Salerno: «Andiamo a vincere a Bolzano e ripartiamo. Credo in Nesta, insieme possiamo creare la Reggiana del futuro»
«Gli infortunati non devono diventare un alibi e possono partire, sul mercato di gennaio Goretti ha il via libera per prendere i rinforzi che servono. Il futuro con o senza Amadei? Dobbiamo diventare come un'azienda per sopravvivere da soli»
Il presidente granata Carmelo Salerno lunedì sera è stato ospite degli studi televisivi di Teletricolore durante la trasmissione Appuntamento Sport nella quale ha trattato diversi argomenti interessanti. Oltre ad anticipare l'arrivo del centrocampista argentino Reinhart, pur senza fare direttamente il suo nome, il presidente granata ha confermato che sul mercato il direttore Goretti farà il possibile per rafforzare la squadra in modo da aiutarla a raggiungere l'obiettivo salvezza il prima possibile.
«Sono sicuro che sabato andremo a vincere a Bolzano, lo spirito deve essere questo - ha esordito fiducioso il presidente granata davanti alle telecamere - Noi non possiamo essere quelli visti con la Sampdoria o nel primo tempo con il Brescia, sono certo che con il Südtirol la squadra farà una grande partita. Pensiamo alla gara del “Druso” come alla partita con la Torres dell'anno scorso quando abbiamo vinto in trasferta e siamo ripartiti. So che sabato torneremo quelli di inizio campionato, non possiamo avere dimenticato quanto di buono fatto nei mesi scorsi».
Capitolo infortunati: «Le tante assenze non devono diventare un alibi, sono convinto che dobbiamo fare qualcosa di più con quelli che abbiamo. Il cambio del preparatore atletico? Non è stato bello farlo, ma secondo lo staff la preparazione atletica non era adatta al modo di giocare intenso di Nesta: si facevano allenamenti molto lunghi e poco intensi, mentre le richieste del mister erano altre. Col senno di poi, non saremmo dovuti arrivare a novembre con questa decisione perché già a settembre avevamo capito… I campi di Via Agosti come fattore scatenante degli infortuni? Il dubbio è venuto anche allo staff tecnico. Abbiamo da poco riseminato metà campo: quest'anno il caldo anomalo non ha dato una mano all'erba che era stata piantata in previsione dell'inverno. Adesso con la nuova semina il campo è diventato più compatto e più duro».
Massima fiducia a Nesta: «Dopo la vittoria del campionato in aprile abbiamo deciso di esonerare l'allenatore e iniziare un percorso tecnico nuovo e ora che ho conosciuto bene Nesta e ho visto come lavora sono ancora più convinto della scelta fatta. Se il lavoro di Nesta andrà a buon fine e resteremo uniti, si creerà la Reggiana del futuro perché quest'anno stiamo gettando le basi per la squadra che verrà. Se avessi voluto un allenatore solo per puntare alla salvezza, ne avremmo preso un altro. Perché due anni fa in Serie B non avevamo esonerato Alvini dopo tutte quelle sconfitte? Aveva in mano la squadra ed era l'unico allenatore che poteva far rendere al massimo quei giocatori, di più non potevano fare».
Il mercato passato e che verrà: «Il nostro progetto tecnico lo può realizzare solo Goretti: vogliamo avere una base di giovani come Girma, Varela, Antiste o Marcandalli ma per farli crescere e alzare la qualità servono giocatori importanti che da noi arrivano solo l'ultimo giorno. Sulla carta Gondo, Crnigoj e Pajac, presi nelle ultime ore in estate, erano importanti. Anche i 14 prestiti che abbiamo fanno parte del progetto tecnico per non appesantire le casse della società. Il mercato invernale? Chi arriva a gennaio di solito non cambia l'equilibrio delle squadre, anzi nei miei cinque anni di mia presidenza tra Modena e Reggio a gennaio chi abbiamo preso non ha mai reso per quello che ci si aspettava, quindi non diamo troppa importanza al mercato. Sicuramente cercheremo di migliorare la rosa dove abbiamo qualche infortunio di troppo e troppo prolungato. Se gli infortunati non recuperano per inizio gennaio saremo costretti a sostituirli, parlo dei giocatori importanti. Sono certo che Goretti riuscirà a fare le operazioni prefissate. Ovviamente vorrei che tutti i giocatori arrivassero subito, ma non dipende solo da noi. Un anno fa avevamo detto a Goretti che prima doveva vendere poi comprare, adesso gli abbiamo detto che i nuovi rinforzi li può prendere anche subito perché abbiamo fiducia nel suo operato».
Il futuro societario con o senza Amadei: «Auguriamo a Romano di rimanere ancora a lungo, per altri 50 anni, e in futuro se il figlio Alfredo non vorrà continuare l'attività del padre avremo tre possibilità: portare le chiavi della squadra al Sindaco, vendere la squadra a dei fondi indiani o di altri paesi che sono venuti a cercarci in questi anni tramite procuratori ma che non abbiamo preso in considerazione oppure riuscire a far diventare la squadra di calcio un'azienda. L'Empoli o il Frosinone sono esempi di squadre che ce l'hanno fatta. Con questa terza ipotesi la Reggiana può sopravvivere da sola e a lungo».
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