Scienza si defila: «Io sulla panchina granata? Non è possibile»

Presente in tribuna a Meda due settimane fa per assistere a Renate-Reggiana, anche l'indimenticata bandiera granata Giuseppe Scienza è finita nella lunga lista di possibili successori di Menichini ma, come Luciano Foschi, non sembra rientrare nei piani della dirigenza di via Mogadiscio.

«Con la Reggiana nessun contatto - precisa l'allenatore classe '66 - Ero venuto allo stadio solo come osservatore e spettatore, giro spesso i campi di Lega Pro e Serie B per tenermi aggiornato. Ho avuto modo di conoscere la vicepresidente Alicia Piazza e scattare una foto insieme a lei, nulla di più».

E se arrivasse una telefonata del ds Magalini?
«La Reggiana è una società prestigiosa per qualsiasi allenatore di Lega Pro e una chiamata da parte sua farebbe sicuramente piacere, ma non credo che la cosa sia fattibile ora per tanti motivi. Non prendo in considerazione questa eventualità».

Perché la Reggiana sta facendo così fatica in queste prime giornate?
«Quella granata è una squadra che ha un percorso da fare; l'ho vista giocare a ritmi molto bassi, si vede che ha ancora bisogno di tempo per carburare. Tecnicamente ha valori superiori, ma in Lega Pro le avversarie fanno pochi sconti se non c'è corsa e intensità proprio come si è visto nella gara contro il Renate».

Troppo presto per un primo bilancio sul girone B?
«Sì, i veri valori devono ancora venire fuori. A inizio campionato consideravo FeralpiSalò, Reggiana e Vicenza le principali favorite con il Pordenone come possibile outsider. Adesso Renate e Bassano stanno facendo molto bene e sta recuperando anche il Padova. Credevo fortemente nei valori della formazione granata: c'è ancora tempo per risalire la classifica, ma penso anche che ci sia troppa confusione in società. Questo ballottaggio continuo sulla scelta dell'allenatore non fa bene a nessuno, si sta perdendo tempo prezioso».