Abbruscato e il ritorno in granata: «Sono emozionato. Mi piace l'idea di ripartire costruendo dal basso»
«Voglio trasmettere uno stile di vita e un metodo di lavoro in grado di sviluppare le capacità dei ragazzi. Dovremo anche creare un team vincente di allenatori»
Elvis Abbruscato ritrova la Reggiana dopo averla lasciata oltre 20 anni fa per intraprendere una carriera da calciatore che lo ha portato a vestire le maglie di Verona, Livorno, Triestina, Arezzo, Torino, Lecce, Chievo, Vicenza, Pescara, Cremonese, FeralpiSalò e Fiorenzuola. Dopo una prima esperienza in panchina da vice allenatore ad Arezzo e con la Nazionale Under 18, nella prossima stagione Abbruscato allenerà la formazione Primavera della Reggiana, ma non è tutto: il club granata gli ha affidato anche il coordinamento tecnico dell'attività agonistica del Settore Giovanile.
«Per me è una grande emozione ed un onore essere qui - ha dichiarato il nuovo allenatore della Primavera - Via Agosti è stata una scuola di vita e se sono diventato un giocatore professionista è anche grazie al percorso che ho fatto qui a Reggio. Mi sento di dire che porterò la mia mentalità e il desiderio di fare calcio anche in situazioni difficili. La mia priorità è quella di dimostrare quello che ho dentro e di mettere al servizio della società e dei ragazzi che allenerò le mie conoscenze e le mie competenze».
«Ho scelto Reggio e la Reggiana perché ovviamente questi colori me li sento dentro - ha sottolineato Abbruscato - ma soprattutto perché quando prendo delle decisioni con la pancia di solito ci prendo e mi piace molto l'idea di ripartire costruendo dal basso. Per me è una sfida importante, non so dove mi porterà ma l'obiettivo è quello di arrivare un giorno ad essere un allenatore professionista confermato». La coordinazione con la prima squadra e con le altre formazioni del Settore Giovanile sarà fondamentale nel percorso che l'allenatore classe ‘81 si appresta ad iniziare: «La Primavera deve aiutare la prima squadra, cercherò di farlo con la massima voglia. Io dovrò sforzarmi di riuscire ad impattare nelle vite dei ragazzi e loro questo dovranno capirlo. Voglio portare una mentalità, un metodo di lavoro e uno stile di vita che possa sviluppare le loro capacità. L’obiettivo primario è quello di costruire un team vincente di allenatori in grado di lavorare assieme e confrontarsi dove tutti hanno le idee chiare. Questo tipo di lavoro l'ho già svolto con la Nazionale e so che è molto importante. Daremo la priorità alla creazione di un gruppo sano e forte dove ci dovrà essere grande rispetto dei ruoli, ordine ed educazione».
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