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Tutta l'amarezza di Frascatore: «Non penso al futuro, devo ancora recuperare dall'infortunio»

20.05.2016 18:00

La stagione di Paolo Frascatore è terminata anzitempo lo scorso febbraio per colpa di un infortunio tanto singolare quanto difficile da curare che ha privato la Reggiana di un importante risorsa in difesa la cui assenza sicuramente ha pesato nella lunga ma vana rincorsa ai playoff. Nei giorni scorsi il procuratore dell'atleta classe '92 ha pronosticato un futuro in Serie B per il suo assistito, così abbiamo raggiunto telefonicamente il difensore romano per ottenere qualche informazione in più. «Sinceramente non ero a conoscenza delle sue affermazioni - ha tenuto a precisare Frascatore - ma non posso negare che una chiamata dalla Serie B mi renderebbe entusiasta. Molto dipenderà da quello che deciderò di comune accordo con la Roma, ma ora la mia priorità è recuperare dall'infortunio al piede che mi perseguita da febbraio». Come procedono le cure? «Ristabilirsi da un principio di necrosi all'osso sesamoide, appena sotto l'alluce, non è per niente semplice. Da due mesi sto eseguendo delle terapie mirate tramite camera iperbarica a Bologna che hanno finalmente alleviato il dolore, prima invece faticavo persino a camminare. Ne avrò ancora per una ventina di giorni, dubito che riuscirò a prendermi una vacanza quest'anno». Come mai ci si è accorti così tardi di questo problema? «Purtroppo è un infortunio molto raro, difficile da comprendere anche per i dottori, infatti ci sono volute diverse risonanze prima di giungere a una diagnosi. Dopo un'iniziale distorsione dell'alluce subìta in allenamento sono riuscito a giocare tre partite convivendo con il dolore, ma prima della trasferta di Renate ho dovuto alzare bandiera bianca poiché non riuscivo più a stare in piedi». Reggiana e Roma erano d'accordo sulle terapie da seguire? «Sì. Con il consenso della società granata mi sono rivolto ad uno specialista di Villa Stuart, in contatto con la Roma, che mi aveva già operato in passato: il suo consiglio è stato quello di fermarsi subito, altrimenti avrei rischiato di compromettere l'osso». Da Roma non l'hanno ancora contatta per discutere del suo futuro? «Non ho ancora parlato con Federico Balzaretti (il dirigente giallorosso che cura le pratiche degli atleti ceduti in prestito, ndr) e al momento il mio futuro resta un'incognita visto che ho il contratto in scadenza con i giallorossi dopo questa stagione in prestito alla Reggiana». Una seconda avventura con la maglia granata la prenderebbe in considerazione? «Non essere riuscito a vivere da protagonista l'ultima parte della stagione e aiutare la squadra a raggiungere un obiettivo importante è il mio più grande rammarico. A Reggio sono stato bene, però bisogna vedere che decisioni prenderà la nuova dirigenza granata quando si insedierà; finora non mi ha contattato nessuno». Pensa di essere maturato nell'ultima stagione? «Molto, soprattutto perché ho intrapreso un nuovo ruolo che mai avrei pensato di occupare in passato. Ringrazio i miei compagni e tutto lo staff per aver arricchito il mio bagaglio di conoscenze». Si sente ancora un terzino? «Nella difesa a quattro giocherei sulla fascia tutta la vita, in quella a cinque ora credo di poter rendere meglio da terzo centrale». Si è lasciato bene con mister Colombo? «Nutro grande rispetto e stima nei suoi confronti. In tutte le gare in cui ero disponibile mi ha sempre fatto giocare. Ringrazio lui e gli altri collaboratori perché mi hanno guidato nel nuovo ruolo impartendomi dei concetti importanti che da solo avrei fatto fatica ad assimilare». E con la società? «Ringrazio il presidente Compagni poiché mi ha fatto sentire la sua vicinanza nei momenti di maggiore difficoltà nel finale di campionato». Pensa che l'addio di Ferrara e degli altri giocatori a gennaio abbia inciso negativamente sulla stagione? «Non posso negarlo, il clima caotico che si è vissuto a seguito del mercato invernale un po' ci ha destabilizzato però non voglio farne un alibi: noi giocatori saremmo dovuto rimanere concentrati su quello che accadeva in campo». Dopo una stagione come quella che si è appena conclusa bisogna ricostruire dalle fondamenta? «Abbiamo gettato via diversi punti perdendo delle partite che meritavamo di vincere e i diversi infortuni non hanno sicuramente dato una mano al mister, costringendolo a cambiare spesso modulo per sopperire alle assenze. Se lo staff tecnico e il gruppo di giocatori sarà confermato per la maggior parte secondo me la squadra potrà fare di nuovo bene. Non mi sembra la scelta ideale quella di voler fare tabula rasa, anche alla luce dello splendido campionato che la Reggiana ha disputato appena un anno fa». Qual è il suo pronostico sui playoff in corso? «Vedo il Foggia favorito, ma le sorprese sono sempre dietro l'angolo come ha insegnato bene il Como lo scorso anno quindi attenzione al Pordenone anche se ha sicuramente qualcosa in meno rispetto alle altre tre». Alessandria e Bassano subito eliminate: se lo aspettava? «Hanno avuto un incrocio difficile, per di più in trasferta, quindi non mi stupisce affatto. La Reggiana secondo me non aveva nulla da invidiare al Bassano, come si è ben visto nell'ultima giornata di campionato; peccato solamente per i risultati altalenanti che non ci hanno permesso di raggiugnere i playoff...».

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