Diana: «La qualità dei giocatori ha fatto la differenza. Aspettiamoci sempre partite così d'ora in avanti...»
«Con 300 soldati al nostro fianco le pressioni erano altissime e c'era anche paura di non farcela. Le rotazioni in campo? Sono stati i ragazzi a dirmi che erano stanchi»
Vittoria strappata con le unghie ma importantissima per la Reggiana in quel di Olbia, mister Aimo Diana lo sa benissimo e va dritto al punto nel post partita dello stadio “Nespoli”.
«Ciò che avevo detto prima di Natale si sta verificando: ora ci attendono partite difficilissime dove si lotta in continuazione, quindi dobbiamo farci l'abitudine - ha sottolineato il tecnico granata prima di ripartire con la squadra verso l'aeroporto - Sono stufo di dire che la nostra è stata una prestazione non scintillante: dovevamo vincere e lo abbiamo fatto, i campionati si vincono anche così. E' stata dura: le squadre avversarie hanno sempre grande voglia di batterci per interrompere i nostri record e credo si possa dire lo stesso anche per il Modena. Non c'è tempo di festeggiare però perché fra meno di 60 ore saremo di nuovo in campo con un viaggio di ritorno ancora da fare…».
Mister, da cosa nascono le tante rotazioni che abbiamo visto in campo?
«Nascono dal fatto che ho chiesto ai giocatori, uno per uno, se la sentivano di giocare. E alcuni di loro con grande sincerità mi hanno detto che erano stanchi non solo fisicamente ma anche mentalmente. Quindi avevo bisogno di mettere dentro altri ragazzi e di testarli in una condizione così complicata. Penso a Sonny (D'Angelo, ndr) o Samu (Neglia, ndr): non è facile entrare dopo tante panchine. D'Angelo si deve inserire in un gruppo già rodato però oggi ha giocato e avrà altre possibilità. Mi dispiace di non essere riuscito a inserire Scappini nel finale per Arrighini che aveva chiesto il cambio…».
Quindi si può parlare di semplice turnover e non di esperimenti tattici.
«Cigarini mi ha praticamente detto che voleva riposare per una parte della partita e anche Rosafio non stavano benissimo poi dietro avevo Luciani e Rozzio diffidati e non ho voluto rischiare di perderli entrambi per domenica. Sono state fatte delle scelte anche sulla base di questi ragionamenti e ci tengo a sottolineare che giocando gare così ravvicinate i tempi di recupero sono veramente stretti se pensiamo che 6 giocatori scesi in campo oggi avevano giocato anche lunedì sera».
Non è stata semplice dal punto di vista mentale…
«Le pressioni erano altissime sapendo che avremmo avuto 300 soldati al nostri fianco e stare sempre al passo è complicato, c'è anche paura di perdere la partita e non si accetta di subire gli avversari. Ricordo comunque che non abbiamo preso gol, Venturi ha fatto pochi interventi e il rigore mi sembrava onestamente netto».
E' bastata una sola giocata per decidere la partita.
«La qualità dei giocatori fa la differenza, infatti la palla messa dentro d'esterno da Cigarini sul taglio di Arrighini è stata determinante. Quando cambio so che spesso le sostituzioni possono decidere la partita e oggi è andata proprio cosi».
Un suo commento sui 300 tifosi venuti da Reggio?
«Non so come andrà a finire quest'anno ma ringrazieremo sempre la nostra gente perché portare 300 persone di giovedì pomeriggio ad Olbia non è da tutti. Vuol dire che abbiamo creato qualcosa e loro hanno una grande passione e per questo li ringraziamo».
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