Cigarini: «Sapevamo di non meritare la sconfitta. Questo successo vale tanto e possiamo ancora crescere»
«Da qualche mese è cambiato lo spirito della squadra, ora siamo in fiducia ma non abbiamo dimostrato tutto il nostro valore. I playoff? Pensiamo alla salvezza, ma con umiltà dobbiamo provare a fare qualcosa che a inizio stagione era impensabile»
«Direi che abbiamo fatto molto bene, ma già quando siamo andati sotto di due gol sentivamo di non meritare la sconfitta - ha sottolineato il vicecapitano Luca Cigarini dopo l'importante successo in rimonta della Regia a Venezia - Abbiamo avuto un’ottima reazione contro un Venezia molto forte e costruito per vincere il campionato e alla fine abbiamo giocato una partita gagliarda, al di là del risultato finale. Già durante l’intervallo sentivamo di essere in partita, anche perché nel primo tempo avevamo fatto vedere ottime cose nonostante i due gol avversari».
Quanto è pesante questa vittoria?
«È un successo che vale tanto, soprattutto dal punto di vista mentale. A livello di classifica abbiamo dato un bella spinta verso l’alto, battendo un Venezia che se non vincerà il campionato almeno dovrà cercare di vincere i playoff: questi sono tre punti molto importanti per noi».
Cosa ha inciso maggiormente secondo te?
«È lo spirito che è cambiato da qualche mese in questa squadra e lo si vede da come affrontiamo le partite. Siamo in un momento di grande fiducia perciò è normale che le buone prestazioni vengano fuori più facilmente».
La Reggiana è riuscita anche a far vedere un certo palleggio davanti a un Venezia tra le favorite per la promozione in Serie A…
«Sapevamo di affrontare una squadra da categoria superiore: appena gli lasci mezza occasione, ti puniscono come effettivamente è stato nel primo tempo. Probabilmente all’inizio loro erano più in partita, ma già da subito non stavamo demeritando e alla fine del primo tempo siamo riusciti a trovare il gol di Portanova che ci ha dato una maggiore fiducia».
Siete consapevoli del vostro valore?
«Secondo me siamo una squadra forte che non ha ancora dimostrato tutto quello che può valere. Abbiamo fatto ottime prestazioni soprattutto fuori casa, ma sono convinto che possiamo fare ancora meglio a livello di dominio del gioco perché abbiamo le caratteristiche per farlo. Se siamo vicini ai playoff senza aver mostrato ancora tutto il nostro potenziale, è un fattore molto importante».
Sul secondo gol della Reggiana sei andato ad abbracciare capitan Rozzio…
«Sì, anche perché non era proprio il caso di andare ad abbracciare Altare dopo l’autogol… Battute a parte, ormai sappiamo tutti che uomo e che giocatore è Paolo: è un grande privilegio averlo nella nostra squadra. È un grande capitano e quello che sta ottenendo se lo sta meritando tutto».
Solita domanda: come mai date il meglio in trasferta e faticate in casa?
«Trovare una risposta non è facile. Ormai siamo verso la fine del campionato e non credo si tratti più di una questione mentale, ma di caratteristiche che mettiamo in campo. Siamo una squadra di ripartenza, ma con la capacità di dominare le partite. Tante volte questa caratteristica ci è mancata, al contrario di oggi in cui c’è stato dominio da parte nostra. In casa siamo mancati sotto quest’aspetto, cioè il controllare il nostro possesso palla, creando spazi e occasioni per arrivare in porta».
Questa vittoria può farvi ripensare al discorso playoff?
«Noi abbiamo un obiettivo ben chiaro da inizio anno che è quello di salvarci. Sicuramente da stasera un pensierino in più possiamo farlo, restando consapevoli che siamo gli ultimi arrivati. Dobbiamo comunque mantenere una certa umiltà e non alzare troppo la cresta perché in un attimo si può prendere una mazzata nei denti. Detto questo, dobbiamo quanto meno provare a fare qualcosa che magari a inizio stagione era impensabile: lo dobbiamo a noi, alla società e ai nostri tifosi».
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