Goretti e il mercato: «La squadra ha bisogno di corsa e intensità. Lanini? Per lui tornare sarebbe la scelta giusta»
«Aspettiamo una risposta da Libutti e stiamo ragionando su Cremonesi mentre Scappini non rientra nei nostri piani. Radrezza ha chiesto di partire, Cigarini non sarà sostituito. Turk e Mercati obiettivi concreti, Iemmello e Galuppini no»
Nella lunga conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore sportivo Roberto Goretti - qui la prima parte - si è parlato ampiamente di mercato e il ds granata ha provato a spiegare la strategia che lo contraddistinguerà nei prossimi mesi, regalando qualche indizio e anche qualche nome…
Direttore, la squadra che si radunerà la prossima settimana potrà essere definita incompleta?
«Penso sia una cosa normale, ma partire con 21 giocatori non è affatto scontato. Della squadra che ha fatto 86 punti ad oggi ne mancano appena quattro: Cigarini che è infortunato, poi Libutti, Cremonesi e Lanini».
Con i giocatori svincolati sono stati fatti dei passi in avanti?
«Cremonesi è stato un mio giocatore a Perugia, è un ragazzo straordinario e un grande professionista: il mister lo stima, quindi su di lui stiamo facendo dei ragionamenti. A Libutti abbiamo fatto una proposta di rinnovo, vedremo se riusciremo a trovare un accordo oppure no in settimana, altrimenti prenderemo un altro giocatore. Ho chiamato personalmente Scappini, perché lo conosco, per comunicargli che non gli avremmo rinnovato il contratto visto che la nostra intenzione è quella di ringiovanire la rosa. Con il Lentigione infine abbiamo trovato un accordo per mandare il portiere Marconi a fare esperienza da loro. Per il resto vedremo il da farsi prossimamente…».
Lanini potrebbe tornare?
«Ho sentito il suo procuratore e mi piacerebbe parlare con lui perché è reduce da una stagione ottima a livello numerico e di colpi. Ci sono tante persone che gli vogliono bene, quindi penso che tornare a Reggio e confermarsi sia la scelta giusta per lui».
Che messaggio vuole lanciare ai giocatori sotto contratto che magari vorrebbero prolungare il loro accordo con la Reggiana?
«Mi piacerebbe innanzitutto conoscere personalmente i giocatori che abbiamo in rosa e vorrei vederli in allenamento. Mi farà piacere parlare con loro e capire cosa pensano. Tutti abbiamo visto il capolavoro del Palermo nei playoff e in quella squadra c’erano 6 titolari in scadenza di contratto: questo fatto per un 28-30enne deve diventare la normalità, poi se c’è chi non se la sente vedremo cosa potrà succedere…».
Limitarsi a un solo anno di contratto è una linea condivisa con la società?
«Il mondo del calcio è cambiato - ha spiegato Salerno, prendendo per un attimo la parola - Secondo me l'unica categoria che non ha capito cosa è successo è quella dei giocatori, non mi riferisco ai nostri. Quando ero consigliere di Lega ricordo che avevamo chiesta all'AIC di rinunciare al 3-4% dello stipendio nell’anno del Covid senza riuscirci e anche l’anno scorso non ci sono stati cambiamenti. Se ad oggi tanti campioni sono senza squadra vuol dire che il calcio è cambiato: il Milan ha insegnato che bisogna vincere in quel modo. Noi che siamo gli ultimi arrivati e abbiamo sofferto a livello economico, dobbiamo andare in quella direzione».
Nonostante una rosa quasi al completo, è lecito aspettarsi diverse uscite?
«Vedremo in questi due mesi quali opportunità capiteranno, ma nelle uscite sarò molto diretto con i giocatori: chi non farà parte del progetto lo saprà per primo. La Reggiana comunque ha dimostrato di avere un gruppo solido e compatto».
C'è qualche giocatore che le ha chiesto esplicitamente di partire?
«Una delle prime telefonate l’ho ricevuta dal procuratore di Radrezza perché vuole andare via, e io gli ho detto che se vuole rescindere è libero di farlo. Per noi non ci sono problemi, abbiamo bisogno di gente con un obiettivo chiaro e che vuole stare a Reggio. Dopo una grande stagione terminata con un brutto finale, anche per colpa di un regolamento dei playoff che non condivido, per ripartire ci vuole la mentalità giusta e la rabbia di chi aveva in mano un obiettivo volato via per un colpo di vento».
Trovare sul mercato il sostituto di Cigarini è una sua priorità?
«Sinceramente no. In quel ruolo ci può giocare benissimo Fausto Rossi oppure si può anche adattare una mezzala, quindi non è una priorità».
In questi giorni due profili di alto livello come Galuppini e Iemmello sono stati accostati alla Reggiana: cosa ci può dire su di loro?
«Galuppini non rientra nei nostri piani e non ci interessa. Iemmello non l'abbiamo mai chiesto: lo conosco benissimo perché l'ho avuto, ma non rientra nel modo di giocare di questa squadra. Noi abbiamo Zamparo e mi piace tantissimo, bisogna quindi cercare un giocatore complementare a lui e Iemmello non lo è. Ho letto anche altri nomi di giocatori che non ci riguardano, come Vokic del Benevento: a volte basterebbe verificare la realtà con il procuratore. So che non tutti dicono le cose come stanno veramente, io generalmente o sto zitto o dico la verità…».
A livello di giovani acquisirete atleti di proprietà per valorizzarli e ottenere dei contributi?
«Entrambe le soluzioni fanno al caso nostro perché bisogna trovare equilibrio sia a livello tecnico che finanziario. L’equilibrio in Serie C lo si ottiene tramite la valorizzazione dei giovani per poi avere incentivi dalla Lega, anche se sono pochi, ma allo stesso tempo bisogna cercare di trovare opportunità per fare patrimonio. Con pochi posti a disposizione non possiamo stravolgere la squadra, ci vorrà tempo. La squadra è stata costruita con idee chiare e uno stile ben definito da parte del direttore Tosi, io cercherò nel tempo di portare le mie idee ma bisogna capire che ringiovanendo la rosa, nell’immediato il livello della squadra un po’ scenderà e dobbiamo prenderne atto».
Il 18nne Turk, portiere di proprietà del Parma, è un obiettivo concreto?
«È un giocatore che ci interessa, uno dei tre portieri che stiamo seguendo con grande attenzione. Nonostante la giovane età (classe 2003, ndr), ha un atteggiamento che mi piace molto e ha tanto coraggio».
Il giovane centrocampista Mercati del Sassuolo è più di un'idea?
«È stato uno dei primi giocatori che ho chiamato per venire a Reggio: sembrava un obiettivo fattibile ma ora che il Sassuolo ha deciso di portarlo in ritiro le dinamiche sono cambiate e le possibilità di vederlo in granata sono minori. A livello tattico sottolineo che ha poco a che vedere con Cigarini, è una mezzala con corsa e intensità: questi sono proprio alcuni degli aspetti sui quali dobbiamo migliorare».
Aspetterà la fine del mercato per portare a Reggio qualche atleta che non ha trovato posto in Serie B?
«Questa è una dinamica normale del calciomercato per le top squadre di Serie C. Nell'ultimo giorno di mercato rimangono sempre 7-8 giocatori tra cui scegliere e con loro si può fare la differenza».
Le è mai capitato di scegliere un giocatore che non piace all'allenatore?
«Si è capitato. Generalmente è più facile fare la squadra per un allenatore che si conosce bene perché si riescono ad azzeccare meglio le scelte a livello di gruppo e di singolo. A Perugia l’allenatore mi diceva le caratteristiche che gli servivano poi prendevamo i giocatori che ritenevamo adatti. Generalmente un giocatore o due all’anno li ho presi per accontentare l’allenatore. Secondo me se un allenatore porta 7-8 calciatori viene troppo condizionato nelle scelte quindi non mi piace prendere tanti nomi indicati direttamente dal tecnico».
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