Masini: «A Lentigione sono cresciuto tanto. Con la difesa a tre posso attaccare di più»
«Rozzio e Spanò oltre ad essere capitani sono esempi da seguire»
Da tre partite Gabriele Masini è stabile nell'undici iniziale della Reggio Audace: il terzino classe '99, capace di giocare su entrambe le fasce, è un jolly importante per mister Antonioli in virtù del regolamento dei giovani e sta conquistando sempre più spazio in campo. «Siamo dispiaciuti per il pareggio a Fiorenzuola - ha commentato ai nostri microfoni - perchè volevamo vincere e siamo tornati a casa con l'amaro in bocca».
Sul nuovo modulo che prevede la difesa a tre e due esterni alti, Masini è fiducioso: «Abbiamo fatto una buona prestazione in difesa, dal mio punto di vista stiamo lavorando bene per acquisire gli schemi tattici che indica il mister. Personalmente mi viene chiesto di spingere di più sulla fascia e a me non dispiace attaccare».
È già tempo di pensare alla prossima sfida di campionato con i granata che affronteranno il Lentigione, squadra dove proprio Masini ha militato l'anno scorso: «La passata stagione mi è servita molto per crescere sul piano calcistico e umano. Di quel gruppo non è rimasto molto, sento ancora Tamagnini, Roma e Traore, ma i biancorossi sono sempre molto organizzati e hanno giocatori di qualità, oltre ad avere un buon allenatore (Francesco Salmi, ndr) che avevo già conosciuto quando giocavo con gli Allievi Nazionali della Reggiana e lui guidava la Berretti».
Nel vivaio granata Masini ha giocato per sette anni: «Nel 2016 con la Berretti è capitato anche di allenarmi con la prima squadra quando l'allenatore era Leonardo Colucci: non sono mai sceso in campo ma ho avuto modo di imparare molto da Rozzio e Spanò, che già allora erano un punto di riferimento per i giovani come accade oggi. Il ricordo più bello? Ce ne sono tanti, l'ultimo anno con Zanetti abbiamo sfiorato lo scudetto fermandoci in semifinale contro il Livorno».
Commenti