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Il monito di Beppe Scienza: «Regia, attenta all'attacco del Bassano»

20.05.2015 18:00
Giuseppe Scienza, per tutti Beppe, quest'anno ha guidato la FeralpiSalò a un ottimo sesto posto nel girone A di Lega Pro, ma chi tifa per i colori granata sicuramente lo ricorderà anche come uno degli 11 eroi che il 1º maggio 1994 regalò un'emozione indimenticabile ai 10.000 reggiani presenti a San Siro.  «Fa piacere vedere la Regia lottare per un obiettivo così importante - confessa il tecnico 48enne ai nostri microfoni - mi devo congratulare con mister Colombo e il suo staff per l'ottimo lavoro svolto, hanno disputato una stagione eccellente al di là di ogni aspettativa. Aver superato l'Ascoli è solo il primo passo, ora sarà piacevole vedere i granata affrontare una squadra importante e di qualità come il Bassano». Che idea si è fatto della Reggiana? «Non l'ho seguita con costanza durante l'anno però posso dire che, al di là degli episodi a favore o meno, non si elimina l'Ascoli senza avere delle grosse qualità. Dell'attuale realtà granata personalmente conosco solo la segretaria Monica Torreggiani e Ciccio Ruopolo, ma a Reggio qualche amico è rimasto». Lei conosce bene il Bassano avendolo incontrato due volte in stagione: quali indicazioni darebbe a Colombo? «Quella giallorossa è una delle più belle realtà che si sono viste nel girone A quest'anno. Innanzitutto i granata dovranno prestare molto attenzione alla fase difensiva: Asta, che è un amico, ha allestito una squadra dal potenziale offensivo straordinario». C'è una favorita? «No, nei playoff di favorite non ce ne sono, è tutto un terno al lotto. Lo stato mentale e la condizione atletica con cui si arriva alla partita possono fare la differenza. Reggiana e Bassano sono due ottime formazioni, l'esito della doppia sfida sarà deciso dall'attenzione prestata ai minimi particolari». Come si affronta una sfida lunga 180 minuti? «La Reggiana deve crearsi un vantaggio in casa per andare al Mercante senza dover dipendere da una vittoria. Non è indispensabile vincere la prima gara, può bastare anche un pareggio, l'importante è arrivare al secondo appuntamento con il discorso qualificazione ancora aperto. I playoff insegnano che al ritorno la squadra favorita, se non chiude subito la partita, può rischiare molto nell'ultima mezzora». Il girone del nord ha portato ben due squadre in semifinale... «Il girone A era molto difficile, con formazioni storicamente importanti e società forti e organizzate, l'avevo intuito sin dall'inizio. In molti consideravano le meridionali favorite forse per un discorso ambientale, però posso assicurare che il nostro raggruppamento è stato molto combattuto e lo si vede anche in questa griglia playoff, con il Pavia eliminato solamente all'ultimo secondo dei tempi supplementari». Dopo due ottime stagioni, perché si è interrotto il suo rapporto con la FeralpiSalò? «E' stata una decisione presa dalla società per dare nuove motivazioni all'ambiente, nonostante due anni straordinari con un sesto e un ottavo posto raggiunti con la rosa più giovane della Lega Pro. Si tratta di strategie aziendali che vanno accettate, sono ovviamente dispiaciuto ma rimango comunque in ottimi rapporti con la squadra, i tifosi e la dirigenza». Ha già qualche programma per il futuro? «Nessun progetto all'orizzonte per ora. Seguo tutti i campionati e mi tengo aggiornato con la speranza che l'ottimo lavoro svolto negli ultimi anni desti interesse da parte di qualcuno, altrimenti aspetterò con pazienza». Intanto domenica la vedremo a Reggio? «Sto cercando di organizzarmi per venire al Città del Tricolore, dovrei farcela».  

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