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Nesta è pronto a ripartire: «Il Venezia è forte ma abbiamo le nostre armi da utilizzare. Ho fiducia nei miei ragazzi»

«Le assenze fanno la differenza ma non mi lamento e non ho paura di nessuno. Portanova? Sta bene e pensa al calcio. Lottare e basta non serve, bisogna aumentare la qualità negli ultimi metri. Le scommesse? Sono problemi personali da risolvere»

21.10.2023 14:45

Dopo due settimane di duro lavoro in Via Agosti domani riparte il campionato della Reggiana: al “Città del Tricolore” arriva un Venezia carico per l'ultima vittoria con la capolista. Alessandro Nesta è consapevole dell'elevato grado di difficoltà dell'incontro ma ha piena fiducia nei suoi giocatori, nonostante le molte defezioni.

«Il Venezia è una squadra forte e verrà qui per vincere ma noi abbiamo le nostre armi e possiamo fare la nostra partita. Vedo che la squadra gioca sempre contro tutti e non è così scontato – il pensiero di mister Nesta – Ogni tanto è capitato di avere alti e bassi nella stessa partita e su questo punto non ci nascondiamo ma analizziamo tutto quello che c’è da prendere in considerazione».

Mister, come si ferma il Venezia?
«Con quello che sappiamo fare, con la nostra identità. Queste sono squadre fisiche ma non dobbiamo perdere il gioco che ci contraddistingue: pensare di lottare e basta non ci serve, bisogna anche puntare sulle nostre caratteristiche facendo qualche tiro in più e aumentando il livello di qualità negli ultimi metri». 

La formazione di mister Vanoli è una delle poche a utilizzare il classico 4-4-2…
«È così, ma i moduli si muovono perciò la disposizione dei giocatori può cambiare durante la partita. Loro hanno struttura e calciatori fisicamente importanti, sono forti e servirà attenzione. Hanno battuto il Parma, quindi non sono male…».

Bisognerà affrontarli con coraggio o è più consigliato un atteggiamento prudente?
«La Reggiana ha la sua strategia e con le squadre forti abbiamo sempre concesso il giusto: avere coraggio non vuol dire essere scellerati. I numeri dicono che abbiamo subìto tanti gol, ma se guardo come sono stati presi direi che siamo nella media, inoltre stiamo lavorando tanto sui calci piazzati ma non è che abbiamo subito degli arrembaggi, a parte la gara di Terni che la considero a parte».

Pensa che per la sua Reggiana sia più facile affrontare il Venezia rispetto a una squadra che lotta per la salvezza?
«Le squadre abbordabili, sulla carta, erano Cittadella e Ternana: la partita di Terni non la considero perché in quel momento non eravamo in grado di reggere tre incontri in una settimana mentre a Cittadella abbiamo battagliato e potevamo pure pareggiare. Sinceramente preferisco giocare con squadre più abbordabili, però se facciamo spesso bella figura con le forti vuol dire che non siamo così male…».

Sampirisi e Pettinari si aggiungono alla lista dei giocatori indisponibili: è preoccupato?
«Può succedere, a volte chi non è al top ed è arrivato dopo si ferma. Da Riva e Melegoni domani andranno in panchina, con il primo che ha qualche minuto in più rispetto al secondo, Pajac non ha tutta la partita nelle gambe ma piano piano lo inseriremo. Crnigoj sta bene: per lui il percorso è stato più continuo, anche se si è fermato ogni tanto, ma è a buon punto».

Quanto complicano il lavoro quotidiano questi continui stop?
«Devo dire che l’identità di squadra l’abbiamo trovata quasi subito quindi non è un problema, certamente non avere alcuni giocatori a disposizione fa la differenza ma non mi lamento. Siamo pronti per affrontare il Venezia: non ho paura di nessuno, ho giocatori forti e ho fiducia in loro». 

Portanova come ha reagito alle ultime notizie che lo riguardano?
«Viene da un infortunio, pensavo stesse peggio invece è già pronto. Si scrivono tante cose su di lui, ma il ragazzo resta concentrato sul calcio e quando è in campo sta bene».

Dopo due settimane di allenamenti continui cosa si aspetta di ottenere?
«Bisogna avere una rosa omogenea nella condizione fisica, che va da quasi l’80% fino a un livello più alto. Nelle ultime settimane abbiamo lavorato molto per cercare di migliorare alcune situazioni negli ultimi metri e nel tirare di più in ed è quello che mi aspetto di vedere».

Molte squadre hanno fatto ricorso al mercato degli svincolati: ci state pensando anche voi?
«No perché in giro non vedo qualcuno che ci possa cambiare la vita. Ha più senso risparmiare per gennaio quando si trovano giocatori pronti».

Gli attuali punti in classifica pensa siano pochi?
«Dipende come la si legge: guardando il nostro calendario e le difficoltà avute, per me è una buona classifica. Potevamo fare meglio ma noi abbiamo dato il massimo che potevamo dare in questo momento».

Vuole fare una riflessione sulla vicenda delle scommesse nel mondo del calcio?
«Da ex giocatore non faccio la morale a nessuno, dico solo che un conto è falsare le partite e scommetterci sopra mentre è un altro tipo di discorso perdere dei soldi come successo a quei ragazzi. Questa è una malattia e un problema personale da risolvere: nel calcio chiaramente ci sono delle regole da rispettare ma tra le due cose c’è una bella differenza. Spero che quei ragazzi possano risolvere i loro problemi».

 

 

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