Nesta: «Ad Ascoli mi aspetto una partita sporca. Per salvarci dobbiamo battagliare di più senza prenderci delle pause»
«Mancano sempre meno gare, bisogna trovare qualche vittoria in più e fare un altro filotto. In casa posso pensare di cambiare qualcosa in attacco se ho i giocatori che possono darmi quello che voglio, in trasferta l'assetto è giusto»
Alla vigilia della partenza verso le Marche per la sfida contro l'Ascoli, il tecnico granata Alessandro Nesta è tornato a sedersi davanti a microfoni e telecamere presso la sala stampa del centro sportivo di Via Agosti per presentare la terza gara in otto giorni che vedrà i granata affrontare i bianconeri di mister Castori domenica pomeriggio allo stadio “Del Duca”.
Mister, nelle ultime 9 partite solamente due vittorie: come giudica il momento che sta vivendo la sua squadra?
«Per quanto ho visto potevamo ottenere dei punti in più in alcune partite».
I punti che mancano da cosa derivano?
«Da un po’ di tutto. Nell’ultima gara abbiamo tirato poco ma concesso anche poco, è negli ultimi 20 metri che bisogna fare la differenza e alzare i giri. Per me a volte tiriamo meno di quello che è il nostro potenziale, poi nelle ultime partite abbiamo preso gol che si potevano evitare».
In attacco sta pensando ad apportare delle variazioni?
«Per cambiare sistema di gioco dobbiamo portare più giocatori che fanno gol dentro l’area… Due attaccanti veri ce li ho: Pettinari e Gondo sono una coppia che può funzionare. Poi ho Vido che deve rientrare e Girma che può venire sotto ma per me rende di più se gioca aperto. Recuperandoli tutti secondo me in casa possiamo arrivare a cambiare qualcosa, in trasferta l’assetto può essere giusto. Ma devo anche valutare che con tre partite in una settimana posso stancare le due punte che mi restano quindi faccio fatica a gestirle, ma anche io vedo che manca qualcosa quando passiamo soprattutto da sinistra perché con i cross da destra in mezzo troviamo Girma. Ad oggi faccio fatica a cambiare assetto se non ho giocatori che possono darmi quello che voglio».
Okwonko non lo prende ancora in considerazione?
«Si allena con noi da due settimane: è indietro ma ha caratteristiche importanti perché quanto tira prende la porta. Magari per 10 minuti potremmo riuscire a vederlo».
Sta prendendo in considerazione l’idea di tornare a quattro dietro?
«Per caratteristiche nostre lavoriamo meglio a cinque e se dobbiamo rompere quella linea di difesa devo mettere davanti un’altra punta. Quanto avrò tutte le punte che stanno bene ci penserò, ma noi abbiamo anche quel mezzo dietro che parte e va avanti come Sampirisi…».
Martedì sera contro il Südtirol perché è mancato un assedio finale all’area biancorossa?
«Potevamo attaccare meglio e credo che alla fine quando si è vicini all’area bisogna riempirla e mettere dentro la palla, anche quella sporca».
È una questione di carattere?
«Dobbiamo riuscire ad essere più concentrati nei 90 minuti, le partite si decidono dentro l’area di rigore e gli avversari devono impegnarsi di più per farci gol. Quando siamo alti i duelli vengono fatti bene ma dentro l’area nostra si accende la spia del pericolo».
Il VAR in casa non aiuta, anche il gol del pareggio biancorosso è parso molto dubbio...
«L’ho rivisto ma sinceramente sono più arrabbiato per il fallo di mano che non è stato preso in considerazione contro la Ternana dopo il tiro di Blanco».
Le interpretazioni date al regolamento che cambiano da una partita all’altra non sono un problema?
«Dico che il VAR è un aiuto importante, interpretazioni diverse ci possono essere ma quel fallo di mano non si poteva proprio non vedere…».
Ad Ascoli che partita si aspetta?
«Una partita sporca. Dobbiamo tenere botta al loro gioco e metterli in difficoltà con le nostre caratteristiche, attaccandoli in un certo modo».
Quanto vale questo scontro salvezza con i bianconeri?
«È una partita importante e uno scontro diretto: mancano sempre meno partite quindi dobbiamo fare bene e trovare qualche vittoria in più perché ne abbiamo bisogno. A cavallo di Natale con 2-3 vittorie abbiamo cambiato rotta, ora ci serve un altro filotto».
Pensa che la Reggiana sia superiore all’Ascoli come qualità?
«Dipende da che calcio vuoi fare. Noi siamo una squadra più tecnica e meno da battaglia, quindi bisogna capire come fare quando vengono a prenderci forte. Penso che se muoviamo la palla in maniera lenta loro ci portano dentro l’area quindi dobbiamo muoverla velocemente e prendere le scelte che pensiamo possano dargli fastidio. Ci attende una partita difficile perché loro dentro il campo hanno struttura e vengono addosso sulle seconde palle».
Nelle ultime cinque gare al “Del Duca”, la squadra di mister Castori ha raccolto quattro pareggi e una sconfitta quindi fatica proprio come la Reggiana…
«In casa abbiamo avuto occasioni clamorose non sfruttate, questa è la nostra autocritica. Quando vediamo l’avversario in difficoltà dobbiamo approfittarne, lì sta il salto di qualità. Per salvarci dobbiamo fare di più e non prendere certi gol, mettere dentro più battaglia e agonismo senza prenderci delle pause perché le paghiamo tutte».
Chi mancherà domenica?
«Varela è recuperato, restano fuori Crnigoj e Romagna poi vediamo dopo l’ultimo allenamento di domani».
I giocatori che hanno fatto differenza fino a poco tempo fa, ora stanno tirando un po’ il fiato…
«Girma ha avuto la pubalgia e si è perso un po’, ma può ancora darci qualcosa. Portanova è calato, lo sa anche lui, quindi deve recuperare le forze mentali e ritrovare quell’energia che è la sua caratteristica migliore. Ma anche altri sono calati un po’».
Marcandalli prosegue la sua crescita tra alti e bassi…
«Facciamo sempre vedere gli errori che commettono ai nostri ragazzi. Lui è un giocatore fantastico e diventerà veramente forte ma deve mettere a posto qualcosa altrimenti non sarebbe venuto alla Reggiana: l’anno scorso era in Serie C e quest’anno sta giocando in Serie B da protagonista ma per arrivare in alto deve crescere».
Non dovrebbe forse riposare ogni tanto?
«Ogni tanto i giovani vanno messi fuori, ma sinceramente faccio fatica a tenerlo a riposo anche perché non abbiamo tanti difensori: con Romagna ancora indisponibile c’è Szyminski e poi Libutti come braccetto».
Come giudica la condizione atletica della Reggiana?
«Io la vedo bene, per me ci siamo. In questo momento la Reggiana ha trovato la quadra, corriamo e spesso ci capita di finire meglio dell’avversario».
La longevità di calciatori e allenatori negli ultimi anni pensa che si sia allungata?
«Per i calciatori sicuramente dato che ai miei tempi c’erano meno conoscenze e soprattutto non c’era prevenzione. Per gli allenatori dipende da come si vive il calcio: ho avuto tecnici che lo vivevano troppo intensamente e hanno finito presto ed altro che lo vivevano in maniera più leggera e sono durati di più, Quello dell’allenatore è un lavoro strano, l’umore cambia ogni settimana in base al risultato: Sacchi viveva il calcio in maniera intensa e ha finito prima, Ancelotti invece era più leggero su certe cose e può andare avanti ancora per lungo tempo».
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