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Diana: «Siamo molto carichi, andiamo a Viterbo per vincere. A fine campionato non vogliamo avere rimpianti»

«La Viterbese si deve aspettare una grande Reggiana, difficile da battere. Nelle restanti partite non dovremo lesinare energie e in trasferta bisogna fare qualcosa in più. Il Modena? A questo punto solo loro possono perdere il campionato...»

01.04.2022 18:00

Mister Aimo Diana ha preso la parola stamattina dalla sede dello sponsor Transcoop in vista della gara di domenica contro la Viterbese. La squadra partirà verso il Lazio domani nel primo pomeriggio in treno dopo la classica rifinitura della vigilia sul campo di Cavazzoli.

Mister, quali novità arrivano dall’infermeria?
«Oggi rientra Cremonesi, vedremo se portarlo con noi anche se ha un solo allenamento alle spalle. Devo dire che arriviamo a questo rush finale in una buona condizione generale e anche sotto il profilo degli infortuni siamo messi bene».

Potremmo rivedere anche Del Pinto e Laezza?
«Del Pinto si sta allenando regolarmente con noi sebbene non riesca ancora a sostenere tutta la seduta, ma non pensavo di rivederlo così presto: ha forzato i tempi e sta bene. Laezza invece ha bisogno di più tempo, la sua è una situazione più delicata con tante recidive e credo sarà difficile rivederlo in questa stagione».

I tifosi continuano a sottolineare che il campionato non è ancora finito…
«È vero. Dobbiamo sudarci ogni risultato fino all’ultima partita o almeno fino a quando la matematica ci dirà che è ancora possibile vincere il campionato. Se non ci riusciremo, si aprirà un’altra strada e si azzererà tutto come quando entra la safety car durante un gran premio, ma ci penseremo più avanti. Ora abbiamo quattro partite nelle quali non vanno lesinate le energie e in trasferta soprattutto dovremo fare certamente qualcosa in più. In tanti vogliono raggiungere record personali e a me personalmente dispiace non essere più la migliore difesa: dobbiamo migliorare. Alla fine, se ci meriteremo i playoff li faremo: la meritocrazia è quella che deve contare di più».

Domenica a Viterbo che partita vi aspetta?
«Siamo molto carichi. I punti peseranno per entrambe, ma la Viterbese si deve aspettare una grande Reggiana difficile da battere che verrà per vincere. Ho visto i ragazzi molto carichi, io quindi mi aspetto una bella partita come chiedo sempre».

Vi attenderà un ambiente da battaglia…
«La Serie C è questa. A Carrara, Gubbio e Lucca abbiamo trovato ambienti così e squadre con la bava alla bocca che ci hanno messo un po’ in difficoltà, ma ci abbiamo fatto l’abitudine».

Le prossime tre trasferte serviranno per capire cosa non funziona fuori casa?
«Al di là di Lucca e del primo tempo di Carrara secondo me in trasferta abbiamo sempre avuto un atteggiamento giusto. Quando abbiamo sbagliato i giocatori sono stati rimproverati e io mi sono rimproverato. Queste delicate partite ci devono far capire che serve un qualcosa in più come numeri, occasioni, possesso palla e dominio del gioco senza perdere di vista le nostre caratteristiche. Stiamo cambiando a livello tattico ma, volenti o nolenti, passiamo sempre dal possesso palla e dal dominio del gioco utilizzando l’ampia rosa a disposizione».

Potranno servire anche come prova in vista degli eventuali playoff?
«Sì, anche perché non possiamo pensare che vincere in casa sia scontato. Ciò che mi preoccupa di più in vista dei possibili playoff è il fatto che ci si fermi per 20 giorni tra la fine del campionato e l’inizio degli spareggi: quando stacca la spina per un po’ questa squadra fatica a ripartire subito. Ma non dobbiamo comunque dimenticarci che saremmo tra i favoriti».

In questo finale di campionato è intenzionato a confermare il 4-3-3?
«Durante l’anno abbiamo sempre avuto una fisionomia chiara, poi con il rientro dalla prossima di Cremonesi avrò la doppia possibilità anche perché i difensori che segnano vanno sfruttati. Ma più che la difesa, mi interessa il poter mettere dentro qualcosa in attacco visto che stanno tutti bene: con 6 giocatori in forma, sarebbe un peccato lasciarne 4 in panchina. Non bisogna dimenticarsi che Rosafio è in crescita e Scappini e Neglia mi confermano sempre di esserci in allenamento…». 

Dagli attaccanti sono arrivati 41 gol sui 65 realizzati…
«Questo è un numero da non trascurare. Poi durante l’anno ci sono momenti in cui si sta più o meno bene, ma adesso il reparto avanzato è in forma ed è giusto sfruttarlo appieno senza dimenticare che si può sempre cambiare durante la partita».

Tempo fa aveva detto che il mancato raggiungimento della Serie B sarebbe stato un fallimento: è ancora d’accordo con questa affermazione?
«Certamente. Anche perché ho un contratto che mi conferma in caso di promozione e sarebbe un fallimento se non riuscissi a raggiungerla. Su un fallimento sportivo, comunque, ci si può andare sopra perché non è come quello di un’azienda».

Ci si può accontentare anche del bel gioco visto in questa stagione?
«Mai. Durante il campionato credo che la Reggiana abbia proposto un gioco piacevole a tratti: il calcio spettacolo lo fanno i ragazzi quando sono sereni ma in determinati momenti diventa difficile esserlo e anche la nazionale azzurra ce lo ha dimostrato di recente».

Comunque vada a finire questa Reggiana sarà ricordata nella storia…
«È giusto che lo sia e i giocatori devono esserne orgogliosi, io continuo a dire che per me sarebbe un rammarico non raggiungere la B».

Il presidente del Modena, Carlo Rivetti, di recente ha ringraziato la Reggiana per avere reso interessante il campionato dei canarini…
«Anche io ho sempre detto che stavamo creando interesse entrambe. Loro fanno bene a festeggiare il grande campionato disputato. Ognuno poi fa le cose le fa come preferisce, noi dobbiamo guardare in casa nostra».

Cinque punti in cinque partite restano uno scoglio difficile da superare…
«Sono numeri importanti, ma anche nel girone A sembrava tutto definito qualche settimana fa. Il manubrio lo ha in mano il Modena e solo loro possono perdere il campionato, noi dobbiamo fare in modo di non avere rimpianti nel caso in cui si presentasse l’opportunità per riaprirlo. Se alla fine loro vinceranno, potremo solo complimentarci».

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