Corsa contro il tempo, ultimo weekend di sofferenza per i tifosi granata

Se lunedì 16 luglio entro le ore 19, o poco più tardi, l'ufficio stampa granata non avrà diffuso alcun comunicato che confermi la presentazione del ricorso a seguito dell'esclusione dal campionato decretata due giorni fa dalla Covisoc, allora sarà un vero e proprio game over per l'AC Reggiana 1919.

Nelle ulltime due settimane da via Mogadiscio, dopo il famoso comunicato sulla particolare modalità di messa in vendita della società, non è più trapelata una parola. Anzi, Alicia Piazza si è limitata a ripetere "We're working hard (stiamo lavorando duramente)" solo dopo essere stata sollecitata varie volte dai giornalisti che la aspettavano fuori dalla sede. Chi invece non ha avuto molte remore a parlare è stato Federico Strafinger (nella foto), braccio destro del finanziere Dana che negli ultimi giorni avrebbe intensificato le sue manovre per aiutare la Reggiana ad iscriversi al campionato di Serie C 2018/19. «Stiamo cercando di rendere possibile l'impossibile - ha ripetuto il manager modenese ai media anche ieri - L'ipotesi fallimento resta concreta, è come se fossimo nei minuti di recupero ma siamo ancora in partita. Il ricorso è pronto, speriamo di inviarlo al fotofinish». Cosa manca ancora? I contributi federali, la fideiussione da 350mila euro e probabilmente anche l'accordo firmato con Mapei per l'utilizzo dello stadio "Città del Tricolore".

Se la scadenza delle ore 19 di lunedì non dovesse essere rispettata, allora prenderebbe piede uno scenario tutto nuovo che spalancherebbe le porte dei campionati dilettantistici alla 'prossima' Reggiana: il titolo sportivo infatti non apparterrebbe più all'attuale società, ma spetterebbe al sindaco consegnarlo nelle mani di uno nuovo sodalizio (Romano & Co?) pronto a ripartire dalla Serie D (nella peggiore delle ipotesi, dall'Eccellenza).