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Foschi: «Reggiana e Livorno sono molto simili, ma i granata hanno un'arma in più...»

L'ex trainer granata fa le carte alla sfida tra Reggiana e Livorno che mette in palio la semifinale playoff

27.05.2017 13:00

Luciano Foschi sulla panchina del Renate in questa stagione ha strappato applausi, portando le "pantere" a giocarsi gli spareggi per la B proprio contro il Livorno, prossimo avversario di Cesarini e compagni. In Toscana nel primo turno è arrivata una sconfitta di misura che ha sancito l'eliminazione dei lombardi e la fine della sua avventura in nerazzurro e ora l'ex tecnico granata (nella stagione 2005/06), in attesa di conoscere il suo futuro, osserva con interesse le fasi finali dei playoff.

Mister, vede una favorita tra Reggiana e Livorno?
«No, sono due squadre che si equivalgono. Il Livorno dalla sua ha la fase difensiva migliore di tutti i campionati professionistici, grande esperienza e l'abitudine a giocare questo tipo di partite. La Reggiana magari può essere più briosa e fare la differenza con la fantasia e l'entusiasmo che portano giocatori come Cesarini e Carlini».

Tra le fila degli amaranto c'è un giocatore in particolare da tenere d'occhio?
«È difficile fare un solo nome, hanno tanti giocatori che vengono dalla Serie A e B. Vantaggiato e Valiani sono elementi di primo livello, Venitucci dietro le punte è un giocatore molto bravo tecnicamente che dà sprint alla manovra, Luci invece è molto pericoloso sui calci piazzati. Senza dimenticare anche l'ex granata Maritato...». 

Il suo Renate era riuscito a mettere in difficoltà i toscani...
«La corsa era la nostra arma migliore, così come l'organizzazione di gioco palla a terra. La dinamicità purtroppo non è bastata perché mancavano dei finalizzatori in area...».

La Reggiana arriva alla sfida del "Picchi" con tanti infortunati e squalificati...
«I granata sono in difficoltà, ma io cercherei di puntare sui sostituti migliori presenti in rosa senza modificare l'identità di squadra. In questo mini torneo, un pareggio nella gara d'andata non è da buttare via».

Il ritorno al "Città del Tricolore" può essere un vantaggio per i granata?
«Io credo che già la prima partita possa essere determinante. Se la Regia dovesse vincere a Livorno avrebbe la qualificazione in tasca ma anche un pareggio, come ho già detto, andrebbe bene. In queste partite il fattore campo conta fino a un certo punto; l'organizzazione, la condizione fisica e quella mentale possono invece fare la differenza».

Pensa che rivedremo delle "barricate" in difesa come a Castellammare di Stabia da parte della Reggiana?
«Contro la Juve Stabia i granata potevano fare una prestazione migliore, ma alla fine hanno passato il turno e l'obiettivo era quello. Penso che i tifosi possano essere d'accordo, bisognava andare avanti e non importa come. A questo punto del campionato conta di più essere pratici che belli anche se, per come intendo il calcio io, non imposterei un tipo di partita puntando solo sulla difesa».

Che tipo di partite si aspetta?
«Si affrontano due squadre che fanno dell'organizzazione difensiva la loro arma migliore: non prevedo tante occasioni da gol nei 180 minuti e non è da escludere che si arrivi ai tempi supplementari. La Reggiana può fare male in contropiede grazie alla velocità e la tecnica di Carlini e Cesarini». 

Il lato del tabellone dove si trova la Reggiana è il più complicato?
«Sicuramente sì perché in caso di pasaggio del turno si affronterebbe una seconda classificata. Lecce e Alessandria hanno un organico importante, mentre dall'altra parte vedo il Parma contro tre outsider».

C'è una favorita per la promozione in Serie B?
«Mi verrebbe da dire l'Alessandria perché ho affrontato i grigi in campionato e li conosco bene, ma lo stesso Livorno puà essere una mina vagante: gli amaranto hanno avuto tanti infortuni durante l'anno che non hanno permesso loro di lottare fino all'ultimo per il primo posto. Penso proprio che dal lato del tabellone dove si trova la Reggiana uscirà il nome della vincitrice dei playoff».

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