Diana: «A Imola serve la massima concentrazione. Stringiamo i denti, siamo noi stessi il nostro peggior nemico»
«L'Imolese è cambiata tanto e la rispettiamo, siamo pronti a fare una gara gagliarda. Chi non è abituato a stare in vetta deve imparare dai compagni ad avere una mentalità vincente. Cigarini va gestito, deve diventare un rinforzo di gennaio»
Alla vigilia della trasferta di Imola, mister Aimo Diana nella conta degli indisponibili può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Alla luce del deludente pareggio casalingo con l’Olbia è giusto guardare con grande attenzione l’appuntamento di domani contro l'Imolese in uno stadio che sarà colorato di granata visto il grande esodo dei tifosi reggiani: le insidie sono dietro l’angolo e il pericolo numero uno della Reggiana, come sottolinea Diana, è se stessa.
«Guglielmotti rientra la settimana prossima: dobbiamo valutare se conviene aumentare i ritmi ora o con calma più avanti – spiega il tecnico bresciano – Si sta allenando a parte sul campo, il problema è superato e manca solamente il via libera completo. Kabashi invece è recuperato completamente, è da due o tre giorni che si allena: aveva grande voglia di tornare. Gli unici indisponibili sono Montalto e Nicoletti».
Come procede il recupero di Montalto?
«Stiamo cercando di recuperarlo per Lucca. Lavora già sul campo, però servirà l’ok dei medici per riaverlo a completa disposizione. Dovremo decidere se forzare o meno il suo rientro. Se dipendesse da lui, sarebbe già dentro».
La pioggia caduta in settimana vi ha costretto a modificare il programma degli allenamenti?
«Ci siamo allenati i primi due giorni a Cavazzoli, poi su un sintetico molto bello dove ci hanno accolti alla grande (quello del Santos in via Fano, ndr) e abbiamo fatto bene visto il meteo. Cambiano un po’ gli appoggi ma in questo momento dobbiamo cercare un posto dove non rischiare infortuni. È vero che a Imola giocheremo su un campo in erba, ma non sono due allenamenti sul sintetico che ci cambiano qualcosa».
Dopo il pareggio interno con l’Olbia la gara di domani è sicuramente da non sottovalutare…
«Fino a tre partite fa loro avevano un altro allenatore, ora giocano in maniera completamente diverse e credo abbiano trovato una bella compattezza mettendo dentro chi prima non giocava. Rispettiamo l’avversario ma siamo pronti a fare una gara gagliarda e forte, le condizioni del campo che troveremo non ci interessano. Serve una partita da protagonisti, bisogna tenere duro ancora per due partite e portare a casa il risultato».
Sarà importante evitare di giocare sotto ritmo come sabato scorso?
«Non è un male assoluto essere sotto ritmo e lo dico perché tutte le partite del mondiale che ho visto sono state sotto ritmo. Dobbiamo cercare di avere un ritmo importante con pochi tocchi su campo difficile: non sarà semplice su quel campo ma bisogna provarci».
L’insidia maggiore che vi attende a Imola qual è?
«Dobbiamo stare attenti a noi stessi. Solo noi ci creiamo delle difficoltà sbagliando atteggiamento o non essendo concentrati al massimo. Abbiamo dimostrato che quando ci sono le componenti giuste siamo molto forti. In generale i nostri avversari non sono più bravi ma solo noi ci creiamo delle difficoltà. Il nostro valore lo abbiamo dimostrato tante volte ma non sono mancati dei momenti in cui abbiamo sbagliato qualcosa. Giocheremo su un campo difficile, serve la massima concertazione. La cosa più importante è trovare la giusta prestazione».
Questo concetto si può allenare?
«Con buoni pensieri e parole, facendo capire che serve una mentalità vincente soprattutto a chi non è abituato a stare in cima e sopportare la pressione. Serve sostengo da parte dei giocatori esperti nel portare la giusta mentalità a parole a partire dal riscaldamento. A dicembre oltre a quella dell’allenatore, che magari può incidere all’intervallo, serve anche la voce in campo del compagno che ti fa tirare fuori le ultime energie. Mi aspetto che i ragazzi si aiutino tra loro e chi ha una mentalità da vincente la porti a chi è meno abituato».
Trovare palle gol sporche, come quelle che spesso sono mancate, è un altro concetto allenabile?
«No. In questo caso c'è bisogno dell’intuito, del fiuto e della capacità di lettura su dove può arrivare la palla. Io ho giocato in Nazionale con il calciatore più bravo sotto questo aspetto come Pippo Inzaghi e la sua era una dote innata. I ragazzi vedono tanti video e noi lavoriamo sugli attacchi alla porta e su certe linee di cross da migliorare: se manca Montalto, solamente Lanini è bravo ad attaccare la porta di testa mentre Pellegrini e Varela devono migliorare molto. In tanti devono fare ancora vedere qualcosa del loro repertorio, non solo a me ma a tutta la piazza».
In campo rivedremo il tridente?
«Ci pensavo prima ma ora l'Imolese gioca in maniera diversa quindi non credo sia il caso. Comunque, arrivo alla vigilia della gara con sempre due o tre dubbi e per fortuna che ci sono e me li tengo fino all’ultimo».
Lanini come lo vede?
«Da un paio di giorni sta facendo molto bene, il sintetico lo aiuta sicuramente. Contro l’Olbia si è impegnato molto, gli manca poco e lo aspettiamo come sempre. Tutti i nostri attaccanti hanno la possibilità di giocare, vedremo domani quale coppia schierare».
Nardi pensa sia in fase calante?
«Ha capacità e qualità fisiche incredibili: sabato scorso era già a 7 km di corsa nel primo tempo. Anche lui avrebbe bisogno di riposo come tanti altri, ma vediamo di partita in partita. Se avrò bisogno delle sue caratteristiche lo farò giocare. Tutti mi danno buonissime garanzie».
Cigarini quanti minuti ha nelle gambe?
«Secondo me bisogna andare cauti e utilizzarlo quando c’è reale necessità delle sue qualità. Qualche acciacco è da mettere in considerazione: lo aspettavamo a metà gennaio invece è tornato un mese prima. Gestiamolo bene in queste due gare, poi per lui sarà importante lavorare durante la sosta per diventare a tutti gli effetti un nuovo acquisto di gennaio. Ad ogni modo il suo recupero già dentro lo spogliatoio è determinante per la mentalità vincente che porta. La squadra ascolta e i giovani e i nuovi li vedo sempre molto recettivi».
L’apertura del mercato è prossima: può influire sulle sue decisioni?
«Mancano ancora due partite, chi non è contento ci può pensare dopo. Sarà una sessione invernale con le partite in mezzo quindi bisogna essere attenti e bravi. Io alleno chi ho a disposizione».
Si aspetta nuovi arrivi?
«Nulla se non quello che ci sarà da fare. Io sarò poco invasivo perché c’è il campionato e non perdo tempo dietro certe dinamiche, invece in estate ero più coinvolto».
Il campionato del mondo cosa le sta insegnando come allenatore?
«È una rassegna talmente particolare con in gioco tanti aspetti che la tattica si perde un po’ per strada. È bello vedere certe squadre giocare per divertirsi senza nulla da perdere come Marocco, Giappone o Corea del Sud. Le grandi all’inizio hanno faticato per via della posta in palio elevata, ma i giocatori più importanti stanno uscendo mettendo il loro marchio sul mondiale. Vedo poca qualità invece a livello di difensori…».
Il suo pronostico sulla finale tra Argentina e Francia?
«La Francia ha qualcosa in più come squadra, ma tiferò Argentina perché sono italiano».
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