Reggiana, è uno stop tecnico, fisico o mentale?
Qualcuno l'ha già chiamata "crisi", qualcun altro l'ha definita più sobriamente "flessione", fatto sta che i numeri non mentono: le due sconfitte interne consecutive e il misero punto conquistato nelle ultime tre giornate (senza contare che in una sola partita ha subito più gol di quelli subiti nelle prime dieci giornate di campionato) dicono che la Reggiana si trova in un periodo di grande difficoltà. Quali possono essere i motivi di questa sorta di marcia indietro? E, soprattutto, di che tipo sono le difficoltà che stanno incontrando gli uomini di Colombo? Nessuno può credere che, da un giorno all'altro, i granata siano improvvisamente diventati dei "bidoni". Nonostante le ultime debacle, l'undici di Colombo rimane una delle compagini più attrezzate e tecnicamente dotate di questo campionato potendo contare su una rosa di prim'ordine, almeno per quel che riguarda la formazione titolare. In estate, quella che già una buona squadra, è stata rafforzata con gli arrivi di Nolè, Arma e Pesenti confermando poi quella che è stata la spina dorsale dei successi della passata stagione. A livello tecnico, forse, i granata stanno pagando l'involuzione di alcuni uomini chiave: Angiulli è la brutta copia del giocatore ammirato l'anno scorso, capace di trascinare i compagni a suon di gol e grandi prestazioni. Anche Bruccini è in flessione e l'ennesimo rigore dal dischetto non lo aiuterà di certo a superare in fretta tale periodo. Poi c'è il dilemma Giannone: approdato a Reggio con l'appellativo di "fenomeno", non è riuscito ancora a rispettare le aspettative di tutti e sta finendo ai margini della squadra. Rispetto all'anno scorso, poi, abbiamo indubbiamente perso qualcosa a livello di terzini dove Frascatore e Mogos stanno facendo rimpiangere l'ex Mignanelli e lo squalificato Andreoni. Se i principali problemi non possono essere ricondotti al piano tecnico, gli interrogativi si spostano inevitabilmente sulla tenuta fisica della squadra. Dopo l’ottimo avvio di stagione, nelle ultime gare la squadra è apparsa stanca e poco energica; i cali fisiologici capitano a tutti, ma spesso possono essere compensati con una prova di volontà e sacrificio, dove l'aspetto mentale diventa determinante. Le voci di mercato e gli attestati di stima dall'esterno devono essere la spinta a dare sempre di più, fino all'ultimo minuto in cui si veste la maglia granata. La Reggiana sa di essere un club ambizioso, sostenuto da un pubblico che fa sentire il proprio calore sia in casa che in trasferta. Ora è il momento di ritrovare la grinta e la tenacia che hanno contraddistinto i granata della gestione Colombo…Forza Regia!!
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