Rossi: «Questa eliminazione è una mazzata enorme. Non abbiamo raggiunto la Serie B e la colpa è solamente nostra»
«C’erano tutte le possibilità per fare bene, abbiamo commesso errori non da Reggiana. Ci dispiace soprattutto per i tifosi venuti allo stadio per darci la carica. Il futuro? La società ha una base solida, giocare a Reggio è sempre un lusso»
Un anno fa Fausto Rossi si è presentato davanti ai microfoni per commentare una retrocessione arrivata alla penultima giornata di campionato, ora invece commenta un'eliminazione dai playoff che nessuno immaginava potesse arrivare così presto e in modo così netto…
«Un anno fa si annusavano già le difficoltà per arrivare alla salvezza, invece questa è una mazzata enorme - ha sottolineato Rossi - A differenza della passata stagione gli errori sono solo nostri, anche perché lo staff ha fatto il massimo e la società ha allestito una squadra all’altezza della situazione. Abbiamo fatto un bel campionato, ma abbiamo affrontato male questi playoff perciò c’è da fare mea culpa. È tutta colpa nostra e non c’è una seconda chance. Il campo ha deciso che quest’anno la Reggiana non andrà in Serie B: non abbiamo raggiunto l’obiettivo che meritavano questa piazza e questa società».
Possono aver inciso i 25 giorni senza giocare partite vere?
«Non del tutto, nel senso che abbiamo comunque lavorato a testa bassa consapevoli della nostra forza e delle ottime squadre che avremmo affrontato. Sapevamo che avremmo trovato delle difficoltà ma lì è importante vedere come reagisci. Purtroppo nei primi tempi di queste due partite non siamo stati bravi a reagire e ci siamo innervositi troppo. Poi forse quest’anno non eravamo abituati ad avere particolari difficoltà. C’è rammarico perché c’erano tutte le possibilità per fare bene. Dispiace soprattutto per la gente che era venuta allo stadio per darci la carica giusta».
Due partite anomale di un campionato straordinario. Si fa fatica a capire la situazione…
«Abbiamo trovato difficoltà soprattutto nei primi tempi di queste due partite. Abbiamo faticato troppo, forse per la tensione, ma una squadra esperta come la nostra non può avere questi problemi. Lo stacco dei 25 giorni è comunque relativo, anche perché abbiamo lavorato bene. Abbiamo commesso degli errori non da Reggiana quindi la colpa è solamente nostra».
Dopo questa delusione, come si riparte?
«La società ha creato basi solide per portare avanti un progetto nato tre anni fa. Dopo la promozione del 2020, c’è stata una retrocessione comunque giusta, ma poi siamo riusciti a ripartire nel migliore dei modi. Alla fine dietro una grande squadra c’è sempre una grande società. Fino a 5 anni fa a Reggio ci sono state grosse difficoltà ma grazie a persone importanti la società è ripartita e ha avuto risultati molto positivi. Tuttavia può capitare ogni tanto di inciampare e ci dispiace perché meritavano di più».
Cosa ti senti di dire per il futuro?
«È difficile ora parlare di futuro ma il fatto che la società abbia continuità rappresenta una cosa molto positiva. Merita almeno la Serie B e spero che dal prossimo anno si riparta da quest’obiettivo che non abbiamo centrato in questa stagione».
La solidità porta certezze?
«Sì, perché credo nelle persone che ne fanno parte, dai soci maggioritari a quelli di minoranza. Hanno sempre dato il massimo e ci hanno sempre messo nelle condizioni perfette per dare il meglio. Non dimentichiamoci che in Serie C ci sono società che fanno molta fatica. La nostra invece è una società sana e un modello da seguire. Giocare a Reggio è un lusso per noi e questo per noi giocatori è molto importante».
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