Caso Portanova, la Corte di Appello della FIGC sospende il giudizio in attesa del verdetto della giustizia penale
Nessuno stop al giocatore di proprietà del Genoa che può continuare a giocare per la Reggiana e affida il suo pensiero ai social: «Oggi in me si è riaccesa la speranza nelle istituzioni, negli organi di giudizio e negli uomini. Non mi arrendo»
A distanza di quasi due mesi dall'ultimo passaggio al CONI, per Manolo Portanova la sostanza non cambia: il centrocampista classe 2000 di proprietà del Genoa, in forza alla Reggiana da inizio stagione, può continuare a giocare regolarmente indossando la maglia granata in Serie B in attesa dei prossimi passaggi giudiziari.
Il ricorso presentato dalla Procura Generale dello Sport a ottobre era stato “accolto in parte” dal Collegio di Garanzia del CONI che il 19 gennaio aveva rinviato il caso alla Corte Federale di Appello della FIGC, in diversa composizione. Oggi è arrivato il responso dell'organo federale: giudizio disciplinare sospeso “sino alla formazione del giudicato in sede penale”. Nei prossimi mesi Portanova, condannato in primo grado a 6 anni di carcere per violenza sessuale di gruppo nel dicembre 2022, dovrà affrontare il processo d'appello al Tribunale di Firenze per il quale i tempi non saranno brevi.
«Oggi per la prima volta dopo tre anni non mi sono sentito solo, oggi per la prima volta si è riaccesa in me una piccola luce chiamata speranza - ha subito scritto il calciatore granata sul proprio profilo Instagram dopo la pronuncia della corte federale d'appello - Speranza nelle istituzioni, negli organi di giudizio e soprattutto speranza negli uomini perché nonostante il male che ho ricevuto e che sto continuando a ricevere io continuo a credere nel bene. Oggi per la prima volta dopo tre anni sono stato giudicato da delle persone che consapevolmente leggendo le carte non hanno potuto fare altro che assolvermi. So che questa non è la vittoria della guerra ma combatterò con tutte le mie forze e con ancor più speranza ottenuta dopo il risultato di oggi. NON MI ARRENDO».
QUI il dispositivo della FIGC
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