La versione di Alicia: «Chi voleva essere nostro socio era senza soldi»
Da Milano Marittima la vicepresidente prova a spiegare i motivi che hanno portato al triste epilogo con la mancata iscrizione della Reggiana
Mentre continua il silenzio di Mike (le sue ultime parole risalgono al famoso 'saluto' del Mirabello avvenuto lo scorso 6 giugno) a farsi sentire è Alicia Piazza tramite le pagine della Gazzetta di Reggio e del Resto del Carlino, dove ha fornito la sua versione dei fatti su quanto accaduto nelle ultime ore e che ha portato all'esclusione dai campionati professionistici dell'AC Reggiana 1919 (decisione che sarà ratificata dalla FIGC entro venerdì). Su Instagram ieri sera l'ex playmate ha pubblicato un eloquente "Time to say goodbye" (tempo di dirsi addio)...
«Abbiamo pagato l'iscrizione e i giocatori come annunciato, volevamo solo condividere lo sforzo finanziario con qualche partner, ma nessuno ci è venuto incontro concretamente - la spiegazione della vicepresidente granata - Ci siamo visti cinque volte con Strafinger, venerdì sera eravamo a cena assieme ma si è presentato senza soldi (ben diversa la versione di Dana, ndr). Lo stesso si può dire di Romano che aveva incontrato Mike giorni prima».
Il 'giocattolino' Reggiana era diventato troppo oneroso per una sola famiglia: «Se fossimo miliardari avremmo potuto continuare ad investire nella Reggiana, ma siamo solo milionari. Abbiamo partecipato ad ogni incontro possibile, in Italia e negli Stati Uniti, però pare che tutti siano diffidenti verso il calcio italiano oppure vogliano essere partner senza investire. Errori commessi? Alcune persone che abbiamo incontrato sono state il nostro errore. Non siamo perfetti, ma siamo onesti: sono stati investiti decine di milioni in questa squadra ed ora è come se avessimo perso il nostro quarto figlio».
«Il futuro? Per ora rimarremo a Reggio, non c'è motivo e non abbiamo le forze per scappare - conclude Alicia - Le conseguenze legali di questa situazione saranno discusse con calma con il nostro avvocato che ci dirà il modo migliore di procedere. I tifosi? Ora ci detestano e stanno soffrendo, lo capiamo».
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