La tattica di L'Aquila-Reggiana: granata concreti e in palla, importante l'inserimento di Parola e De Giosa
PRIMO TEMPO
Tre cambi rispetto alla formazione casalinga schierata contro il Santarcangelo: Andreoni, scontata la squalifica, ritorna a presidio della fascia destra difensiva, sempre nel reparto arretrato De Giosa è preferito a Sabotic in coppia con Spanò al centro, in mediana spazio a Parola, con Maltese e Bruccini fermi ai box. Davanti la conferma del tridente Giannone-Ruopolo-Siega.
Approccio ottimale al match per la squadra granata, subito determinata, in partita con gambe e testa e in vantaggio alla seconda occasione da rete grazie a Ruopolo, abile ad approfittare di un retropassaggio errato ed a resistere al ritorno di un difensore aquilano, mantenendo la giusta freddezza al momento della conclusione.
Dopo il vantaggio la Reggiana non abbassa il ritmo, nello sviluppo del gioco c’è qualcosa di diverso rispetto al recente passato: meno manovra di squadra (eccessivamente lenta nelle ultime uscite) e possesso palla. Sulle fasce il solo Andreoni accompagna talvolta la fase offensiva, a sinistra Mignanelli si concentra su quella difensiva con profitto. Con Giannone non troppo incisivo, l’appoggio, anche con palloni lunghi, a Ruopolo e la corsa di Siega diventano fondamentali per alleggerire la pressione dei padroni di casa.
Positivi gli innesti di De Giosa, che cresce con i minuti e grazie a fisico ed esperienza disinnesca situazioni pericolose, e di Parola, a dare personalità e dinamismo al centrocampo (tanto da uscire per primo in pressing a più riprese) e spesso coadiuvando Vacca in una sorta di doppio play nel giro palla. I granata soffrono un po’ nel finale, quando L’Aquila conquista diversi corner, bravo Feola in alcune respinte di pugno.
SECONDO TEMPONella seconda frazione, con sacrificio e grinta, nonché buona compattezza, Angiulli e compagni controllano abbastanza agevolmente la partita.
Con la superiorità numerica per l’espulsione di Karkalis, il match si indirizza ulteriormente verso i granata che possono ripartire in velocità per colpire un avversario contestato e chiudere il match. E qui esce il difetto della serata, gli uomini di Colombo infatti dilapidano occasioni in serie, l’emblema è Giannone, tanto devastante con le accelerazioni palla al piede quanto inpiegabilmente poco incisivo una volta entrato in area.
La Reggiana mostra una tenuta atletica interessante, non a caso il mister si gioca il primo cambio solamente al 35’: esce uno straordinario Ruopolo per Petkovic; tatticamente nulla cambia anche se il croato fatica nel replicare il gioco di sponda e di estrema generosità del compagno.
Nel finale è il turno di Rampi, che sostituisce sulla destra offensiva Giannone, in leggero calo dopo le ultime grandi prestazioni. Corapi dalla distanza cerca di rovinare la festa poco prima del triplice fischio, che premia una Reggiana con un occhio più alla concretezza che all’estetica, ma meritatamente vittoriosa per tre punti di fondamentale importanza per il prosieguo.
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