Sciaudone: «C'è tanta voglia di dimostrare chi è la Reggiana. Andiamo a Palermo per sfruttare la nostra occasione»
«Sarà dura, ma in campionato abbiamo una missione da portare a termine. C'è bisogno di consolidare il gruppo e far capire ai nuovi arrivati cosa vuol dire indossare la maglia granata. Varela? È molto sul pezzo e ha fame, farà sicuramente bene»
«Le amichevoli servono per prendere forma, movimento, e le misura al campo, ma non dobbiamo pensare ai risultati che arrivano – ha spiegato Daniele Sciaudone, alla sua seconda stagione in granata, mercoledì sera dopo il test con la Buttiglierese a Toano – L’importante è lavorare e farsi trovare pronti per il campionato e noi stiamo lavorano bene».
La partita di Coppa Italia a Palermo forse arriva troppo presto?
«Sicuramente sì se pensiamo al nostro avvio di campionato (il 28 agosto, ndr), ma guardando quello degli altri ci sta. Va bene così, è comunque un piacere giocare la Coppa Italia di Serie A, dovrebbe darci orgoglio, vanto e voglia di disputare una bella partita a Palermo con la speranza di andare su altri campi importanti come Torino, Firenze, Bergamo o Verona e così via: sono squadre importanti che tutti noi sogniamo di affrontare».
Il terremoto in casa rosanero che ha portato alle dimissioni di Baldini può giocare a vostro favore?
«Penso che per loro potrebbe essere una piccola batosta perché perdono punto di riferimento importante e porta un po’ di instabilità, quindi speriamo di sfruttare la nostra occasione al meglio».
Sei riuscito a digerire la delusione dei playoff durante le vacanze?
«Non tanto quella dei playoff, piuttosto il fatto di non essere riusciti a vincere il campionato. Avremmo dovuto chiuderlo prima, ma ci proveremo quest’anno: abbiamo tanta voglia di rimetterci in gioco, ripartire da zero e dimostrare chi è la Reggiana e chi siamo noi senza pensare ai tanti punti fatti l’anno scorso. Sarà dura ma abbiamo questa missione da portare a termine».
Nella tua prima stagione a Reggio hai segnato poco: può avere influito il fatto di non essere riuscito a svolgere la preparazione assieme ai compagni?
«Può essere, ma ero arrivato già allenato impiegando poco tempo per integrarmi. Comunque, partire dall’inizio è sempre un bene perché si ha modo di conoscere meglio i compagni, le idee della squadra e vedremo quest’anno se andrà meglio o no per me».
In squadra il gruppo è più o meno lo stesso…
«Siamo quasi tutti gli stessi: qualcuno è andato via, qualcuno è arrivato e altri forse partiranno. L’alchimia e il benessere del gruppo che prima erano al 100% ora sono al 90% perché abbiamo bisogno di conoscerci e far capire ai nuovi le idee del mister, far capire loro cosa vuol dire indossare la maglia della Reggiana e inculcargli la mentalità giusta da tenere in settimana e in partita dove conta solo vincere».
I giovani in ritiro che impressioni ti hanno fatto?
«Sono bravissimi ragazzi tutti quanti, si stanno mettendo a disposizione della squadra. Sono gran lavoratori che ascoltano, corrono e si sbattono in partitella. Nello spogliatoio si sono integrati bene, gli servirà tempo ma per ora ci fa piacere averli e sono sicuro che potranno darci una mano».
Varela te lo aspettavi così sul pezzo alla prima esperienza tra professionisti?
«Lui è molto sul pezzo. Anche io quando venivo dalla Seri D, la prima volta in Serie C avevo tanta voglia di dimostrare qualcosa. Varela è un ragazzo che ha fame, purtroppo è arrivato tardi per tante problematiche che nel calcio ci sono ma ora è nel professionismo e se lo vuole tenere stretto. È un attaccante rapido che sa fare gol: sono sicuro che farà benissimo».
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