La tattica di Pro Piacenza-Reggiana: Petkovic e il 4-2-4 non bastano per riaprire il match
L’analisi tattica della sconfitta con il Pro Piacenza a cura di Matteo Genovesi. PRIMO TEMPO Un solo cambio rispetto all’undici proposto contro il Pontedera: Alberto Colombo ritrova in mediana Antonio Vacca, dopo la squalifica, ma perde Bruccini per infortunio, Tremolada nuovamente nel terzetto di centrocampo, questa volta decentrato sul centro-destra. In attacco Ruopolo recupera dall’affaticamento patito in settimana, panchina per Petkovic. Bastano pochi istanti per capire come l’approccio dei granata al match sia quanto meno rivedibile. Poco reattiva e deconcentrata la Reggiana concede alla Pro Piacenza due reti nei primi dieci minuti di gioco, mettendo nelle condizioni ottimali l’avversario di potersi chiudere in difesa per ripartire in velocità. Con colpevole ritardo, dal quarto d’ora in poi i granata entrano in partita. Non c’è il palleggio dei giorni migliori, anche per le condizioni del terreno che consiglierebbero uno sviluppo del gioco diverso, ma le occasioni da rete iniziano ad arrivare. In particolare grazie alle iniziative di Giannone, il migliore e la crescita di Vacca, la Reggiana potrebbe riaprire l’incontro. Pur mantenendo l’iniziativa, i granata non hanno la sicurezza e la giusta distanza tra i reparti spesso mostrate in passato, a livello individuale la corsia di sinistra con Mignanelli e Siega sotto gli abituali standard, partecipa poco alla fase offensiva. La manovra per lo più si sviluppa in fascia destra, la Reggiana cresce comunque con il passare dei minuti anche se non riesce a riaprire la partita prima del riposo. SECONDO TEMPODagli spogliatoi escono gli stessi undici, pochi minuti però e mister Colombo inserisce Petkovic per Tremolada nel tentativo di aumentare ancora di più la pressione sulla Pro. E’ una Reggiana inedita e iperoffensiva, che si schiera con una sorta di 4-2-4, con i soli Angiulli e Vacca in mediana. Petkovic tende maggiormente ad arretrare rispetto a Ruopolo, sulla destra Andreoni si inserisce costantemente calciando numerosi cross in area in cerca di fortuna. Il copione è sempre lo stesso, con i granata a stazionare nella metà campo piacentina e la Pro che riesce solo saltuariamente ad allentare la pressione (con Spanò e Sabotic spesso costretti all’uno contro uno). La Reggiana guadagna corner a ripetizione, sfiora in un paio di occasioni la rete. Poco dopo la mezz’ora Messetti rileva Siega in fascia sinistra. E’ il momento di massimo sforzo, si rivedono anche le proverbiali accelerazioni di Mignanelli. I portiere rossonero Alfonso si erge protagonista negando proprio a Messetti la rete, la traversa invece respinge l’occasione di Spanò. E’ il momento di Alessi, che rileva Ruopolo, i granata terminano con un 4-2-3-1, con Giannone, lo stesso Alessi e Messetti a sostegno di Petkovic. Arriva l’occasione dal dischetto, ma non è proprio giornata.
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