Diana: «La testa è solo al Siena. In difesa siamo contati ma ce ne faremo una ragione»
«Non dobbiamo pensare che i bianconeri siano allo sbando, ci attende una sfida complicata contro una squadra esperta. Arrighini e D'Angelo? Sono i giocatori che volevamo, ringrazio la società per averli portati qui»
Aimo Diana ha il sorriso sulle labbra, come suo solito, nel presentare la delicata sfida di domani tra Reggiana e Siena, il primo match che dà il via ad un trittico importantissimo con il derby di mercoledì sera con il Modena che può davvero diventare lo spartiacque della stagione…
Mister, partiamo dall’infermeria: arrivano notizie buone o cattive?
«Qualche problemino c’è, ma ce ne faremo una ragione. Sono comunque cose risolvibili, magari non per domani ma forse per mercoledì sì. Abbiamo tre situazioni complicate in difesa…».
Ci può dire chi sono i giocatori coinvolti?
«Sono Cremonesi, Camigliano e Contessa. Cremonesi ha accusato un piccolo fastidio muscolare, così come Camigliano che si porta dietro quanto successo sabato scorso, quindi non è al 100%. Contessa invece sta bene ma è andato a Lecce al fianco della moglie che sta per partorire e dovrebbe tornare entro lunedì».
Venturi e Cigarini sono recuperati?
«Venturi rientra, è sempre stato in movimento anche quando era a casa con il Covid, quindi non dovrebbero esserci problemi. Cigarini non è al 100% ma deve rimettere piede in campo e minuti nelle gambe».
A sinistra chi schiererà?
«Lì può giocare Cauz che ha fatto quel ruolo in B, se invece dovessimo giocare con la linea a cinque ci sarebbe anche Neglia. Dobbiamo valutare bene Rozzio perché è in diffida. La situazione è difficile ma i giocatori ce li ho…».
Pensa di cambiare modulo?
«Sì, sto valutando due o tre situazioni diverse ma che non pongono grandissimi problemi. Abbiamo dimostrato più volte di poter cambiare in corsa, i ragazzi hanno la giusta mentalità per farlo».
Arrighini e D’Angelo partiranno dalla panchina?
«Si, partiranno dalla panchina ma sono pronti; D’Angelo ha avuto qualche problema di Covid ma l’ha superato. Ci tengo a ringraziare la mia società perché ha fatto uno sforzo importante per portare qui due giocatori che erano già stati scelti in estate e non sono arrivati subito per altri motivi. Ringrazio apertamente il direttore sportivo, il presidente, il patron e tutti i soci. La città di Reggio deve essere grata a un club che sta facendo il massimo sforzo possibile».
Volevate solo loro due…
«Le dinamiche di mercato portano ad avere prime, seconde e terze scelte, ma loro sono stati i primi e gli unici obiettivi direi. A inizio mese con i campionati fermi tante squadre sono rimaste silenti, poi quando siamo tornati a giocare, come avevo previsto, le trattative sono ripartite. Vista da fuori, mi hanno detto che non è stato semplice portarli qui anche perché il loro valore è alto e non li hanno lasciati partire a cuor leggero. È molto importante avere portato qui giocatori che hanno già vinto come Arrighini o che sono stati in piazze calde come D’Angelo ad Avellino. Io preferisco avere grande abbondanza e poter scegliere: secondo me ci sono meno possibilità di sbagliare».
Potrebbe arrivare un ulteriore aiuto dal mercato?
«Per noi è chiuso, ma un piccolo margine di manovra ce lo lasciamo per quello che potrebbe succedere. Valuteremo domani sperando non ci siano problemi, ma pensiamo di avere fatto tutto».
Ha veramente preferito Arrighini a Galuppini?
«Sono due giocatori completamente diversi. Galuppini lo conosco benissimo, l’altro un po’ meno ma secondo la nostra opinione avevamo bisogno di un attaccante con le caratteristiche di Arrighini. Poi il valore di Galuppini non lo si discute, ma su di lui erano forti altre squadre. Alla fine, direi che ognuno è andato a prendere quello che voleva».
Inserirli nel gruppo a gennaio sarà più difficile?
«Le loro capacità tecniche le conosco perfettamente, ma abbiamo pensato anche all’aspetto morale. Sanno dove sono arrivati, conoscono la nostra situazione e il loro desidero di raggiungere la Reggiana era veramente forte. Speriamo vada tutto bene».
Pensa che la testa dei giocatori sia solo sul Siena?
«Me lo auguro, anche perché domani ci sono in palio gli stessi punti di mercoledì. In settimana non abbiamo parlato del Modena ma lavorato solamente sul Siena. Cosa abbiano in testa i miei giocatori non lo posso sapere, per quanto mi riguarda sono concentrato su domani e credo anche loro. Chiaramente un pensierino al derby lo faremo noi e anche il Modena…».
Che partita vi aspetta contro i bianconeri?
«Abbiamo lavorato solo su una partita con il loro nuovo allenatore che ha un chiaro dettame tattico. Arrivano da una gara recuperata all’ultimo che penso gli abbia dato un po’ di spirito. La squadra è molto buona, non sto a discutere sul perché siano così indietro ma ora hanno intrapreso una strada diversa cercando di seguire le idee di Padalino. Domani si affrontano due formazioni esperte, ci siamo preparati bene. Non dovremo assolutamente pensare che siano allo sbando».
Sbloccare subito il risultato è il segreto per vincere?
«Sì, questa è la nostra speranza. A inizio campionato avevamo problemi a sbloccare subito le partite, ora invece ci riesce spesso. Prima ci sblocchiamo e meglio è, anche se questo ragionamento è molto complicato. L’atteggiamento da parte nostra dovrà essere quello di voler fare subito la partita al di là delle assenze. Non dobbiamo perdere per strada il nostro solito atteggiamento, bisognerà anche tornare ad avere maggiore attenzione. Non c’è una grandissima brillantezza, ma vedo i ragazzi migliorare di settimana in settimana».
Il Modena intanto è atteso dalla difficile trasferta di Chiavari…
«Sarà una bella partita tra due squadre forti. Sembra che ci sia l’idea che non possano fare risultato, ma noi dobbiamo pensare alla nostra partita poi faremo i conti…».
Arrivare al derby con qualche punto in più non sarebbe un vantaggio?
«Non credo, perché se arrivi davanti gli altri giocherebbero ancora più avvelenati. Non pensiamoci troppo, sarà comunque una gara importante per la cornice di pubblico che ci attende. Chiunque lo vinca non chiuderà certamente i giochi perché siamo ancora all’inizio del girone di ritorno. Aspettiamo e vediamo, io sono tranquillo e sereno».
Anche da calciatore viveva il calcio con leggerezza?
«Sì, abbastanza. Non so se ciò mi ha consentito di dare un qualcosa in più o in meno, ma credo comunque di avere fatto una buona carriera».
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