Radrezza: «Serata bella e speciale, dovevamo provare a vincere a tutti i costi. Cercavo il gol da tanto tempo»
«Dopo Carrara non c'è stata una trasformazione: quando si affrontano le squadre forti, con le nostre qualità riusciamo a fare male. Abbiamo dato un segnale ai nostri avversari e all'ambiente, dobbiamo crederci fino alla fine»
«E' stata una serata bella e speciale e c'erano tanti motivi per fare bene - ha sottolineato Igor Radrezza in sala stampa dopo la netta vittoria della Reggiana sul Pescara - Dovevamo assolutamente provare a vincere, il tempo stringe e il campionato volge verso il termine quindi bisogna racimolare più punti possibili. A livello personale sono contento perché era da tanto che cercavo il gol e trovarlo nella serata di San Valentino lo rende ancora più speciale e impossibile da dimenticare».
Che importanza date a questa vittoria?
«I due punti persi a Carrara domenica scorsa sapevamo che erano fuori rotta rispetto al campionato che stiamo facendo però non dobbiamo dimenticarci che siamo esseri umani che possono anche pareggiare ogni tanto. Poteva sembrare una sconfitta e oggi (ieri sera, ndr) abbiamo avuto l'opportunità, forse la prima del cammino che ci porta al finale di stagione, per dare un segnale non tanto a noi stessi ma al campionato, ai nostri avversari e all'ambiente. Dobbiamo crederci fino in fondo e andare avanti verso il nostro obiettivo».
Questa trasformazione dopo il pareggio di Carrara come la spieghi?
«Ogni partita ha una storia a sé data dal tipo di avversario, dalla stanchezza e dalla testa con la quale la si affronta. La nostra non è una trasformazione. A Carrara avevamo capito subito di avere delle difficoltà: non dimentichiamoci che le squadra di medio bassa classifica giocano spesso alla morte nel girone di ritorno, invece quando si affrontano avversari di altro calibro come il Pescara gli spazi aumentano e con le nostre qualità riusciamo a fare male».
L'inserimento senza palla sta entrando a far parte del tuo repertorio?
«In realtà lo faccio poco e su questo aspetto devo migliorare, ma faccio fatica ad inserirmi perché spesso sono a metà campo a cambiare gioco. Nell'azione del gol e anche cinque minuti prima ho visto lo spazio e mi sono buttato: è andata bene, ma posso migliorare poi devo ringraziare Arrighini per il pallone d'oro che mi ha dato…».
Sui calci piazzati ti alterni spesso con Cigarini: quanto lavoro c'è alle spalle?
«Con il vice allenatore Baresi in settimana prepariamo tante situazioni da fermo e alla fine, se si vanno a vedere i dati, possiamo dire che il lavoro sta pagando».
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