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La tattica di Reggiana-Pontedera: Tremolada non demerita, Siega uomo ovunque

16.02.2015 19:30

L'analisi tattica del successo granata per 2-0 sul Pontedera a cura di Matteo Genovesi.   PRIMO TEMPO Alberto Colombo recupera in extremis Spanò per la difesa, conferma il tridente di attacco Giannone-Ruopolo-Siega, le defezioni di Vacca, Maltese e Parola costringono il tecnico granata ad adattare Tremolada nel ruolo di regista arretrato. L’approccio al match della Reggiana è all’altezza: buona aggressività, pressing piuttosto alto, il gioco si sviluppa alternando possesso palla ad accelerazioni improvvise, Ruopolo e compagni arrivano in zona tiro in modo fluido. Dal quarto d’ora lo sviluppo del match cambia, cresce il Pontedera, nel quale gli attaccanti si decentrano a ricevere palla dando meno riferimenti ai centrali difensivi granata; la Reggiana probabilmente risente anche psicologicamente del centrocampo improvvisato, perdendo convinzione alle prime difficoltà. Spesso in ritardo sulle seconde palle o sulle coperture, Bruccini e compagni faticano anche nel manovrare il pallone, sfruttando con poca sincronia le fasce dove in particolare l’apporto di Giannone è pressoché nullo. Feola rischia pochissimo ma anche la Reggiana si affaccia pochissimo in area toscana. Sul finire della prima frazione Colombo prova a modificare qualcosa, varando una sorta di 4-2-3-1, con Tremolada sulla linea dei trequartisti, l’inerzia del match cambia poco, termina un primo tempo equilibrato e contratto.   SECONDO TEMPONell’intervallo Bruccini è costretto alla resa dopo uno scontro col portiere avversario avvenuto nel corso dei primi 45’. Entra Messetti, che Colombo sceglie di inserire nel tridente di attacco, a sinistra, con Siega arretrato in mediana con Tremolada e Angiulli. Dagli spogliatoi esce comunque una squadra meno timorosa e più in partita. Siega si adatta benissimo, Tremolada si limita ad un gioco essenziale e pulito. La Reggiana inizia a manovrare come nei giorni migliori, Ruopolo viene coinvolto con continuità, Mignanelli in particolare fa la differenza in fascia dove i granata sfruttano la superiorità numerica creata, ci sono le giuste distanze tra i reparti. La rete del vantaggio non a caso arriva al termine di un fraseggio rapido e pregevole che parte da destra per svilupparsi a sinistra. Dopo il raddoppio che annichilisce ogni velleità del Pontedera, arriva il secondo cambio, con la Reggiana in pieno controllo del match. Entra Rampi per Tremolada, in campo l’ennesima rotazione di uomini: Messetti arretra in mediana con Angiulli playmaker e Siega, il neo entrato sulla fascia mancina offensiva, dopo essersi disimpegnato nella trasferta di Pistoia da laterale difensivo destro. C’è spazio nel finale anche per l’esordio di Bruno Petkovic (esce Giannone), ma non per sperimentare il 4-4-2, la punta si sistema in fascia destra, senza affiancarsi a Ruopolo.

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