Zamparo: «Il Modena è ancora nel mirino, spero di segnare tanti altri gol decisivi»
Il bomber granata in estate è stato vicino a vestire la maglia gialloblù: «Avere scelto Reggio è stata la mia fortuna, sto vivendo la stagione più importante della mia carriera»
Il 2018 di Luca Zamparo è stato un anno molto intenso sotto il profilo sportivo: prima la salvezza ai play out con il Cuneo in Serie C (sua la rete decisiva), poi il "passo indietro" tra i dilettanti con la firma per la Reggio Audace subito ripagata a suon di gol, 11 in 16 presenze.
Cosa porterà il 2019 a Zamparo e alla Reggiana?
«Senza stare a nasconderci, il nostro obiettivo è quello di provare a vincere il campionato e per farlo dobbiamo ripartire alla grande già domenica contro il Crema».
All’andata contro i nerobianchi arrivò la prima sconfitta stagionale...
«Ricordo bene quella partita anche se l'ho vista dalla tribuna: non meritavamo di perdere. Il Crema è una squadra reduce da due vittorie consecutive, molto tosta da affrontare e con giocatori importanti come il loro bomber Pagano, Ferrari e il regista Radrezza. Ora ha solo cinque punti di distacco da noi, non sarà facile affrontarla».
Il peso dell’attacco granata è tutto sulle tue spalle: si può dire così?
«Adesso fanno gol più o meno tutti, anche i difensori, però avere questa responsabilità mi gratifica: spero di continuare così».
Hai dimostrato di essere un attaccante completo, non solo un finalizzatore...
«E' una mia caratterstica. Non mi piace restare fermo in area, preferisco svariare su tutto il fronte e partecipare al gioco per aiutare la squadra».
Le quattro partite senza reti a partire dal derby hanno minato un po' la tua autostima?
«Un periodo negativo può capitare nell’arco di una stagione, poi i gol arrivano come è successo contro l’Adrense. Due anni fa quando segnai 18 gol per due volte ho attraversato un periodo di cinque partite senza reti quindi può essere stato di buon auspicio...».
Il gruppo granata da fuori sembra molto unito: è così?
«Al di là di quello che si è detto e scritto, nello spogliatoio non ci sono mai stati dei problemi. Qualche litigio capita come in tutte le famiglie (il riferimento è al battibecco per il rigore battuto da Boldrini a Pavia, ndr) ma siamo sempre uniti, tra giovani e vecchi non ci sono teste calde e tutti remiamo dalla stessa parte».
Rispetto a Modena e Pergolettese che vi precedono, pesano tanto le quattro sconfitte nel girone d’andata...
«Secondo me quando non si può vincere una partita almeno si deve evitare di perderla: l’unica sconfitta meritata sin qui è stata quella con il Pavia. Nel girone di ritorno avremo pochi margini d’errore, dobbiamo sbagliare il meno possibile».
Il Modena non sembra irraggiungibile...
«Il campionato è ancora aperto, dopo il derby eravamo arrivati a -4 nonostante la sconfitta. Ora i punti da recuperare sono 7 ma abbiamo a disposizione 17 partite per raggiungere il nostro obiettivo. Siamo un’ottima squadra che ha pagato dazio all’inizio per il ritardo di condizione, ora abbiamo ingranato».
Si può affermare che quella in corso è la tua migliore stagione?
«Per ora sì visto che ho chiuso l’andata con ben 11 gol ma è una stagione importante anche perché sono in una piazza importante che punta a vincere il campionato».
Una piazza importante dove però non mancano le critiche ai primi passi falsi...
«Ci sono tante aspettative su di noi: è bello quando si vince e un po’ meno quando si attraversano delle difficoltà. Quando cammino per strada i tifosi mi riconoscono e salutano, non sembra affatto di essere in Serie D...».
Come sei arrivato a Reggio?
«Io volevo andare via da Cuneo perché non mi trovavo bene e ho colto al balzo l’opportunità appena è arrivata la chiamata della Reggiana. Non considero la mia avventura in granata come una retrocessione quando gioco davanti ad oltre cinquemila persone. Cuneo mi ha dato tanto nella scorsa stagione, ma sono felice di avere sposato il progetto della Reggio Audace e sarebbe bello rimanere qui anche in Serie C».
In città come ti stai trovando?
«A Reggio si vive molto bene. Sono spesso in giro con Spanò: il capitano mi aiuta in tutto, è un trascinatore anche fuori dal campo. Finora ho imparato ad apprezzare gnocco fritto e cappelletti, peccato solo che non possa esagerare più di tanto con il cibo...».
Hai legato molto anche con il tuo compagno di reparto Ponsat…
«Si, esco spesso anche con lui e con Bran, Pastore e Crema visto che siamo tra i pochi a passare i weekend in città».
In estate sei stato vicino a vestire la maglia del Modena, e invece...
«C’era questa possibilità: avevo parlato col Modena ma per fortuna non si è concretizzato il trasferimento. Sono felice di essere protagonista con la maglia della Reggiana e sono ancora più stimolato dal raggiungere e sorpassare i canarini sperando di essere ancora decisivo».
Qual è stato il tuo momento migliore in granata finora?
«Quando ho fatto 10 gol in 11 partite ero carichissimo poi mi sono bloccato però aver concluso il girone d’andata da capocannoniere è una grande soddisfazione, soprattutto avendo segnato tante reti decisive».
Il gol più bello?
«Quello con l’Adrense mi è piaciuto per il movimento che ho fatto verso il palo, sembrava facile ma non lo era. Ricordo con piacere anche quello contro il Lentigione sull’assist di Ponsat. Diciamo che in generale mi piace segnare in area e “fregare” i difensori».
C’è un qualche campione al quale ti ispiri?
«Harry Kane del Tottenham è un attaccante molto completo al quale guardo spesso ma prendo spunto anche dalle categorie minori come la Serie B o la Serie C. I movimenti in area si imparano da tutti».
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