Narduzzo: «Non è stato facile rimanere a guardare, ma ho sempre fatto il tifo per i miei compagni»
«Quando ci mettiamo d'impegno i risultati arrivano. La classifica? Dobbiamo solo guardare ai nostri risultati»
Dopo tre panchine consecutive, Davide Narduzzo è tornato a difendere i pali della porta granata contro il Pavia: un paio di interventi importanti poi solo ordinaria amministrazione per il portiere classe '94, uscito imbattuto dalla sfida odierna del "Città del Tricolore".
È stata dura stare fuori in questo periodo?
«Sì, non lo nascondo, ma bisogna anche essere intelligenti e capire che ci sono determinate regole in questa categoria e ne dobbiamo prendere atto».
Pochi pericoli oggi per te. Solo all'inizio hai dovuto parare una conclusione forte ma centrale...
«Sì, c'è stato solo quel tiro potente, ma poi poco altro. Bravi i miei compagni a chiudere tutti gli spazi e a non tenermi molto impegnato».
Come spieghi questo momento difficile che ha passato la squadra?
«C'è stato un calo evidente: dovevamo recuperare Pergolettese e Modena ma purtroppo abbiamo fatto meno del previsto. Le prestazioni ci sono state, ma indubbiamente dovevamo avere qualche punto in più».
Come mai sei andato a parlare con Cavagna in occasione del gol del 3-0 di Staiti?
«Sono andato a parlargli perchè volevo tenere alta la tensione e soprattutto non volevo prendere gol. È importante che tutti stiamo sempre sul pezzo indipendentemente dal risultato».
Ora speri che Bardeggia giochi sempre, così Antonioli non avrà da schierare Rossi in porta come under?
«No, non faccio questi ragionamenti. Sono innanzitutto tifoso della Reggiana: siamo un gran gruppo e sono convinto che quando ci mettiamo bene con la testa, i risultati si vedono. Oggi ne è la prova».
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