Antonioli: «Metterò i sentimenti da parte, la Fermana ha bisogno di punti»
L'ex tecnico granata: «Tiferò Reggiana 36 partite su 38, sperando che i granata ci diano una mano contro le nostre dirette avversarie»
Domenica pomeriggio a Fermo (calcio d'inizio alle ore 17:30) la Reggiana di mister Alvini affronta il suo passato più recente visto che alla guida dei gialloblù marchigiani ci sarà Mauro Antonioli, trainer granata nella scorsa stagione tra i dilettanti.
«All'entrata in campo sono certo che proverò una certa emozione - confessa il tecnico romagnolo alla Gazzetta di Reggio - Mi farà piacere stringere qualche mano, ma poi sono consapevole di dovermi concentrare soltanto sulla partita. Abbiamo una classifica deficitaria che non può lasciar spazio a sentimentalismi».
La Fermana sta attraversando un periodo buio e dopo il match con la Reggiana la aspettano almeno quattro scontri diretti, un passaggio fondamentale nella lotta per non retrocedere. «Veniamo da due sconfitte di fila e l'ultima di Carpi ha fatto male per il punteggio (4-0, ndr). Dopo il mio arrivo c'è stata una buona reazione, adesso però subiamo troppo passivamente gli episodi. Nel calcio spesso sono quelli a determinare l'esito delle partite». Al "Recchioni" domenica si affrontano la peggior difesa (Fermana) e la squadra che ha subito meno reti in trasferta (Reggiana, solamente due): «Noi dobbiamo ancora trovare un equilibrio. La Reggiana scende sempre in campo per fare la partita e non cambia mai filosofia, quindi credo sia una casualità il fatto che in casa abbia subìto più reti che in trasferta». Inevitabile ripensare al recente passato sulla panchina granata. «Pur tra mille difficoltà, ritengo che nella scorsa stagione gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti - confessa Antonioli al Resto del Carlino - La richiesta del club era quella di raggiugnere i playoff, dare fastidio al Modena e disputare un campionato competitivo per avere chance concrete di essere ripescati. Credo che i risultati positivi di questa stagione, per i quali faccio i complimenti alla società e al lavoro di Alvini, siano partiti da quanto avevamo iniziato a costruire in Serie D».
Nessuna "vendetta" per la mancata conferma in panchina, almeno a parole. «Se avessi vinto i playoff, chissà, forse sarei rimasto. Aver perso per 4-1 il derby in finale, giocandolo in condizioni precarie con tanti giocatori recuperati in extremis, non ha dato una mano. Posso quindi capire la decisione presa dalla società. Ad ogni modo confesso che tiferò Reggiana 36 domeniche su 38 sperando che i granata ci diano una mano a centrare l'obiettivo salvezza battendo le nostre dirette concorrenti».
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