Guglielmotti: «Segnare davanti a 15mila spettatori è il mio ricordo più bello. Il futuro? Spero con la Reggiana»
«Dopo la Recanatese ho temuto il peggio, in campo a Olbia ho capito che stava succedendo davvero. Con Diana non sono mancati i confronti accesi perché è una persona vera. Verso di lui troppa diffidenza, abbiamo fatto 167 punti in due anni...»
Davide Guglielmotti è stata la prima pedina di un ciclo vincente iniziato nel 2021 e che ha portato al tanto atteso e meritato traguardo della Serie B. L'esterno classe '94, con 5 gol e altrettanti assist, è stato uno dei giocatori chiave della Reggiana di mister Diana in questi due anni e in futuro - racconta al Resto del Carlino - spera di poter dare il suo contributo anche sui campi della serie cadetta.
«Segnare davanti a 15mila spettatori e correre verso la mia famiglia è probabilmente il ricordo più bello che ho - spiega Guglielmotti nell'intervista rilasciata al collega Francesco Pioppi - In tribuna c'era mia mamma Giuseppina che non veniva da tanto tempo perché va in ansia e le tornano alla mente i ricordi di quando mi seguiva con papà Gianni, scomparso tre anni fa. La foto di quella corsa con la ‘B’ sullo sfondo l'ho fatta ingrandire e ne vado fiero».
Una stagione con tanti alti e pochi bassi, tanto entusiasmo ma anche qualche momento di sconforto. «Il momento più duro è stato al fischio finale con la Recanatese - sottolinea l'esterno 29enne- Io ero in tribuna squalificato e ho accusato il colpo. Come momenti felici invece ricordo il gol a Rimini per la grande carica che mi ha dato e a Olbia, quando verso la metà del secondo tempo Laezza mi ha detto che la Recanatese stava vincendo. Più tardi abbiamo capito che non era così, ma in quell'istante ho capito che stava succedendo davvero…».
Il futuro è ancora da scrivere. «Ovunque vado cerco di lasciare un buon ricordo in primis come Davide e poi come Guglielmotti 44 - conclude il giocatore ex Renate - La Regia è la mia priorità ma essendo in scadenza di contratto dovrà essere la società a fare un passo avanti per confermarmi. Mister Diana? Con lui e con lo staff non sono mancati i confronti accesi, questo perché sono persone vere. Verso il mister credo ci sia stata troppa diffidenza: abbiamo fatto 167 punti in due anni…».
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