Il mondo del pallone è davvero pronto a prendere una decisione?
Il Consiglio Federale del 20 maggio potrebbe non portare le risposte tanto attese da Reggiana, Bari... e Carpi
Domani è il d-day. Così avremmo titolato fino a qualche giorno fa. Mercoledì 20 maggio a partire dalle ore 12 si riunisce il Consiglio Federale che ha all'ordine del giorno, tra le tante questioni, la discussione delle modalità con cui concludere i campionati 2019/20. La Reggiana vuole tornare in campo e giocare i playoff, il Carpi forte della votazione nell'assemblea di Lega Pro auspica invece che venga riconosciuto il merito sportivo in grado di proiettarlo in B per pochi millesimi di punto. Chi la spunterà?
Forse nessuna delle due emiliane, almeno per il momento. Da quanto è trapelato nelle ultime ore, il rischio che la riunione di domani in seno alla FIGC si concluda con un nulla di fatto è molto concreta. Dopo un lungo tira e molla, proprio oggi il ministro dello sport Spadafora ha confermato che è stato raggiunto un accordo sul protocollo sanitario che dà il via libera alla ripresa degli allenamenti collettivi: in caso di contagio - riporta la Gazzetta dello Sport - il giocatore positivo sarebbe posto in isolamento mentre i compagni potrebbero proseguire gli allenamenti senza però abbandonare il proprio centro sportivo. "È giusto che il calcio abbia la possibilità di riprendere in sicurezza, entro il 28 maggio decideremo la data di ripartenza del campionato", ha poi sottolinea il ministro sposando la tesi a lungo affermata dal presidente federale Gravina, alla quale si è sempre contrapposto il parere di Ghirelli sul fatto che il calcio, quello della terza serie, fosse arrivato al capolinea per questa stagione.
La ripartenza della Serie A dunque pare oggi un po' più vicina (si ipotizza il ritorno in campo per il 13-14 o 20-21 giugno) e la Serie B dovrebbe seguirla a ruota. La Serie C non potrà certamente riprendere da dove si era fermata a fine febbraio ma la promozione della quarta squadra per meriti sportivi e soprattutto il blocco delle retrocessioni, soluzioni chieste con maggioranze e interessi diversi dai club di terza serie, difficilmente riusciranno a passare indenni dal Consiglio Federale. E' bene sottolineare che le varie componenti di tale assemblea hanno pesi e misure diversi che possono naturalmente portare ad alleanze e/o contrapposizioni mirate: Lega Nazionale Dilettanti 34%, Associazione Italiana Calciatori 20%, Lega Pro 17%, Serie A 12%, Associazione Italiana Allenatori Calcio 10%, Serie B 5%, Associazione Italiana Arbitri 2%. Sullo sfondo c'è ancora la tanto attesa riforma dei campionati che potrebbe accontentare le diverse contendenti alla promozione in B (Reggiana, Carpi, Bari e via dicendo...) sulla quale c'è stata anche una prima apertura di Ghirelli dopo quelle degli omologhi Balata (Serie B) e Sibilia (LND).
Cosa potrà accadere domani? Prendere tempo e rimandare le decisioni più scottanti pare la soluzione più semplice al momento. L'obiettivo di Gravina è quello di riportare tutti in campo, in primis Serie A e B. Il mondo dei dilettanti è invece ad un passo dal game over per questa stagione mentre in Lega Pro l'ipotesi playoff, unico epilogo in grado di far valere sul rettangolo verde il vero merito sportivo, lotta alla pari con la serrata e i calcoli matematici che ne seguirebbero. Tra poche ore conosceremo la verità...
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