Il ds Tosi: «Allenatore e giocatori, ho le idee chiare. Serie C obiettivo doveroso da raggiungere»
«Ringrazio Amadei per avermi chiamato. Ci voleva solo una società come la Reggio Audace per farmi tornare al volo pronto e carico»
Doriano Tosi, archiviata la travagliata stagione al Modena, è entusiasta e pronto ad un nuovo, difficilissimo compito al fianco di Romano Amadei: riportare la Reggiana nel calcio che le compete. Dirigente sportivo di 66 anni, Tosi vanta un’esperienza trentennale nel calcio dilettantistico e professionistico con più di un decennio passato alla guida del Brescello, per poi passare a Modena, Parma, Torino, Padova, Sampdoria e Lentigione e per un brevissimo lasso di tempo anche alla Reggiana dei Piazza.
«Siamo qui per proseguire il percorso che la Reggio Audace si è data - sottolinea il nuovo direttore sportivo granata - Tornare tra i professionisti è un obiettivo doverso in sintonioa con le esigenze della società. Cercheremo di fare il possibile: dire che ce la faremo sicuramente è sempre molto rischioso».
La costruzione della nuova squadra è già iniziata?
«Questa settimana sceglierò l'allenatore. Per ora identifico solo alcune caratteristiche che reputo fondamentali: deve essere un tecnico di categoria in ascesa, motivatissimo e determinato a crescere assieme a noi. C'è bisogno di portare energia e carica nuove, di modernità perché calcare il prato del "Città del Tricolore" richiede un qualcosa in più. Il mio obiettivo è unire il gioco al risultato».
Con i giocatori ha già parlato?
«Proveremo a trattenere quelli che reputiamo i più imporanti come Spanò, Rozzio, Staiti e così via poi integreremo l'organico in base a quello che dirà l'allenatore. Ho già avuto un colloquio molto utile con Zamparo, ma al momento ha una richiesta che non gli possiamo garantire cioè la categoria: gli ho fatto capire che al giorno d'oggi è più importante la destinazione che la categoria».
L'arrivo di Amadei ha portato e continuerà a portare grande entusiasmo in città...
«Sarebbe da alimentare ulteriormente ma allo stesso tempo aumenterebbero le nostre responsabilità. Diciamo che serve il giusto equilibrio».
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