A Cavazzoli fumogeni, bandiere e cori per festeggiare il ritorno in città della Reggiana neopromossa in Serie B
Più di 400 tifosi hanno preso pacificamente d'assalto il pullman granata, poi è scattata la festa assieme ai propri beniamini
Dopo la festa in campo al “Bruno Nespoli” di Olbia e il prosieguo negli spogliatoi e in albergo, la Reggiana domenica pomeriggio ha fatto ritorno in città per un primo assaggio di quella che sarà la vera e propria festa promozione, in programma domenica 23 aprile. A dire il vero un antipasto era già andato in scena sabato sera in centro storico (si veda il video sotto), senza però i protagonisti principali ancora in Sardegna.
Partita verso le ore 11:30 dall'aeroporto “Costa Smeralda”, la nutrita truppa granata è atterrata a Milano Linate un'ora più tardi poi gran parte del gruppo squadra è salito sul pullman guidato dall'inossidabile Lillo Gaspari per fare ritorno a Reggio, più precisamente a Cavazzoli dove la maggior parte dei giocatori aveva lasciato la propria auto venerdì prima della partenze per la trionfale spedizione sarda. Assenti giustificati mister Diana, di rientro in famiglia direttamente da Milano, e un altro paio di giocatori. Circa 400-500 tifosi, gruppi organizzati e non, si sono dati appuntamento tramite i social davanti ai cancelli del campo ex Sporting - strada chiusa e presidiata in maniera regolare dalle forze dell'ordine - verso le 14:30. Quaranta minuti più tardi da dietro la curva ecco spuntare il pullman della Regia, accompagnato verso l'ingresso del parcheggio dal vicepresidente Fico (rigorosamente in tenuta da gara) mentre poco prima era stato il dg Cattani a intrattenersi con i tifosi in fremente attesa per l'arrivo della squadra. Cori, fumogeni e tante bandiere: è questo il saluto riservato dal popolo granata agli “eroi” di Olbia. Uno dei primi a mettere la testa fuori è “Jack” Venturi che prende in prestito il megafono dagli ultras e inizia a intonare qualche coro. Tra i più scatenati il “tagliagole” Montalto, che decide di lasciare il segno innaffiando la folla. Una volta scesi dal pullman, per i giocatori scatta il rito dei selfie con i tifosi, più che mai dovuto. Tra i più richiesti per uno scatto il sempre sorridente Libutti, ma c'è stato molto “lavoro” da fare anche per capitan Rozzio e il vice Rossi. Senza dimenticare il presidente Salerno, acclamatissimo dal popolo granata giunto alle porte della città per portare il suo saluto alla Regia.
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