maniera diversa - ha confessato il centrocampista granata Andrea Bovo prima dell'allenamento odierno davanti ai microfoni della sala conferenze di via Mogadiscio - Ho trascorso 5 anni e mezzo a Padova e con quella maglia sono riuscito a farmi conoscere, quindi provo un affetto che va al di là della semplice riconoscenza perché la società biancoscudata mi ha fatto crescere come giocatore e come uomo, le sarò sempre grato».
Contro l'AlbinoLeffe solo una traversa ti ha negato la gioia del gol, chissà che non la ritrovi proprio all'Euganeo...
«Per un centrocampista fare gol aumenta la visibilità e anche il giudizio sulla prestazione in generale, quindi è sempre importante anche se non siamo pagati per farlo. Spero comunque di tornare a segnare presto...».
Se arrivasse un tua rete contro il Padova, esulteresti?
«Nutro rispetto per tifoseria, società e la città di Padova che mi hanno dato tantissimo e penso di aver contraccambiato, però c'è anche grande rispetto per la maglia granata quindi penso che esulterei, magari niente di clamoroso...».
Un'ulteriore vittoria in casa della capolista darebbe la svolta definitiva al vostro campionato?
«Con la falsa partenza ad inizio stagione ci siamo messi nelle condizioni di non poter più commettere sbagli. In ogni partita, che sia contro il Padova o l'ultima in classifica, il margine d'errore deve essere quasi pari a zero. Rosicchiare punti alle squadre che ci precedono è d'obbligo, ma ci saranno anche altre occasioni».
Dopo i 16 punti in 6 partite lo spogliatoio riesce ancora a tenere i piedi per terra?
«Vincere così tante partite ovviamente porta a lavorare con più serenità ed entusiasmo però questo non è sinonimo di poca concentrazione. Il fatto stesso di non poter più commettere errori ci costringe a non mollare la presa: mancano ancora 4 gare prima della sosta, tutte da affrontare al massimo senza regalare un centimetro in campo, poi avremo un mese per ricaricare le pile».
C'è qualche patavino in particolare da tenere d'occhio?
«Il Padova è la squadra meglio assortita è più attrezzata del nostro girone, con elementi forti per la Serie C e che starebbero bene anche in B: non possiamo pensare che ce ne sia solo uno da tenere d'occhio, sono tutti ottimi giocatori dal portiere all'ultimo dei panchinari altrimenti non avrebbero mantenuto un cammino così costante e accumulato così tanti punti di vantaggio. La partita però dura 90 minuti e saremo 11 contro 11, la Reggiana se la può giocare a viso aperto».
Com'è il tuo rapporto con i tanti ex granata presenti tra le fila del Padova?
«Con Trevisan, Contessa e Guidone è ottimo, conosco anche Madonna al quale va il mio in bocca al lupo dopo il brutto infortunio che lo ha colpito. Assieme a Trevor (Trevisan, ndr) ho condiviso un percorso parallelo perché siamo stati assieme a Padova, Salerno e infine Reggio: con lui ho coltivato un rapporto molto particolare che capita poche volte di raggiungere nel mondo del calcio; fa sempre piacere rivedersi dentro e fuori dal campo e non nascondo che sono felice per come sta andando la sua stagione, gli voglio troppo bene per negarlo».
Vi siete stuzzicati nelle ultime settimane?
«Sinceramente parliamo poco di calcio tra noi, cerchiamo di staccare la spina e conversiamo dei nostri figli».
(Nella foto, Andrea Bovo esulta dopo aver segnato un gol nella passata stagione © AC Reggiana 1919)
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