Una panchina di valore e la crescita di Alvini sono le chiavi del successo contro l'Entella
La svolta tattica e di atteggiamento del tecnico toscano ha dato nuova linfa alla squadra granata. La salvezza è ancora lontana ma non sembra più una "mission impossible" come un mese fa...
È stata la vittoria di Massimiliano Alvini, la vittoria della strategia, ma anche la vittoria di una rosa ora all’altezza della situazione. Domenica sera contro l’Entella, pur essendo andata sotto ad inizio ripresa, la Reggiana ha saputo ribaltare la situazione in pochi minuti grazie all’arguzia del suo allenatore che, rispetto ad altre situazioni nelle quali la Regia era uscita sconfitta dal campo, ha avuto finalmente la possibilità di scegliere. Se la squadra granata per numero e qualità dei giocatori sembra in fase di crescita, anche lo stesso mister Alvini sembra aver fatto un salto di qualità: l’allenatore, da sempre innamorato del 3-4-1-2, dalla gara interna con il Vicenza è passato al 4-3-1-2, una soluzione che gli ha permesso di trovare maggiore solidità in mezzo, con due giocatori del calibro di Rozzio e Ajeti e più concretezza difensiva sugli esterni con l’ottimo Gyamfi e col duttile Libutti. Contro il Lane si era visto da subito qualche cosa di nuovo e di buono, a Pisa la settimana successiva, almeno nel primo tempo, si è vista una Reggiana ancora più pimpante e due giorni fa con l'Entella, tra alti e bassi, il percorso di trasformazione tattico e di atteggiamento è proseguito.
LA GIRANDOLA TATTICA. Dopo aver iniziato la gara con il nuovo modulo, con Siligardi e Ardemagni davanti, mister Alvini al termine del primo tempo decide di togliere proprio l’ex giocatore del Crotone, apparso decisamente in difficoltà essendo probabilmente indietro di condizione, gettando nella mischia Muratore. Fuori una punta per una mezzala, che tra l’altro non eccelle neppure per doti tecniche? Eresia… e invece no, perché grazie a questa soluzione Alvini può dare maggiori possibilità all’attacco, trasformando il modulo di partenza in un 4-3-2-1 con Laribi, il giocatore che sta facendo la differenza in casa granata e Radrezza, l’altro gioiello che il ds Tosi è riuscito a trattenere, schierati assieme dietro al volitivo Ardemagni. Nello specifico, Laribi, che durante la gara non ha sciupato un solo pallone, da trequartista puro si inventa un gol da cineteca, con un colpo di biliardo, per poi ricamare il perfetto assist per il piede di Muratore, che deve solo spingere in rete il secondo gol granata. In questa stagione Alvini ha purtroppo perso qualche gara di troppo anche per non essere sceso a compromessi, volendo puntare sempre sul medesimo modulo di partenza e continuando a chiudere il gioco con palla a terra, mentre in certe situazioni, con un sistema di gioco differente e qualche fronzolo in meno, avrebbe potuto incamerare qualche pareggio in più. Ebbene, anche i più bravi dagli errori traggono suggerimenti fondamentali per non sbagliare di nuovo e contro l’Entella Alvini ha avuto la capacità di cambiare, tirando i remi in barca alla mezzora sostituendo Laribi, il migliore in campo, per mettere dentro Kirwan sulla sinistra, spostando Gyamfi sul centro sinistra, col ritorno quindi a una difesa a tre, forte di un super Rozzio al centro e dell’ottimo Ajeti sul centro destra, con Libutti fluidificante a destra. Consapevole che, con questo atteggiamento, avrebbe rischiato di subire l’abbassamento del baricentro della propria squadra, mister Alvini inserisce Mazzocchi al posto di Ardemagni cercando quindi di colpire in contropiede sia con gli esterni di difesa, sia con i guizzi del giovane attaccante. L’assetto tattico diventa dunque un 5-3-1-1, con Radrezza dietro a Mazzocchi. La Reggiana non rischia quasi nulla perché lì dietro l’Entella trovava pochi spazi. Ma mister Alvini vuole essere sicuro di aver creato una struttura difensiva capace di rischiare ancora meno e a quel punto toglie anche Radrezza, per mettere dentro Lunetta, puntando sulla forza dirompente del fluidificante, pronto a colpire in contropiede. Il modulo, a questo punto, cambia di nuovo e si trasforma in un 5-4-1, col solo Mazzocchi là davanti. Negli ultimi concitati minuti il tecnico di Fucecchio si copre ulteriormente mettendo dentro Espeche al posto di un Varone non particolarmente brillante. La Virtus Entella a quel punto tira i remi in barca, la Reggiana gestisce la situazione e Alvini dimostra di non essere un integralista, ma un allenatore intelligente che sa adattare i propri sistemi di gioco e le proprie idee a specifiche situazioni.
Grazie a una panchina di livello, frutto del mercato oculato condotto a gennaio dal ds Tosi, anche la Reggiana ora può iniziare a dire la sua in chiave salvezza contro avversarie che a loro volta si sono rinforzate e non poco. Domani sera i granata affronteranno il forte Chievo a Verona, un impegno sicuramente difficile ma non impossibile (ricordate Empoli?), mentre domenica pomeriggio al “Città del Tricolore” ci si giocherà un’altra importante fetta di Serie B con l’Ascoli. Chiudere questa settimana con altri due risultati positivi non sarebbe affatto male… dai Regia!
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