Maschio: «Juve Stabia compatta e ordinata, la mia Reggiana se la può giocare»
«Ai playoff occhio alla Samb! Spero di rivedere presto i granata in Serie B, un pubblico e una società così non meritano la terza serie...»
Per la seconda stagione consecutiva la Reggiana ha trovato nel tabellone dei playoff i campani della Juve Stabia, sconfitti nella stagione passata per 2-1 al “Città del Tricolore” prima del soffertissimo 0-0 sul campo sintetico del “Menti” di Castellamare. Come l’anno scorso, torna a suonare la carica la bandiera granata Antonio Maschio, oggi allenatore della Frattese in serie D e inossidabile tifoso della Reggiana. «Io ci credo! Sono un grande tifoso della Regia, è la mia seconda squadra dopo il Napoli - sottolinea con entusiasmo l'ex mediano classe '78 - Reggio mi rimarrà sempre nel cuore; non so se un giorno tornerò in granata in altri panni ma non smetterò mai di guardare la Reggiana. Il suo posto è in Serie B: non posso vedere in cadetteria società con pochi spettatori e poco seguito mentre squadre del calibro dei granata, con un grande stadio ed un calore incredibile, sono costrette a giocare in Serie C».
Tu conosci bene la Juve Stabia?
«Quella gialloblù è una squadra solida, messa bene in campo e allenata da un grande allenatore che risponde al nome di Fabio Caserta. La Regia se vuole portare a casa un buon risultato in trasferta dovrà dare qualcosa in più rispetto alle ultime prestazioni. Al "Menti" Cesarini e compagni troveranno un ambiente caldissimo e un'avversaria che non ha paura di nessuno. Non sarà facile, però mi auguro che la Reggiana ne esca al meglio».
Quali giocatori in particolare bisognerà temere?
«Secondo me la vera forza delle vespe è la collettività, la forza del gruppo. Non c’è un giocatore che si distingua particolarmente, è la squadra che fa la differenza. Si aiutano tutti l’uno con l’altro e non lasciano niente al caso».
Molti indicano come miglior giovane della categoria il capitano Alessandro Mastalli: sarà forse lui il più pericoloso?
«Mastalli è un ottimo giocatore, ha un grande potenziale e per il loro gioco è fondamentale ma ripeto: la vera forza della Juve Stabia sta nello spirito di coesione e nella voglia con cui affronta le partite. È sempre difficile affrontare squadre come questa. Se la Reggiana scenderà in campo con la mentalità giusta se la potrà giocare tranquillamente».
Spesso si dice che le squadre del girone C prediligano la prestanza fisica e l’intensità al gioco palla terra: qual è la reale differenza con le squadre del Nord?
«Per esperienza posso dire che al Sud le squadre puntano di più sull’agonismo che sulla tecnica e sulla tattica. Sono proprio il tifo sfrenato e il calore di certi stadi che ti spingono ad affrontare le partite con combattività e agonismo. Conoscendo l’allenatore e la squadra campana posso affermare che non siamo di fronte alla tipica formazione meridionale: i gialloblù sono molto preparati tatticamente e tecnicamente, riescono ad essere sempre molto compatti in campo».
Rispetto all’anno passato la Reggiana è cambiata molto in campo, sulla panchina e nella dirigenza: ha acquisito qualcosa in più?
«Ad essere sincero non conosco gli allenatori ma vedendo i risultati non posso che parlarne bene. A giocatori importanti come Cesarini, Genevier e Bovo si sono aggiunti attaccanti del calibro di Altinier e Cattaneo. La Reggiana è una squadra di tutto rispetto: dal mio punto di vista se confrontassimo i nomi dei granata e quelli dei campani, sulla carta non ci sarebbe partita. Il calcio però non è così semplice e i giocatori esperti della Reggiana lo sanno bene».
Antonio Maschio andò molto vicino alla promozione in B...
«Fummo davvero sfortunati, è ancora dura da digerire se ci ripenso. Il passato è passato, ora bisogna guardare al presente e tifare questa grande squadra, sempre!».
Qualche anno prima riuscì invece a centrare la promozione dalla serie C2 alla C1...
«Mi viene la pelle d’oca solo a pensarci, quella notte di festa coi tifosi sui leoni di piazza San Prospero fu un’emozione indimenticabile. Ora mi vengono in mente tanti altri ricordi: mia moglie incinta, mia figlia ancora piccola... Reggio è Reggio, uno dei periodi più felici della mia vita. Un’esperienza indelebile».
La carriera da allenatore come procede?
«Sono arrivato alla Frattese (squadra che milita nel girone H di serie D, ndr) a febbraio in una situazione molto deficitaria, eravamo ultimi in classifica. Ora siamo giunti ai play out, stiamo facendo un gran lavoro per arrivare pronti alla partita decisiva contro San Severo. La squadra è molto giovane ma speriamo di fare bene e chiudere questo capitolo con una vittoria. In ogni caso accetteremo qualunque risultato, nel calcio bisogna saper digerire anche le sconfitte... (la Frattese ha poi vinto 2-0 la gara dei play out e si è salvata, ndr)».
Un pronostico sul tabellone dei playoff di Serie C?
«Secondo me la favorita, per quanto ho visto, è la Sambenedettese; la Reggiana ha fatto molti playoff negli ultimi anni e se la giocherà fino in fondo con i marchigiani. A differenza di altri non mi spaventano particolarmente squadre come Trapani e Catania: sono due ottime formazioni ma non sono abituate a giocare in questa competizione. I playoff sono durissimi, non è semplice affrontarli mentalmente, soprattutto per il Catania che è arrivato ad un passo dal vincere il campionato».
«La Reggiana si farà trovare sicuramente pronta, da tempo si sta preparando per le fasi finali - il pensiero conclusivo di Maschio - Già dalla batosta col Mestre in casa credo che i granata avessero abbandonato ogni speranza di raggiungere il primo posto. Se quella partita fosse andata diversamente sono sicuro che avremmo assistito ad un finale di stagione diverso, ma ragionando con i se e con i ma nel calcio non si va da nessuna parte per cui ora sotto con i playoff! Faccio i miei più cari saluti ai tifosi Reggiani, spero di tornare al più presto!».
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