Bovo, veneziano doc: «Per affrontare i lagunari servirà lo stesso spirito delle prime due partite»
Andrea Bovo sabato scorso ha dovuto alzare bandiera bianca per un affaticamento muscolare ma ora ha recuperato e, da Veneziano doc, è pronto e carico per affrontare fra tre giorni la quotatissima formazione di mister Inzaghi, prossima avversaria della Reggiana.
«Quella contro i lagunari sarà una partita fondamentale - ha spiegato il centrocampista granata ai nostri microfoni - così come lo saranno tutte le altre da qui alla fine del campionato. In questo girone di partite facili non ce ne sono...».
Che differenze ci sono state fra la prestazione di Bassano e quella vincente con l'Ancona?
«A livello di impegno, sacrifico e voglia di vincere nessuna. Nel match con l'Ancona siamo stati bravi a fare nostri gli episodi. Il tipo di avversario e il gol nel primo tempo ci hanno permesso di fare la partita che avevamo preparato».
Quale pensi che sia la vera Reggiana fra le due?
«La vera Reggiana è quella che scende in campo con determinazione, voglia di onorare la maglia e fare sempre risultato».
Ti sei trovato più a tuo agio come mezzala?
«Quello è sempre stato il mio ruolo naturale, ma come dissi durante la presentazione posso ricoprire tutti e tre i ruoli. Ho dato la massima disponibilità al mister, sinceramente non mi importa dove gioco».
Tu sei veneziano, quindi ti aspetta un vero e proprio derby sabato...
«Sono cresciuto nelle giovanili del Venezia e con la maglia arancioneroverde ho esordito fra i professionisti nel 2003. Rincontrarli è sempre emozionante, però ora li vedo come rivali. Gli amici che ho nel Venezia li saluterò a fine partita...».
Mister Inzaghi vede la Reggiana fra le candidate alla promozione...
«Ora si gioca a nascondersi e a buttare le pressioni sugli altri. Credo che il Venezia non si possa celare: è una formazione altamente attrezzata per vincere il campionato ma noi cercheremo di rendergli la vita più difficile».
Giocare al "Penzo" che effetto fa?
«Confesso che non è semplice, soprattutto per chi ci deve giocare solo una volta all'anno. Già arrivare allo stadio comporta un viaggio particolare in traghetto, ma io ci sono abituato...».
Ci saranno tanti amici e parenti a vederti?
«Sicuramente, anzi dovrò chiedere qualche biglietto in più alla società per farli entrare tutti (sorride, ndr)».
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