Nesta: «Ho visto miglioramenti che mi danno speranza. Contro la Sampdoria dobbiamo essere noi a gestire la gara»
«Voglio vedere coraggio, i tre punti ci mancano ma bisogna restare tranquilli senza perdere la testa. Affrontiamo un avversario forte che ha attaccato tante vittorie e questo fa la differenza. Sfidare Pirlo? Domani non saremo amici...»
Amici fuori dal campo, “nemici” per 90 minuti sul rettangolo verde del “Città del Tricolore”: è questo lo scenario che attende mister Alessandro Nesta quando domani, sull'altra panchina, incrocerà Andrea Pirlo alla guida della Sampdoria. I due compagni di avventure e successi al Milan e in Nazionale sono pronti a contendersi tre punti fondamentali, soprattutto per la Reggiana alla quale manca una vittoria dallo scorso 28 ottobre…
Mister, quali novità arrivano dall’infermeria?
«Rispetto all’ultima partita Gondo ha qualche minuto in più, Kabashi ha fatto due allenamenti con noi in settimana poi perdiamo Girma per squalifica ma rientra Pieragnolo. Vediamo se domani riusciamo a recuperare qualcun altro, ma siamo questi».
Ritrovare Gondo in attacco è importante per tenere alto il pallone?
«Lui per noi è un giocatore importantissimo, un centravanti moderno che ci fa salire e occupa bene l’area. Non averlo avuto al 100% ci ha tolto molto finora».
Le amnesie che Marcandalli ogni tanto palesa fanno parte del suo percorso di crescita?
«Per me è normale, lui non ha mai riposato: ha giocato in campionato, in Coppa Italia e anche con l’Under 20, poi non dimentichiamoci che è passato dal Pontedera alla Serie B in una piazza con più pressione. Quando potrò, gli darò un turno per riposare».
Varela come lo sfrutterà?
«È il nostro jolly assieme a Libutti: sono ragazzi in gamba, entrano e vanno…».
Che squadra è la Sampdoria?
«Anche loro hanno avuto qualche problema di infortuni che li ha rallentati, ma per me restano una squadra molto forte. Davanti gli attaccanti hanno caratteristiche diverse: De Luca allunga la squadra, Esposito sa fare tutto, Verre ha grande qualità. Il centrocampo è tosto e ha muscoli, la difesa è giovane ma di talento. La Sampdoria è una squadra dai valori importanti».
In trasferta però concede sempre qualcosa, almeno dietro…
«Noi non partiamo mai battuti, anche con il Parma che è primo. La Sampdoria ha perso delle partite, come tutti in Serie B, però è riuscita ad attaccare delle vittorie e quello fa la differenza».
Il suo amico Pirlo l’ha già sentito?
«Ci siamo sentiti dieci giorni fa, ma vicino alla partita ognuno si isola. Sarà un po' strano affrontarsi da allenatori per la prima volta, tra noi c’è una grande amicizia ma domani saremo poco amici…».
Non pensa che le restrizioni al pubblico imposte delle autorità abbiano rovinato un po’ il clima della partita?
«Non capisco bene tutte le dinamiche che hanno portato a questo, so solo che c’è un gemellaggio tra i nostri tifosi e quelli del Genoa. Chi deve decidere è pagato per fare questo: noi vorremmo vedere sempre gli stadi pieni, altrimenti non esisteremmo…».
Che approccio alla partita chiederà ai suoi giocatori?
«Fino a questo momento è stato un nostro problema e abbiamo cercato di farlo notare ai giocatori. Se fatichiamo all’inizio è perché sentiamo troppo la partita o iniziamo distratti ma credo che questa squadra avverta molto la situazione perché giovane. La tensione piano piano si allenta e diventiamo brillanti».
Finora i giovani, come rendimento, sono stati tra i migliori…
«Sì, però ci vuole un gruppo di esperti che tiene botta quando le cose vanno male e alleggerisce la pressione ai giovani: io credo a questo tipo di squadra. I nostri giovani sono forti però hanno bisogno degli altri per crescere».
La malizia si può insegnare?
«È sempre questione di età. Antiste il rigore provocato se lo ricorderà: dopo la partita era deluso ma adesso non entrerà più in scivolata dentro l’area».
Quale Reggiana servirà in campo?
«Dico solo che dobbiamo fare punti quando ne abbiamo l’opportunità. Con il Brescia abbiamo avuto una grande occasione ma non l’abbiamo sfruttata…».
Ha rivisto la partita con il Brescia?
«Sì, e mi dispiace per me, per i tifosi e soprattutto per i ragazzi che abbiamo poiché meriterebbero qualche soddisfazione in più».
Sugli episodi più discussi che idea si è fatto?
«Il rigore per loro c’era, sula prima ammonizione di Girma non si capisce cosa sia successo, per me è un po’ generosa, ma il secondo giallo se sai che sei ammonito non devi fare quell'entrata. Ogni errore è motivo di crescita, tutti i giocatori devono capirlo».
E il rigore non assegnato a Varela?
«Anche se di poco, per me non è rigore perché il fallo avviene fuori. Non voglio dare alibi ai giocatori, dobbiamo sfruttare ogni errore per crescere».
Alla squadra chiederà di essere coraggiosa anche domani?
«Voglio vedere coraggio, bisogna dominare gli avversari e imporre il ritmo della partita da subito. La gara dovremo gestirla noi e tenerla in mano».
Bisogna ripartire da quel secondo tempo e dallo spirito combattivo che si è visto al rientro dagli spogliatoi?
«Io credo che abbiamo sofferto il Brescia nei 20 minuti iniziali, poi nel secondo tempo siamo andati abbastanza meglio rispetto a loro. È una questione di gambe, di mentalità e tante cose. Siamo sulla buona strada, ho visto dei miglioramenti che mi danno coraggio e speranza».
Quell'assetto tattico potrebbe essere riproposto?
«È un’alternativa a come giochiamo: possiamo farlo in quella maniera o nel nostro solito modo. Ma con entrambi i moduli serve lo stesso spirito, la stessa aggressività e mentalità».
Nelle due precedenti esperienze in panchina le è mai capitato di restare quasi due mesi senza vincere?
«Un periodo così lungo no, ma ci sono stati momenti difficili in ogni stagione e per motivi sempre diversi: a volte per colpa degli infortuni, a volte per errori nostri, a volte entrambe le cose. A Frosinone e Perugia ci siamo sempre tirati fuori e speriamo di riuscirci anche qua».
Quanto pesa l’assenza dei tre punti?
«Si sente perché vincere dà entusiasmo e slancio, però se ti butti giù perdi lucidità e non ne esci più. Bisogna restare tranquilli senza mai perdere la testa».
Una vittoria contro la Sampdoria darebbe maggiore credibilità alla sua Reggiana?
«I risultati sono tutto, danno credibilità, energia, entusiasmo e rispetto verso gli avversari».
Nelle ultime tre partite dell’anno quale quota di punti vorrebbe raggiungere?
«Bisogna fare sempre punti e per muovere la classifica occorrono delle vittorie consecutive. Se non si fa qualche colpo diventa dura, dico quindi che due vittorie e una sconfitta le accetterei…».
Il mercato ricomincia tra poco: è già nei suoi pensieri?
«Sappiamo cosa è successo e cosa manca, però è il direttore che pensa a tutto perché io non ho tempo per seguire il mercato e sarebbe ingiusto verso i giocatori se lo facessi. Goretti è in gamba, ci penserà lui».
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