Il punto di vista

L'analisi tattica - Ripartiamo da Sbaffo e Carlini

I due trequartisti hanno dato la svolta contro la Feralpi

18.05.2017 12:45

La Juve Stabia è meglio attrezzata: forse, ma a fare la differenza, questa volta, potrebbe essere la grinta del gruppo granata così come l'avrebbe fatta col Parma, senza l'errore di Perilli e come l'ha fatta con la FeralpiSalò, con un doppio recupero sotto per due volte. Domenica la Reggiana non avrà Paolo Rozzio dietro, ma potrà puntare su un Trevisan stellare e uno Spanò in ottimo stato, oppure lo stesso Sabotic desideroso di riscattarsi dopo l'espulsione contro i cugini d'oltre Enza.

Ad alcuni colleghi giornalisti reggiani la squadra di domenica non è piaciuta poi più di tanto, a me invece è piaciuta: i granata hanno tenuto palla, cercato il fraseggio, provando ad allargare gli spazi utilizzando alle fasce al meglio delle loro possibilità, per poi trovare, a volte, anche l'inserimento dei centrocampisti, che, almeno sul piano tattico è riuscito molto bene: non a caso, Genevier si è divorato due gol fatti, mentre Bovo ha segnato dal limite dell'area una rete splendida. E' ovvio, la Reggiana ha concesso anche qualcosa e la Feralpi, che dietro non è stata certamente impeccabile, ad eccezione dell'estremo Caglioni, mentre davanti ha fatto veramente cose egregie, con un Ferretti in grande spolvero, un centravanti che se mister Serana avesse avuto in queste condizioni in molte altre gare, difficilmente la Feralpi sarebbe arrivata a 35 punti dal Venezia. La Reggiana ha avuto anche fortuna e su questo non ci piove, ma i campionati non si vincono senza i baci appassionati della Dea Bendata e domenica la Reggiana ha ricevuto il primo: speriamo non si tratti soltanto di una toccata e fuga, ma di un rapporto di lungo periodo, almeno fino all'ipotetica finale.

A livello tattico io stesso, come altri colleghi, sono stato sorpreso dal cambio di mister Menichini, che ha utilizzato Maltese nel ruolo di ala destra, ma alla luce dei fatti credo che la mossa fosse giusta. O meglio, dipende da cosa ha chiesto Menichini a Maltese: se ha preteso le prestazioni del classico numero 7, ossia di volare sul fondo e mettere in mezzo fior fior di pallini, la scelta è stata davvero infelice (peccato che in quel ruolo Menichini non avesse nessun altro in panchina ndr); se invece al buon Dario, mancino puro, è stato chiesto di accentrarsi e tirare, di diventare un trequartista quando l'azione era a sinistra e di mandare in sovrapposizione l'ottimo Ghiringhelli, incaricato poi di mettere il pallone in mezzo, allora la scelta è stata corretta e Maltese ha ricoperto con un discreto costrutto il compito assegnato, così com'è stato fatto sul lato opposto da Carlini e Panizzi, anche se domenica, Carlini, rispetto a Maltese, forte di caratteristiche ben diverse, più da brevilineo classico, è andato spesso sul fondo, creando diversi problemi alla retroguardia della Feralpi, una fascia dove anche lo stesso Panizzi, in fase offensiva, ha dato il proprio contributo, meritando, a mio avviso, una conferma contro la Juve Stabia.

Durate la gara, intervistato dall'amico Roberto Tegoni per RadioReggio, ho commentato che Menichini, nel secondo tempo, con Maltese in campo, avrebbe dovuto cambiare modulo, passando a un 4-3-1-2. Lo confermo tuttora, ma alla fine il pareggio granata è arrivato su apertura di Sbaffo a Carlini, che da sinistra si è accentrato sul secondo palo, proprio incarnando il concetto di aprire il gioco, per poi stringere e arrivare a rete sfruttando gli spazi creati da tale atteggiamento tattico. Voglio quindi dire che Menichini, che a mio avviso sta subendo critiche eccessive dal pubblico, ha avuto ragione.

Un'ultima considerazione su Sbaffo: finalmente lo abbiamo visto cattivo, convinto su ogni pallone, bravo, creativo e lucido come dovrebbe essere sempre viste le sue caratteristiche. Ecco, con uno Sbaffo così, se servisse, sarebbe più facile passare da un 4-4-2 a un 4-3-1-2 contro la Juve Stabia, anche se io, personalmente, confermerei il classico 4-4-2 magari con Ghiringhelli dietro, Spanò e Trevisan in mezzo, Panizzi a sinistra, mentre a centrocampo partirei con Carlini a destra, Sbaffo a sinistra, Bovo e Genevier in mezzo, mentre davanti confermerei la coppia Guidone-Cesarini. Andassimo poi sotto, allora si potrebbe portare Sbaffo dietro alle punte, che potrebbero essere anche Carlini e Cesarini, magari con l'inserimento di Maltese in mediana sacrificando Guidone, se non tirasse in porta come la settimana scorsa, oppure passare a un 4-2-3-1 con Genevier e Bovo davanti alla difesa, Ghiringhelli e Panizzi dietro a destra e a sinistra  mentre nel tridente offensivo, dietro a Guidone, unica punta, Sbaffo nel ruolo di trequartista, con Carlini a sinistra e Cesarini a destra o viceversa. Insomma, Rozzio a parte, ora Menichini con Carlini e uno Sbaffo così qualche soluzione in più ce l'ha: vedremo se le frecce granata riusciranno a trafiggere il cuore della società campana.


Lorenzo Chierici

(Nella foto sopra, Alessandro Sbaffo in azione contro la FeralpiSalò © ac reggiana 1919)

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