Meroni in azione contro Mendes nel derby - foto Silvia Casali
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Meroni: «Ora abbiamo la nostra identità, bisogna ripartire subito. Quella di Cittadella è la gara più difficile»

«Il derby con il Modena deciso dagli episodi, ma in casa dobbiamo invertire il trend. Nelle ultime tre partite dell'anno è necessario trovare una svolta. Al "Tombolato" siamo i favoriti, ma i nostri avversari non mollano mai: sarà una battaglia»

19.12.2024 12:00

Andrea Meroni attualmente è l'highlander della Reggiana: il difensore centrale classe ‘97 non ha saltato nemmeno un minuto nelle prime 17 giornate del campionato cadetto e risulta essere alla pari di Carissoni, terzino del Cittadella, il giocatore di movimento più utilizzato della Serie B con più di 1500 minuti trascorsi in campo. Vista anche l’assenza prolungata di capitan Rozzio, Meroni dovrà stringere i denti almeno fino alla sosta invernale in attesa del ritorno del numero 4 granata o dell’arrivo di ulteriori rinforzi dal mercato.

«Io sto bene, ma lo dico a bassa voce così la sfortuna non ci sente - confessa il centrale ex Cosenza, intervistato da Gazzetta di Reggio e Resto del Carlino - Sono contento di aver trovato una continuità fisica e tecnica, ora dobbiamo stringere i denti per le partite che mancano, importantissime, ad andare alla fine dell’anno. Perdere un derby fa sempre male, ma abbiamo analizzato la sconfitta ed ora pensiamo subito alla reazione. Ripensando anche alle prestazioni contro Südtirol e Cosenza di inizio stagione, devo dire che siamo cresciuti molto anche grazie al mister che sta trovando una quadra. Dopo i tanti cambiamenti avvenuti in estate era necessario del tempo per crescere».

Inevitabile entrare nei dettagli della sconfitta nel derby con il Modena: «Sicuramente se la nostra rete fosse stata valida la gara avrebbe preso un altro corso - sottolinea Meroni - Noi comunque non abbiamo cambiato atteggiamento. Secondo me rispetto alle altre partite abbiamo concesso qualcosa in più, con un primo tempo molto contratto. Nel secondo tempo invece abbiamo pressato il Modena nella sua metà campo e non siamo risultati pericolosi come volevamo. Il pareggio però sarebbe stato un risultato giusto. Le sconfitte in casa? Quelle con Südtirol e Cosenza sono state le più difficili da digerire, con Sassuolo e Modena invece sono dipese dagli episodi. Ora bisogna invertire il trend». La svolta delle ultime settimane è arrivata anche in seguito all'utilizzo di un assetto tattico più definito: «Adesso c’è una base solida su cui possiamo appoggiarci al fine di salvarci - sottolinea Meroni - Abbiamo trovato la nostra identità e non c'è più tempo per piangerci addosso, in queste tre partite deve arrivare la svolta. La fase difensiva? Si parte dagli attaccanti che devono essere molto bravi a trovare meno trame di gioco. Anche con dei metri dietro alle nostre spalle, quando abbiamo una forte aggressione è difficile per gli avversari prenderci d’infilata. Bisogna otimizzare gli episodi portandoli dalla nostra parte. Le sviste arbitrali? Sicuramente siamo in credito, ma nello spogliatoio non ne parliamo perché siamo focalizzati solo sui prossimi impegni. Bisogna ridurre al minimo gli errori, così come sono sicuro che arriveranno a fare anche i direttori di gara».

La gara di sabato a Cittadella è uno scontro diretto per la salvezza, da non sbagliare: «Probabilmente è la partita più difficile per noi, in quanto abbiamo tutte le aspettative a nostro favore - avvisa il difensore 27enne - Il Cittadella è sicuramente una squadra che non molla mai: sarà una battaglia. Conosciamo molto bene l’ambiente e la squadra che troveremo, siamo anche consapevoli che non avendo ancora vinto in casa vorranno ottenere i tre punti a tutti i costi. Ma anche noi vogliamo vincere e fare punti per riprendere il nostro cammino». Infine, anche qualche battuta sul suo rapporto con Reggio Emilia: «Io, la mia compagna Natasha e mia figlia Ludovica, nata ad agosto, ci troviamo tutti bene. Ora iniziamo a conoscere meglio anche il centro, dobbiamo solo stare attenti a ciò che si mangia poiché tra erbazzone, cappelletti e carrello dei bolliti, la linea… Inoltre devo dire che c’è un tifo sorprendente. Ricevere gli applausi sempre, anche dopo le sconfitte, è sicuramente raro. A Reggio si respira un'atmosfera diversa».

 

 

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