Fausto Rossi: «Due anni fa ho pianto, ora esultiamo noi. Avere attestati di stima come persona mi rende orgoglioso»
«Esultiamo noi in primis per i sacrifici fatti, le difficoltà affrontate, le gioie e le sofferenze vissute. Farlo in uno stadio pieno è stata un'emozione incredibile. Il rigore? Gli attaccanti sono egoisti, Eric dovrà pagare...»
«Penso a due anni fa, quando ho pianto con Paolo Rozzio per la retrocessione e poi l’anno scorso per la delusione del campionato perso - racconta il centrocampista granata Fausto Rossi dopo la festa in campo al termine del match con l'Imolese - Oggi esultiamo noi in primis per i sacrifici fatti, le difficoltà affrontate, le gioie e le sofferenze che abbiamo vissuto. Festeggiare insieme al popolo granata in uno stadio pieno come oggi è stata un’emozione incredibile».
Nel secondo tempo sei stato sostituito e il pubblico granata ti ha dedicato un lungo applauso…
«Sembrava un addio al calcio... Persino gli avversari mi hanno dato il cinque! Questo non può che farmi piacere. Lo considero come un tributo all’uomo più che al calciatore. Avere attestati di stima come persona sono molto più importanti di quello che faccio in campo e a Reggio questo l’ho sempre sentito e mi rende orgoglioso».
Peccato che non ti abbiano fatto tirare il rigore…
«Purtroppo lì è subentrato l’egoismo degli attaccanti: Eric Lanini voleva arrivare a 10 gol. Vorrà dire che quando ci vedremo prossimamente a Torino, dovrà pagarmi sicuramente qualcosa…».
Molti di voi si sono tinti i capelli color biondo platino: è stata una decisione legata a qualche scommessa?
«No, è stata una goliardata del momento, tra giovani e vecchi del gruppo. Più che altro è stato divertente vedere la reazione dei miei bambini… Visto che non capita tutti i giorni di festeggiare, abbiamo fatto questa scelta un po' per divertirci».
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