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Mike Piazza e la Reggiana protagonisti sulle colonne del New York Times

Il patron granata è stato intervistato a Reggio nelle scorse settimane da un inviato del prestigioso quotidiano americano

20.02.2017 18:00

Una finestra aperta sul mondo granata per il pubblico americano ed internazionale: un articolo di approfondimento sull'avventura italiana di Mike Piazza e della Reggiana è stata pubblicata proprio oggi sulle colonne del New York Times.

Come vi avevamo anticipato un paio di settimane fa, il patron granata in occasione del derby col Modena e nel giorno successivo era stato affiancato da un giornalista del prestigioso quotidiano a stelle e strisce che ha redatto un interessante articolo consultabile qui.

Di seguito vi proponiamo alcuni paragrafi tradotti in italiano

“Ricordo che, da giocatore, mi lamentavo se viaggiavamo su un aereo piccolo. 'Non potevamo prendere un 757? Perché siamo saliti su un 737? È spazzatura. I proprietari sono tirchi'". “Ora sono io il propietario e sono solito dire: 'Che cosa? Cento dollari a stanza? Ma dove state aloggiando, al Four Seasons?'”.

 

Possedere una squadra ha i suoi lati positivi e Piazza si stava sicuramente divertendo mentre scorrevano i minuti di gioco. Urlava verso il campo: “Dai, dai! Bravo! Prendi la palla!” Beveva uno Spritz e qualche bicchiere di rosé. “Mi verrà un brutto mal di testa. Ma se vinceremo questa partita ne sarà valsa la pena. L'equivalente di un'aspirina”.

 

La conversazione nell'intervallo è andata a toccare le famosi tradizioni gastronomiche della regione o, come lo ha definito Piazza, "l'altro motivo per cui ho comprato la Reggiana”. Ha poi elencato senza prendere fiato tutti i salumi della zona: “Il prosciutto, la bresaola, la coppa, la mortadella...".

 

“Ho giocato a baseball per 16 anni. Mi devo riconciliare con il fatto che non proverò più l'ebbrezza di colpire un home run di fronte a 50mila persone".

“Mi piacciono le avventure come questa” - riferendosi al progetto Reggiana - “Salto su un treno. Salto su un aereo. Salgo in auto. Sono sempre in movimento. Mi sento vivo”.

 

Sorseggiando un calice di Lambrusco ha infine affermato: “Potrei fallire. Potrei finire col perdere molti soldi qui. Ma era molto importante per me fare un passo al di fuori della mia 'comfort zone'”.

(foto di Clara Vannucci © New York Times)

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