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Diana: «Contro la Viterbese serve massima attenzione. Fatico a scegliere i titolari: tutti meritano di giocare»

«Senza Cigarini perdiamo personalità, ma non sono preoccupato. La squalifica? Non ho bestemmiato, ma non voglio fare la vittima e accetto la sentenza. Ho massima fiducia in Baresi e in tutto lo staff»

27.11.2021 15:00

Domani pomeriggio mister Aimo Diana non siederà sulla panchina del “Città del Tricolore” a causa della squalifica arrivata in settimana, ma ha piena fiducia nel suo vice Baresi e non teme che i suoi ragazzi possano prendere sotto gamba l'impegno con il fanalino di coda Viterbese.

Mister, vuole rilasciare un commento sulla sua squalifica?
«Non mi sottraggo alla squalifica, ma purtroppo non c’è un contradditorio o un video per fare luce sulla situazione: io dico solo che non ho bestemmiato. Adesso ho capito che inveire contro un parente porta alla squalifica, quindi devo stare più attento e di questo chiedo scusa. Sono rimasto ferito, ma senza essere vittima: mi sarei aspettato un po’ più di garantismo in certi titoli che ho letto perché la parola “presunta” non l’ho mai sentita. Non è facile spiegare a mio figlio di 14 anni che sono stato squalificato per bestemmia: devo comunque dirgli che ho sbagliato se ho fatto capire quello che hanno sentito. Noi allenatori e calciatori dobbiamo vivere nelle regole e se c’è questa regola dobbiamo accettarla: mi auguro solo che venga applicata a tutti in tutte le categorie…».

Teme di essere preso di mira?
«Non mi valuto un allenatore maleducato, anzi ho rallentato i toni con gli allenatori avversari e con la mia panchina. Devo ancora lavorare su me stesso e su questo aspetto. Se sarò preso di mira vorrà dire che lo rifarò ancora…».

Ha massima fiducia nel suo vice Alessio Baresi?
«Alessio sa ancora prima di me quando c’è da fare un cambio e ha la libertà di decidere sulle situazioni in campo. Ho uno staff di ottimo livello, non ho nessun problema».

Come mai giovedì vi siete allenati sul sintetico di Chiozza?
«Ci siamo spostati perché le condizioni meteorologiche non erano delle migliori, poi lo abbiamo fatto anche per avere un feedback su quel tipo di terreno sintetico in vista di quando poi ci servirà veramente. Ma ribadisco che è sempre meglio allenarsi sull’erba». 

L’esperimento di Neglia in fascia a Imola ha funzionato: sono pronte altre novità tattiche?
«I ragazzi hanno capito che per ogni partita c’è una strategia, cerchiamo di trovare i giocatori adatti a ciascuna gara. Quindi anche per domani stiamo pensando a qualcosa di particolare: quando si prova si può sbagliare, quando non si prova non si sbaglia. Ho qualche dubbio sul modulo e sugli interpreti da mandare in campo, sono in difficoltà sulla scelta degli 11 titolari perché ho a disposizione 20 ragazzi che meriterebbero di giocare. Io ho tante soluzioni, loro hanno capito che il posto non è sempre garantito. Abbiamo bisogno di tutti».

I giocatori quindi sono tutti a disposizione?
«Tranne i lungodegenti, tutti i ragazzi sono a disposizione. Ci sono i classici acciacchi che dopo 15 partite sono da tenere sotto controllo, ma nulla che vieti la presenza a qualcuno».

Cosa la porta a scegliere un giocatore rispetto ad un altro?
«Già ho un’idea, domani mattina prenderò una decisione finale. Sono consapevole che per tanti possa sembrare una vittoria scontata in cui occorre coraggio in campo, ma ciò non sempre vuol dire avere più punte. Con i cinque cambi so anche che se le mie scelte non saranno fruttuose all’inizio potranno esserlo a gara in corso, quindi sono più tranquillo».

L’assenza di Cigarini, squalificato, sarà un problema per la Reggiana?
«Sarà un’assenza pesante non per chi lo sostituisce ma per il peso specifico del giocatore e della sua personalità. Sotto il piano tecnico e tattico non mi crea problemi, preferirei però averlo sempre in campo anziché in tribuna al mio fianco. Stanno arrivando le prime diffide e capiterà anche ad altri di accomodarsi in tribuna, non deve essere un problema anche perché la mia difficoltà nello scegliere la formazione titolare fa capire che c’è un livello molto alto».

C’è il rischio di sottovalutare la Viterbese?
«Non c’è il rischio di sottovalutare qualcuno e nemmeno quello di sopravvalutarlo. Il risultato di domani sarà solo frutto del lavoro della settimana e di cosa vorremo fare in campo. Voglio parlare poco della Viterbese, posso dire che la rispettiamo molto perché i suoi giocatori hanno dei valori veri: nelle prime 15 partite ha avuto dei problemi come si vede dalla classifica ma pare che nelle ultime giornate abbia trovato una quadra. Dovremo essere attenti e bravi».

Le condizioni non ottimali del terreno del “Città del Tricolore” potrebbero essere un problema?
«Ho visto che ci sono stati dei lavori… ma se ci giocano in Serie A, ci giocheremo anche noi. Sono stato su campi peggiori…».

Continuando su questa strada potrà presto battere il record di 42 punti nel girone d’andata stabilito la scorsa stagione con il Renate…
«Sì, le possibilità ci sono. In questo momento siamo in tre lì davanti: mi auguro di arrivare in primavera ancora in questa situazione. Non ho la presunzione di dire che c’è la possibilità di fare fughe: sarei felice nel trovarmi tra qualche mese ancora lì a lottare per i primi posti: vorrebbe dire che stiamo facendo molto bene».

Pensa che le prime tre siano ormai irraggiungibili per le inseguitrici?
«Io mi auguro che chi sta dietro non rientri in corsa, poi abbiamo visto che il Modena con un filotto importante ce l’ha fatta. Dobbiamo cercare di tenere un ritmo elevato e la media inglese giusta. Sappiamo che il mercato di gennaio può cambiare le carte in tavola e andando avanti i punti diventano più pesanti: ora l’obiettivo è quello di arrivare a Natale conquistando un buon bottino di punti, sperando anche di vincere le partite sporche. Vincere sempre dominando è complicato, a volte bisogna portare a casa anche un 1-0 un cui non si riesce a esprimere un gioco importante».

I casi di positività al Covid sono di nuovo in aumento: siete preoccupati?
«Questa situazione sta mettendo in allarme un po’ tutta Italia: abbiamo detto ai giocatori di fare molta attenzione, ma anche in passato abbiamo visto che con le massime precauzioni si può comunque essere contagiati. Dobbiamo solo attenerci alle regole che il nostro stato ci dà. In squadra siamo quasi tutti vaccinati».

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