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Il presidente Salerno: «Fino al 9 maggio dobbiamo restare uniti. La salvezza è l’obiettivo e la Reggiana è di tutti»
«Il supporto di tifosi, stampa e città è cruciale e la squadra deve reagire alle difficoltà con determinazione. Senza Amadei non saremmo qui, per il futuro non posso affidarmi a chiunque. Goretti gestiva tutto, ora ci serve più tempo per crescere»
Durante la trasmissione Appuntamento Sport andata in onda ieri sera su Teletricolore, Carmelo Salerno ha avuto un lungo confronto con il conduttore Franco Tosi e i suoi ospiti affrontando una serie di tematiche che spaziano dalla prestazione della squadra contro il Cesena alle dinamiche interne del club e il suo futuro. L’intervento di Salerno ha permesso di approfondire non solo gli aspetti tecnici della squadra, ma anche le visioni personali del presidente riguardo alla gestione del club, alle difficoltà economiche e alle scelte di mercato.
Un primo tema di discussione è stata inevitabilmente la prestazione della Reggiana contro il Cesena, che ha suscitato diverse riflessioni da parte di Salerno. Pur ammettendo che l’assenza di diversi giocatori per influenza abbia pesato sulla performance della squadra, il presidente ha voluto mettere in chiaro che non ci sono giustificazioni per il calo di rendimento. «Non cerchiamo alibi - ha esordito Salerno - anche con 6-7 assenti per influenza chi ha giocato ha fatto bene». A suo avviso, il problema non risiede nella carenza di giocatori, ma nella difficoltà della squadra di reagire quando passa in svantaggio: «Il problema è che quando subiamo gol fatichiamo a reagire. Dobbiamo migliorare, come ha detto il mister, e imparare a non abbatterci». La lezione che emerge dalle parole di Salerno è chiara: «Le partite durano 98 minuti, serve più resilienza». Tosi ha poi toccato la questione legata alla situazione sanitaria della Regia, ovvero l’alto numero di giocatori colpiti dall’influenza nell’ultima settimana. Salerno, senza troppi giri di parole, ha spiegato che, sebbene il vaccino non sia obbligatorio, i medici consigliano di vaccinarsi, e che l’assenza di alcuni giocatori ha avuto un impatto evidente. «Speriamo si riprendano presto - ha auspicato - Purtroppo, gli spogliatoi favoriscono il contagio come accade tra i bambini a scuola». Nonostante la difficile situazione, Salerno ha ribadito che la squadra deve concentrarsi sulla propria crescita. «Ora dobbiamo concentrarci sul migliorare la squadra, senza perdere fiducia dopo un gol subìto», ha sottolineato.
Il discorso è poi passato alle dinamiche interne del club, in particolare al rapporto tra i soci. Salerno ha voluto chiarire che i rapporti tra di loro non sono cambiati negli ultimi anni: «Ci sono visioni diverse, ma la stima e la fiducia restano», ha affermato con fermezza. Nonostante le divergenze che possono sorgere, Salerno ha voluto sottolineare l’importanza di una figura come quella di Amadei all’interno della Reggiana. «Amadei è fondamentale per la Reggiana: senza di lui il club non esisterebbe», ha dichiarato, riconoscendo il ruolo centrale del presidente onorario e socio di maggioranza nella storia recente del club granata. In merito all’ingresso di nuovi soci non si registrano novità rispetto a quanto già affermato dal presidente nell’intervista rilasciata a metà gennaio: Salerno ha chiarito che negli ultimi anni non sono arrivati progetti concreti per rilevare la società. «Al momento non ci sono stati nuovi soci, non solo nell’ultimo mese, ma nemmeno negli ultimi sei anni», ha confermato, sottolineando che la situazione attuale della società vede la presenza di soli tre soci con quote diverse. Tuttavia, il presidente ha anche ribadito la necessità di un futuro più sicuro per il club e di trovare una persona che possa sostituire Amadei nel caso in cui decidesse di lasciare. «Per il futuro della Reggiana, come ho già detto in conferenza stampa, c’è bisogno di un altro Amadei», ha detto con decisione. «Sono arrivato a Reggio con molta diffidenza e pregiudizio e dopo sei anni di sacrifici e impegno, non posso permettermi di lasciare la Reggiana nelle mani di chiunque», ha aggiunto, evidenziando la sua volontà di tutelare l’identità del club. Salerno ha poi rivelato che due anni fa, prima della promozione in Serie B, la Reggiana aveva ricevuto un’offerta significativa. «Prima della fine della stagione in cui abbiamo vinto il campionato, abbiamo ricevuto un’offerta importante che abbiamo deciso di rifiutare, poiché sia Amadei che io volevamo continuare», ha dichiarato. Oggi, però, la situazione è diversa, e nessuna proposta di rilevamento concreta è arrivata. In ogni caso, Salerno ha ricordato che secondo lo statuto della Reggiana, ha un diritto di prelazione sulla vendita della società, e che sarà lui a decidere chi, eventualmente, potrà entrare a far parte del progetto. «Prima di vendere la società Amadei deve informarmi su eventuali soci. Sarà mio compito decidere se possono far parte del progetto», ha concluso Salerno. Il presidente ha voluto parlare del ruolo fondamentale che l’ex direttore sportivo Roberto Goretti ha ricoperto nella crescita della Regia, ma anche delle difficoltà che la società ha dovuto affrontare dopo la sua partenza. «Goretti ha svolto un ruolo fondamentale, purtroppo la nostra società non ha mai avuto un dirigente con la giusta esperienza», ha affermato Salerno. Ha continuato, spiegando che Goretti ha ricoperto molteplici mansioni all’interno della Reggiana, contribuendo in modo significativo a colmare alcune lacune strutturali. «Direttore sportivo, responsabile medico, direttore generale, e ha fatto fronte alle carenze strutturali della società - ha evidenziato il presidente - L’ho scelto non perché lo conoscessi personalmente, ma perché sapevo che mancava una figura capace di gestire tutto, non solo il settore sportivo, e lui aveva maturato molta esperienze in Serie B», ha aggiunto, riconoscendo che la sua mancanza ha interrotto un percorso di crescita. «Se fosse rimasto, sarebbe stato cruciale per la gestione del club - ha proseguito - Per noi rappresentava la colonna portante della Reggiana, e la sua mancanza si è fatta sentire. Se il suo lavoro fosse proseguito saremmo potuti arrivare presto al pareggio di bilancio, ora invece occorrerà attendere diversi anni».
Un altro punto sottolineato da Salerno riguarda l’importanza del supporto costante della tifoseria, della città e della stampa fino alla fine della stagione. Il presidente ha chiarito che, nonostante le difficoltà interne ed esterne, l’obiettivo rimane uno solo: raggiungere la salvezza e proteggere il patrimonio della Reggiana. «I giocatori sanno di avere tutto: stipendi pagati, strutture, e tutto ciò che serve per rendere al massimo. Quindi lo spogliatoio è solido», ha spiegato Salerno, mettendo in evidenza come il gruppo sia pronto a dare il massimo. Tuttavia, ha anche richiamato l’attenzione sulla necessità di unità e sostegno da parte di tutti, a partire dai tifosi. «Fino al 9 maggio (ultima giornata di campionato, ndr) chi ama la Reggiana deve solo incitare e supportare la squadra incondizionatamente», ha dichiarato, facendo appello alla passione dei reggiani e a quella di ogni singolo tifoso granata, rimandando eventuali critiche direttamente alla società e non alla squadra. Il presidente ha insistito sul fatto che la Reggiana non è proprietà di nessuno, ma è di tutti: «Fino alla fine del campionato, dobbiamo tutti fare il tifo per i giocatori», ha concluso Salerno, con l’auspicio che il pubblico e la stampa possano remare dalla stessa parte, senza distrazioni o polemiche, concentrandosi esclusivamente sull’obiettivo finale.
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