Perilli: «A Gubbio serve una prestazione da squadra matura»
Il numero uno granata Simone Perilli non si fa distrarre dal primato in classifica poiché è già proiettato al prossimo impegno di domenica in casa del sorprendente Gubbio. Il Venezia ieri ha perso, quindi siete ancora primi... «Fa poco differenza essere in testa alla classifica a novembre, l'importante è esserlo a fine campionato». Questa Reggiana è sopra alle tue aspettative? «Non pensavo che raggiungesse la vetta così presto, però ero sicuro che se la sarebbe giocata con le prime della classe». Ti saresti immaginato un periodo così difficile per il Parma? «Sinceramente no. Credo sia una cosa passeggera perché ha una grande rosa e non rimarrà in balìa per tanto tempo. Di solito le squadre che sono messe peggio trovano sempre qualcosa in più nei derby, quindi dovremo stare ancora più attenti il 19 dicembre». Dopo due partite in casa, ora vi aspettano altrettante trasferte... «Speriamo di affrontarle da squadra matura...». Cosa vi manca per essere maturi? «Alcuni atteggiamenti durante i 90 minuti. Il campo è uguale sia in casa che in trasferta e il pubblico non fa mai mancare il suo sostegno: secondo me il nostro è solo un problema mentale». Mister Colucci ha detto che proverà ad allenarvi la testa per superare questo blocco... «Qualche risultato negativo in passato forse ci condiziona ancora, dobbiamo solo prendere fiducia in noi stessi, poi tutto il resto viene da sé. L'anno scorso per esempio nella prima parte di stagione giocavamo meglio in trasferta». Forse perché affrontavate delle formazioni più deboli? «Secondo me è più facile affrontare una squadra forte piuttosto che una di bassa classifica pronta a difendersi per 90 minuti». Come giudichi la partita di sabato scorso contro il Teramo? «Si poteva fare meglio: siamo stati poco intelligenti nel secondo tempo quando cercavamo a tutti i costi il gol del raddoppio, invece dovevamo gestire il risultato e perdere tempo». In cosa pensi di essere migliorato nell'ultimo anno? «Mi sento più sicuro, se vogliamo più sbruffone di quello che ero prima. Ho acquisito confidenza nella gestione della palla con i piedi: il mister mi dà una mano esortandomi a insistere anche se sbaglio». Quest'anno praticate un calcio più offensivo ma prendete comunque pochi gol: come mai? «Attacchiamo in 11 ma difendiamo con tutta la squadra, in maniera ordinata come ci chiede il mister». Come procede il tuo rapporto con Reggio? «Tutto bene, anzi sono contento perché adesso i tifosi mi riconoscono per strada mentre prima passavo inosservato (ride, ndr)» C'è qualcosa a cui ti sei affezionato e non puoi fare a meno? «Il cibo per me è molto importante, quindi dico gnocco ed erbazzone». Cosa ti manca invece di Roma? «Il clima e l'atmosfera di casa che respiravo nella capitale».
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